L'ironia di Maccari di Mino Maccari

L'ironia di Maccari L'ironia di Maccari Mostra a Bardonecchia dell'artista senese Urogalli di Bolley e paesaggi di Anna Sogno Con il nome di Mino Maccari la stagione espositlva di Bardonecchia si fa subito saporosa. Per Maccari — di cui «Il Lanzello», in via Medail, ospita una selezione di dipinti e opere grafiche—il disegno e la pittura come l'incisione non costituiscono che forme visive di paradosso. Ben al di là dell'umorismo e dell'ironia come della stimolante «maledlcenza» tutta toscana, l'ottantacinquenne senese, ideatore tra l'altro de" «Il Selvaggio» (che tenne banco persino col fascismo in una sorta di polemica interna), dà alle sue immagine la" carica della più fastosa impudenza, venendola con tutti gli umori di cui dispone, dall'erotismo alla malinconia, mentre continuamente rimescola errori e verità la sferzata violenta e 1 più delicati pudori. • Eugenio Bolley — pittore insonne e innamorato, come lo ha definito lo scrittore Mario Rigonl Stern — ispiratosi al canto del suo Urogallo, è partito alla riscoperta del misterioso uccello primigenio trovandone l'immagine nel relitti della cultura contadina. Nelle forme della quarantina di Urogalli che costituiscono la parte più cospicua della mostra ch'egli ha ordinato nel salone dell'Azienda di soggiorno di Bardonecchia, in viale della Vittoria, si riconoscono infatti le zappette monobecco e le bidenti, le piccole vanghe e badllettl che con pezzi di forcone e ingra- naggi vari, sottratti spesso a una immeritata distruzione hanno formato i becchi e le zampe, la coda o le ali di questi straordinari suoi animali nati dai più curiosi accosta menti, tra smontaggi e arditi rimontaggi. Non mancano alcune pagine grafiche e di finissimi collages, con i tipici interventi a tassellature colorate capaci di dare alle composizioni una si gnificativa vibrazione luministica. • Nella singolare bottega del Granglsta, a Grangesises, poco sotto il Sestriere, la contessa Anna Sogno ha riunito una trentina di suoi dipinti in una piccola retrospettiva. Si tratta di quadri che rispecchiano la vita movimentata della pittrice che, già allieva di Funi e di Carpi, a Brera, ha risieduto in Birmania e negli Stati Uniti, lavorando anche sulla collina torinese, a Revi gllasco, come sulla Costa azzurra. Nelle più tipiche cadenze della sua tavolozza lombarda, ha forse dato il meglio di sé in alcune ariose inquadrature paesistiche, e soprattutto nel lieve, ma intenso cromatismo del suoi prati trapunti di umili fiori di campo. Angelo Dragone

Persone citate: Angelo Dragone, Anna Sogno, Bolley, Brera, Eugenio Bolley, Funi, Maccari, Mario Rigonl Stern

Luoghi citati: Bardonecchia, Birmania, Carpi, Sestriere, Stati Uniti