Pensioni coltivatori diretti un passivo di 20.000 miliardi

Pensioni coltivatori diretti un passivo di20.000miliardi Il 40 per cento del deficit complessivo dell'Inps Pensioni coltivatori diretti un passivo di20.000miliardi Si prevede che alla fine di quest'anno la speciale assicurazione del coltivatori diretti avrà un disavanzo di 20.000 miliardi: quasi il 40 per cento del deficit complessivo dell'Inps. Le cause di questa grave situazione sono molte; a cominciare dal fatto che il numero degli agricoltori in pensione supera quello degli agricoltori attivi ad ognuno del quali toccherebbe perciò, in teoria, di finanziare con 1 contributi assicurativi 11 pensionamento di un collega che non lavora più. Attualmente il contributo assicurativo annuo per ogni coltivatore diretto è di 237.060 lire annue (116220 per le zone di montagna): ne viene un gettito che non copre nemmeno un decimo della spesa occorrente pei*, il pagamento delle pensioni della categoria, e che cosi moltiplica 11 deficit della gestione, minacciando la stabilità del sistema. Montuosa per tre quarti'e coltivata prevalentemente a vite ed a ortofrutticoli, l'Italia ha Inoltre un'agricoltura assai piti povera di quelle dei partners della Cee, caratterizzata da più remunerativi prodotti zootecnici e caseori. Infatti 11 reddito medio dell'agricoltore Italiano è metà di quello del contadino tedesco e francese. Ecco perché i giovani voltano le spalle alle cam¬ pagne dove a impedire che tutto il coltivato ridiventi boscaglia sono rimasti soltanto i vecchi e le donne. Il motivo più serio del dissesto dell'assicurazione dei coltivatori diretti è costituito però dall'enorme sproporzione esistente tra il numero delle pensioni di vecchiaia ed il numero di quelle concesse per invalidità. E ciò perché con quest'ultima qualifica non vengono pensionati soltanto coloro che hanno perduto due terzi delle capacità di lavoro, cioè quelli che sono effettivamente invalidi. Per essere dichiarati tali basta il riconosci mento della riduzione a meno di un terzo delle capacità di guadagno in occupazioni confacenti alle attitudini del richiedente. E' una condizione che in certe zone depresse del Paese è comune alla stragrande maggioranza delle popolazioni. Con questi criteri sono sufficienti cinque anni di assicurazione per ottenere una pensione che altrimenti si potrebbe avere solo al compimento dell'età prescritta e dopo almeno 15 anni di contri buzione. Di qui l'enorme disavanzo della gestione che non può certamente essere rlequilibrata con il solo inasprimento dei contributi, perché gli assicurati sono pochi ed il loro numero diminuirà ulteriormente. Per rimettere in sesto la gestione bisogna attuare la riforma di tutto -11 sistema pensionistico: i passati governi non hanno saputo farlo e sarà uno del compiti più duri di questa legislatura. Osvaldo Paita Gestione Inps Coltivatori diretti: Assicurati e Pensionati PENSIONI IN CORSO Asslcurati Anno Assicurati —— perognl Vecchlaia Invalidity Superstiti Totale pensionato 1966 4.644.000 838.336 511.661 26.459 1.376.456 3,4 1970 3.247.000 732.457 1.026.604 31.852 1.790.913 1,8 1975 2.256.000 598.401 1.524.557 48.700 2.171.658 1 1980 1.736.000 418.123 1.469.183 89.052 1.976.358 0,87 1981 1.656.000 392.720 1.444.790 94.600 1.932.110 0,85 1982 1.594.000 368.830 1.418.200 99.810 1.886.840 0,84

Persone citate: Osvaldo Paita

Luoghi citati: Italia