Settimana dura per chi resta
4* 1 ■■• m • A.JSettimana dura per chi resta 4* 1 ■■• m • A.JSettimana dura per chi resta Saltano i turni programmati per i negozi, venturieri e macellai prolungano o anticipano la chiusura, interi quartieri senza panetterie in funzione - Orari ridotti nei garage, il numero dei cinema aperti è minimo (la maggior parte a luci rosse), pochi i musei in funzione - Ieri, intanto, sono continuate le partenze; 700 mila i torinesi rimasti Siamo rimasti in settecentomila, ma la città sembra averci dimenticati. Lunghe file di serrande abbassate, mezzi pubblici sempre più radi, quasi la totalità dei cinema chiusi, servizi con gli orari ridotti stanno rendendo problematico vivere questo agosto a Torino. Negozi — Tutte le pianificazioni e i turni prestabiliti sembrano essere saltati per lasciar posto all'anarchia. Quasi nessuno fra i commercianti in vacanza ha affisso sulla propria serranda l'indirizzo degli esercizi simili più vicini che restano aperti. C'è chi l'ha fatto per non offrire un vantaggio commerciale al concorrente, ma la maggioranza si è trovata nella materiale impossibilità di dare indicazioni per mancanza di negozi aperti. In molti quartieri, gruppi di cinque-sei panetterie, latterie o tintorie limitrofe hanno deciso di chiudere contemporaneamente, creando guai per chi è rimasto. E poiché le partenze sono state quest'anno inferiori ci sono alcuni tipi di esercizi (soprattutto le tintorie) che si trovano in serie difficoltà: i pochi rimasti aperti non riescono a far fronte al gran numero di richieste. Per la spesa quotidiana solo parziale è l'aiuto che viene dai supermercati che restano quasi tutti aperti senza interruzione per tutto il mese. Garage — Non potendo materialmente chiudere, molti gestori ricorrono a un orario ridottissimo con aperture di 2-3 ore al mattino e altrettante la sera. Il sistema comporta a chi usa l'auto levatacce mattutine e rientri anticipati serali. Chi vuole essere sicuro di «ricoverare» la propria vettura in garage deve rinunciare a una buona fetta della propria libertà. Cinema — Sono in programmazione quattro pellicole in prima visione (una eroti¬ ca, due vietate ai minori di 14 anni, oltre a Tootsie che ormai devono avere visto tutti), una nei «proseguimenti» (un filmino horror) oltre a 12 proiezioni in sale a luci rosse. In altre parole, chi avesse voluto portare al cinematografo un bambino ieri avrebbe avuto una scelta circoscritta a due pellicole (il già citato Tootsie e Chiamami aquila, di Belushi). Se c'è qualcuno che si lamenta per la crisi dei cinematografi dovrebbe però tenere presente che non è certo questa la strada per puntare a un rilancio. Musei — Oggi sono aperti soltanto l'Armeria Reale, la Galleria Sabauda, il Museo dell'Auto, del Cinema e del Risorgimento. Possibile visitare anche Mole Antonelliana, Palazzo Madama e Palazzo Reale. Chiuso, come tutti gli altri, il Museo Egizio. Mezzi pubblici — Stravolte le cadenze dei passaggi è il turno ora delle variazioni di percorso: il 34 sarà limitato al tratto fra via Artom e piazza Bengasi. Inoltre sabato prossimo su tutta la linea urbana e suburbana sarà adottato l'orario festivo. Partenze — Sono ormai sempre più sporadiche. La retroguardia è partita venerdì notte e nella mattinata di ieri ma senza provocare uh sensibile aumento della circolazione. Ai caselli di Settimo, Carmagnola e Villanova si è regi strata una forte flessione ad dirittura sulle normali medie delle giornate prefestive. Un accenno di coda è comparso solo fra le 9 e le 10, ora classi ca per lasciare la città. Ma presto è tutto tornato nella normalità. Ora. per chi resta, comincia la settimana più difficile dell'anno. Per fortuna dalla parte dei cittadini sembra essersi schierato il clima: anche ieri la temperatura è stata sopportabile, con una brezza a tratti frizzante che ha regalato a tutti un vago sapore di mare». Assolutamente gratuito. Piazza San Carlo ieri alle 16, niente traffico. Nel «salotto di Torino» una famigliola di turisti americani può passeggiare indisturbata
Persone citate: Belushi, Mole Antonelliana, Villanova
Luoghi citati: Torino
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