Su due fronti di Gianfranco Piazzesi
Su due fronti Su due fronti Craxi ha pronunciato il suo discorso solo in uno dei due rami del Parlamento e dinanzi all'assemblea della Camera ha letto una dichiarazione di intenti, una sintetica esposizione del programma, consegnando ai deputati il testo dettagliato, sul quale si svolgerà la discussione in Parlamento. Tutto ciò che serve a snellire le lungaggini e le assurdità di una liturgia parlamentare che ormai ha fatto il suo tempo va certamente incoraggiato. Craxi invece non è stato altrettanto felice quando ha voluto man' tenere le inveterate abitudini di tanti suoi predecessori, con' vacando le Camere alle 18 del pomeriggio e divulgando il testo dell'intervento oratorio e di quello programmatico (in tutto 120 cartelle) soltanto alle 18.30. I giornalisti, o almeno quelli che hanno l'abitudine di leggere i discorsi per intero e di riflettere prima di scrivere, sono stati ancora una volta posti dinanzi a difficoltà che potevano essere facilmente evitate. 1 lettori dovranno perciò scusarci se in questa occasione offriremo loro più delle semplici impressioni che dei giudizi articolati. Nel suo discorso alla Camera Craxi ha parlato non tanto come il primo presidente socialista nella storia della Repubblica quanto come il capo di un governo di coalizione che deve tener conto di tutte le sue componenti fino a ieri tult'altro che concordi, che sa di dover affrontare problemi gravissimi e che spera ancora di stabilire con l'opposizione rapporti non del tutto conflittuali, II presidente ha riconosciuto che questa maggioranza, nata sul «filo del realismo», era la sola politicamente possibile; ha' avuto parole di ringrazia' mento e anche di apprezza' mento per tutti i partiti che lo sostengono (a cominciare dalla de) con la chiara intenzione di chiudere per sempre le polemiche elettorali, ha tenuto un at teggiamento «inglese» verso i comunisti ringraziandoli per avere formulato «critiche scevre di pregiudiziali e proposte utili». In politica estera moderazione, prudenza e misura; attenzione ai drammi del sottosvi luppo, ricerca di illuminate mediazioni per tutte le crisi che si susseguono sullo scacchiere mediterraneo. Negoziati, oggi e domani, sui missili pur nel rispetto delle decisioni già prese. In economia lotta su due fronti: all'inflazione e alla recessione nel quadro della politica dei redditi. Ma anche nuove iniziative per arginare la disoccupazione. Craxi riconosce che il debito pubblico è «incontrollabile, incalcolabile, imprevedibile», ma cercherà di bloccarlo e di porre fine alle «scandalose» evasioni fiscali. Debellato il terrorismo, va condotta a termine la lotta alla malavita organizzata. Va attuata la riforma istituzionale. Insomma, un discorso prudente di un uomo che ha volu to tranquillizzare gli amici non allarmare gli avversari: un discorso in cui ha cercato di non suscitare sospetti e di evi tare conflitti anche a costo di moderare gli applausi. Gli amici hanno parlato di un in tervento «saggio», «pacato» «serio». Gli avversari lo hanno trovato generico e sfuggente ma non hanno potuto conte-' stare i tanti buoni propositi puntualmente elencati. Merloni, presidente della Confindustria, ha rilevato che CercetrindcomvechloL1vstqa cturigvvtbagrtcdss Craxi non intende ripetere gli errori iniziali commessi (e successivamente corretti) dagli altri leaders socialisti europei. E infatti una rapidissima lettura del documento programmatico conferma che «l'obiettivo immediato e dominante del governo è la lotta all'inflazione e che quello a medio termine è lo sviluppo e l'occupazione». L'inflazione deve scendere al 10 per cento nel 1984, il disavanzo tendenziale del bilancio stimato a 90 mila miliardi per quest'anno dovrebbe scendere a 80 mila. Obiettivi non certo utopistici, ma anche di non facile attuazione. Come lo stesso Craxi riconosce, molte sono le incognite, poche le certezze. Il nuovo presidente del Consiglio dovrà ricorrere a tutto il suo «ottimismo della volontà» per ribaltare il corso degli eventi. Gianfranco Piazzesi
Persone citate: Craxi
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