Fra le rovine di Cash di Guido Ceronetti

Fra le rovine di Cash GNOSI E STORIA NELL'ULTIMO LIBRO DI CALASSO Fra le rovine di Cash E non ci somigliamo certo tra noi, la banda neo-gnostica internazionale, a volte è puro caso se abbiamo contatti, ci leggiamo e cerchiamo; divergono le iniziazioni (chi le ha d'Oriente, chi d'Occidente, chi di Nord, chi di Sud), i maestri, i cammini, le venerazioni; c'è tuttavia la comunione generica dei fini (salvarsi come scopo del pensiero, salvezza per mezzo della Conoscenza), il saper godere di uno dei massimi piaceri mentali, quello di ripensare illimitatamente i pensieri, le dottrine trasmesse dai tempi, di abbandonarsi alla vertigine del commento, alla contemplazione pura dei testi, alla lettura non passiva, non distaccata, ma furiosa, grondante, implacabile, incessantemente creatrice. Alla parabola, al versetto, alla massima chiediamo il miracolo di Cana, di cambiare per noi in sapienza incorruttibile, in oro alchemico, il fango, là mmiseria, la disperazione e la di- struzione del mondo. caTrattando qui di Roberto ghCalasso, editore ambiguo, posso indicare come esempio di cammino gnostico i testi dei risvolti di copertina da lui redatti, in molti anni, anonimamente, per i volumi dell'Adelphi: non servono tanto a vendere il libro quanto a sfogare un bisogno di misurarsi, irrefrenabile, coi testi presentati: sono letture attive, abbozzi di commenti, innesti di pensiero proprio; messi insieme, formerebbero una lunga coda di serpente gnostico che aspira a formare anello. 1 ncognostici hanno anche in comune altre cose: una perfetta mancanza di idolatria del sociale e dell''economico, scarsa fede che cambiamenti di isti tuzioni e di governi possano contribuire al miglioramento dell'uomo. lutudmbrepcudql'ttssvdsml(E' uno scettici- dsmo eccessivo: troppa incre- mdulità nuoce, ma è una via che crichiede inflessibilità). E in bgenere il rifiuto della paternità scarnale; tutt'al più adottiva: clo gnostico aborrisce dalla nprocreazione. E il distacco dal marxismo e dalla psicanalisi, dottrine eccessivamente grossolane e inaccettabili, tuttavia come «fenomeni» anche trovati interessanti; nella Rovina di Cash di Calasso, da poco uscito presso l'Adelphi, c'è un capitolo di Glosse a Marx, eccellente saggio marxologico di un amarxista. Ma, in realtà, ciascuno è solo nel proprio speco. Mai ci incontreremo a convegni di Gnosticismo Postmoderno. Ci sono soltanto delle lanterne che vagano qua e là... Qualcuno, Zolla, Cioran, Calasso, lo conosco personalmente: troverei assurdo incontrarli in qualche luogo insieme. Una grave persuasione me tafisica stringe crudelmente testicoli di questa setta dispersa. Eccone il suono in un bre mmgddst1aetlgtIrnPrcdItve poema di Herman Melville, roFrammento di un boema gnostico tperduto del XII secolo: «Sia la 8famiglia fondata, / Lo Stato *edificato, / L'evento certo, che mnon muta, è / La Materia che fnulla cede / Della sua antica ^brutalità»». L'inguaribilità, l'in- vincibilità della materia è al- fl'origine della malinconia gnostica, di oggi come dei più lontani ieri. Verso il cristianesimo, è sol'awersione, o almeno la diffidenza. Sono accarezzate solo le sue punte ascetiche, aborrite le deviazioni ottimi- stiche. Vediamo un caso vici- no: Calasso è l'editore di Ser- gio Quinzio, il cristiano; da sempre lo sostiene. Con Quinzio io sono molto amico, è dei pochi coi quali io parli volentieri, però il suo cristia- ' nesimo amputato di spirituali tà greca e orientale, sordamente iconoclastico, mi stringe il cuore; Calasso non intrattiene con lui che rapporti editoriali, ma è attirato da quel che ha di morboso e disperato la sua vi- sione religiosa mutilata. Tra neognosi e storia è la relazione più interessante Cioran è, non solo in Storia e utopia, un eccezionale scrutatore di storia, che martella con tremendi aforismi. E questo lavoro di Calasso è fatto in gran parte di letture storiche, di storia ripensata antistoriograficamentc. Già evitando di servirci di tutto l'obbligato formulario per parlare di sto- ria (e di categorie umilianti come «l'intervallo tra le due guerre mondiali», «l'epoca dei totalitarismi», «il dopoguer- ra», «la guerra fredda», «il mondo doP° Ya,taB) » una prova asceti ca dl Pfs,cro che/a «uad?- gn«c. oltre che .n decenza, .n hiriHird Krvhrrrr» CalaSSO, tolucidità Roberto tutto il suo enorme vagabondaggio (che si dipana da un mito africano narrato da Frobenius e ha come interlocutore costante un Talleyrand piuttosto esoterico) non fa che saggiare storia mediante un metodico scorticamento del luogo comune, e se in qualche punto ne moltiplica l'oscurità col furore dei ribaltamenti e delle citazioni, in altri arriva a trarla, con uno sforzo che ha del medianico, de la vagina de le membra sue». ** Ci sono squarciamenti di velo, che solo la familiarità dell'autore con l'oscuro e i sottosuoli poteva operare: come certe note su Napoleone e l'irruzione con lui, sulla scena, di una politica «coatta all'ili! mitato» (mancanza di limiti è causa di Hybris, ricetta infalli bile di disastro) e in questo senso Napoleone è il grande continuatore della rivoluzio nc, non il suo domatore (Me mori aie di Las Caics), tanto meno 'il1 suo affossatore' (luogo comune della storiografia di sinistra). Un segno che vale dieci comete del precipitarsi la storia nel vortice dell'illimitato è l'assurda campagna del 1812: non perché è un attacco alla Russia, ma perché la evoca... II paragrafo che più mi attrae qui, è quello dedicato all'impresa napoleonica di Spagna: il cui più grave significato è nell'avcr portato un altro Illimitato, stracarico di futuro; compare il Partigiano, l'unione esplosiva di Povero Partigiano, preannuncio della rivolta generale delle etnie, cancro implacabile, mortale, del XIX e del nostro secolo. Mentre le armi dell'usurpaItore portavano in Spagna la cmcdnlmntspmmPrfoPmmdrptPrsdshBbtC rottura col passato, indicendo o tantl <nc non erano né caro- 8"c né venduti a farsi afrance- o **» <come G?ya)- UI\ ,rc: e m?ndo fu?iro de . mondo si e f «wm <b quegli stracci in- a ^riati e legittimisti gu.dat. da - «nguinos. frati, da preti para - 11 cl?c alzavan0 la P'*»* sul combattenti perché la Virgen del Pilar dice I que no quiere set francesa... C'erano due grosse armate straniere, in Spagna, eppure nei Desastres de la guerra ù o e Goya non vedi scontri di eser, citi né azioni militari; né l'ar- tista si risolve mai ad uscire da - una sua glaciale neutralità, - Goya rifiuta di farsi partigiano, a vuole soltanto essere un testi n mone, anche oculare, come , nelle stragi della Moncloa. M i balena un significato possibili - del Goloso del Prado: non un'immagine della Guerra, la futura, terrificante «rivolta delle etnie». Dovrei vedere lavoro di Cari Schmitt, Theorie des Partisanen, se ce n'è una l e i, di traduzione, per applicarmi - meglio a capire la guerra spa a e e an o n e, odi gnola del 1808: Calasso, dopo un accenno, ordisce il resto della trama coi fili del napoleonismo di Leon Bloy. Quanto a Goya, tanto poco è parti giano che non nega il suo ri trattare a nessuno dei contea denti: dipinge Wellington Palafox, Giuseppe Bona parte... La Teoria del Partigiano o può congiungerla, facendo un o- lungo salto (irregolarità che ti un volume così irregolare ue sregolato rende necessaria, ag ei grovigliandosi troppi fili) con r- quanto Calasso sviscera nel cail pitolo La storia sperimenta, in- torno alla storia fatta, in oc- culto, per mezzo di crimini misfatti senza fine, non più da classiche Società segrete, ma dai Servizi segreti. Il partigiano di tutte le guerriglie (il Colmo) e l'agente segreto, di cui nessuno ha mai fatto il ritratto o l'allegoria, la spia, l'assassino di Stato, l'uomo del doppio e triplo gioco, sono i dominatori anonimi della travede! mondo, mentre tramontano le grandi figure, Personaggi, i Demonici, i Carismatici (ultimo loro asilo, forse, inaspettatamente. San Pietro). Il segreto è vitale per mondo, ma anche il segreto muore assassinato, per opera dell'agente che, osserva ammi rcvolmente Calasso, «ne usurpa il posto» dentro un'oscuri tà sfinita da troppe trame. Può cadere anche la teoria del totalitarismo: l'infamia e l'orrore non si cancellano, l'interpretazione è mutevole. Dopo la strage delle S.A., il Terzo Reich si identifica con la Gestapo, sia pure imperfettamenperché sussista l'arbitrio del Fuhrer. L'esempio perfetto una superpotenza che è i suor agenti segreti l'abbiamo hcH'Urss: il Kgb, osserva Brian Freemantle in un saggio mpressionante {Kgb, Rainbird 1982: lettura da consigliaa chi non voglia dormite troppo) è l'Unione Sovietica. Così niente di strano se i suoi plomatici si scoprano tutti agenti e se il capo dei Servizi segreti diventa, mai prima avvenuto, capo e padrone assoluto dello Stato. E nulla più della Russia, da tempo, è «coatto all'illimitato», ma sul la troika dell'illimitato non volano grandezze napoleoniche, non c'è che l'agente segreto «col suo peculiare squal lorc». E proprio ncll'Urss il solo contropotere che fa tremare il Kgb è la corrodente, imbavagliata ma sempre pronta s \esplodere e a travolgere tutto, rivolta delle etnie». Se il Colosso si alza, l'agente segreto finisce alla lanterna. Magnifiche promesse per il genere umano: catene inaudite, guerre etniche, tecnologiche, ideologiche, inganni senza fine — ma più di tutto, catene. Se arriviamo a romperne qualcuna, è per noi stessi soltanto, il beneficio non si estende più in là; la gnosi è egoista, se non percorre che meandri bui, per forza. E più si conosce questo mondo, meno si ha voglia di starci, e di perpetuarlo. Questo neognosticismo, apparentemente ateo, indicibilmente pessimistico, è un'impareggiabile guida nelle tenebre, ma non bracca attraverso di loro, da cugino lontano, da desolato amante, i segni della luce. Lacuna fotte, tra la stupefacente cadenza di letture personalissime e di ri flessioni che ha costruito La rovina di Cash. C'è sempre, ancora, un oltre; ci sono mirabili segreti che non riuscirà a fotografare nessun Servizio Segreto, per la semplice ragione che non gli interessano, essendo segreti (qui è il loro divino si gillo) privi di utilità. Guido Ceronetti elofgtcztqteemsnpabu Talleyrant) in una stampa dell'Impuro (Snark-Purigi)

Luoghi citati: Russia, Spagna, Unione Sovietica, Urss