Sacrifici, guerra agli evasori e tagli alle spese dello Stato di Eugenio Palmieri

Sacrifici, guerra agli evasori e tagli alle spese dello Stato Sacrifici, guerra agli evasori e tagli alle spese dello Stato Rilanciata la politica dei redditi, con marcati riferimenti all'accordo del 22 gennaio - Escluse per ora nuove tasse o giri di vite sui tassi bancari - Interventi su prezzi e tariffe ROMA — Bettino Craxi ha rilanciato ieri in grande stile la politica dei redditi come «via maestra» per combattere seriamente l'inflazione e riportarla entro il 10 per cento nel 1984, E ha rilanciato ovviamente l'accordo del 22 gennaio riproponendolo quasi con enfasi: esso va chiarito, ma 1 contratti ancora aperti vanno chiusi con equilibrio «evitando il ripetersi di gravi conflittualità». Il primo presidente del Consiglio socialista ha evitato toni da lacrime e sangue, eppure più realisticamente la sua esposizione ha indicato una serie di interventi per rimettere sulla strada dello sviluppo l'economia italiana che si tradurranno in nuovi sacrifici e che tengono conto della natura politica della maggioranza composita che lo sostiene. L'impostazione data da Craxi alla manovra economica è però rivolta a distribuire i. sacrifici non in modo indiscriminato perché «troppi gruppi sociali si sottraggono a ogni controllo». Quindi lotta massiccia all'evasione visto che la leva fiscale e quella monetaria «non potranno essere utilizzate oltre quanto già hanno consentito». Pertanto non ci saranno ulteriori «stangate» o giri di vite sui tassi bancari (dollaro permettendo). Le cifre e i provvedimenti che il governo adotterà strada facendo sono contenuti in un documento di 72 cartelle distribuito a tutti i parlamentari e ohe ricalca le bozze concordate dai partiti nei giorni scorsi. Nel suo intervento, tuttavia, Craxi ha rifiutato l'etichetta della politica economica dei due tempi (una critica piovutagli addosso da più parti) bollandola come «di natura accademica» che non tiene conto della realtà. Il discorso di Craxi relativo all'economia è sembrato invece tutto rivolto alla realtà, ispirato al pragmatismo, alla lotta all'inflazione presupposto del rilancio, non al tramonto del «Welfare State», dello Stato del benessere, ma alle radicali riforme 11 dove esso non funziona o è fonte soltanto di sprechi di preziose risorse finanziarie: «Lo Stato ha da mettere in regola i suol conti. Non è un'opera pregiudizialmente di destra o dì sinistra, è un'opera innanzitutto doverosa». Quindi tagli nei settori dove le spese dello Stato crescono al di fuori di ogni controllo, a cominciare dalla Sanità e dalla Previdenza, ma anche un consistente incremento delle entrate «perché alcuni gruppi sociali, produttivi e professionali, sono a livelli scandalosi». Nel discorso di fronte all'aula gremita, anche nelle tribune degli osservatori, ha precisato che è intenzione del suo governo distribuire in modo più giusto le risorse: « Voier dare tutto a tutti, darlo male e in modo insufficiente a chi ne ha più bisogno degli altri è una contraddizione troppo grande per essere lasciata indisturbata». Verso quali categorie, dunque, si rivolge Craxi? Verso i gruppi sociali più poveri, gli anziani, i giovani, verso quelli che ha definito «i nuovi poveri della società del benessere». Saranno prese iniziative per arginare la disoccupazione, per venire incontro ai giovani soprattutto nel Mezzogiorno, sarà rilanciata la politica della casa. Per quanto riguarda la politica dei redditi, il presidente del Consiglio ha specificato che non riguarderà ovviamente soltanto i lavoratori dipendenti ma tutti gli altri redditi, le indicizzazioni, i prezzi, le tariffe. Anche per i dipendenti pubblici, si preannuncia il blocco delle retribuzioni «che non possono essere considerate una variabile indipendente». Obiettivi e cifre della manovra economica non hanno subito ulteriori ritocchi rispetto alle ultime discussioni. Anche la frase «l'invarianza delle retribuzioni reali per ora lavorata» è rimasta tale e quale nonostante abbia creato subito un clima di sospetto nel sindacato, di aperta avversione nel pel e negli altri partiti della sinistra. Nel confronti del commercianti, Craxi non è andato oltre la generica raccomandazione e questo potrebbe accendere nuove polemiche': «E' anche interesse di grandi categorie come quelle del commercio concorrere alla lotta all'inflazione rifuggendo da fluttuazioni speculative e indossando con la massima convinzione e urgenza la divisa dell'autocontrollo Basterà questo richiamo? Settembre è vicino e si potrà presto controllare 11 senso di responsabilità del commercianti. Le cifre della macroeconomia sono note: l'obiettivo di fondo resta 1110 per cento come tasso di inflazione nell'84 con ulteriori riduzioni negli anni successivi; disavanzo pubblico dell'83 fissato a 80.000 miliardi invece del tendenziali 90.000; nell'84 i 120.000 tendenziali dovranno essere ricondotti al 13,5 per cento del prodotto interno lordo. Eugenio Palmieri

Persone citate: Bettino Craxi, Craxi

Luoghi citati: Roma