A Fiumicino decolla un'inchiesta di Liliana Madeo

A Fiumicino decolla un'inchiesta Si stanno unificando le varie indagini sul caos che regna nell'aeroporto A Fiumicino decolla un'inchiesta Servizi lentissimi, sporcizia, ritardi, furti nei bagagli dei passeggeri - Sedici dipendenti arrestati negli ultimi mesi perché «alleggerivano» le valigie - Altri 41 denunciati per assenteismo - Le accuse dei sindacati ROMA — In un'unica grande inchiesta si vanno concentrando le diverse indagini sul caos ormai cronico in cui versa l'aeroporto di Fiumicino. Nelle mani del sostituto procuratore Giorgio Santacroce, si raccolgono denunce, lamentele, rapporti, che recano la firma di lunzionari di polizia, viaggiatori, dirigenti della società «Aeroporti di Roma», sindacati, lavoratori. Da parti diverse vengono stilati i bollettini sul terribile malessere in cui è trascinalo il viaggiatore, costretto a tollerare incredibili disagi, ad attendere per ore il momento di ritirare i bagagli, a subire furti, disorganizzazione, sporcizia, ritardi. Ma il pianeta Fiumicino è ancora più complesso. E la macchina dell'inchiesta incontra sulla sua strada le diverse realtà. Ci sono stati, negli ultimi mesi, i 16 dipendenti della società «Aeroporti di Roma» addetti al settore riconsegna bagagli arrestati per furto: proprio venerdì mattina, mentre il magistrato compiva un sopralluogo all'interno dell'aeroporto per una ricognizione dal vivo dell'organizzazione del lavoro e degli innumerevoli passaggi che un bagaglio compie prima di raggiungere la sua destinazione, il proprietario o la stiva di un aereo, due agenti di polizia In borghese hanno portato al suo cospetto un facchino sorpreso pochi minuti prima con le mani nel sacco, mentre tentava di forzare la serratura di una valigia. C'è anche però la replica della direzione della società che gestisce i servizi aeroportuali, e che nei giorni scorsi ha risposto alle prime avvisaglie della magistratura romana — ormai interessata a guardare a fondo come funziona la vita a terra a Fiumicino e quali sono le cause del disservizio lamentato da tante parti — lanciando a sua | volta accuse e denunce. La soIcietà ha sporto denuncia con¬ tro 41 dipendenti, rei di assenteismo ostinato. I reati ipotizzati sono quelli di abbandono di servizio di pubblica necessità e di truffa al danni del datore di lavoro. Nel dossier inoltrato al magistrato, il datore di lavoro fa nomi e cognomi, cita le seconde attività che alcuni svolgerebbero, chiede anche che si proceda nei confronti dei sanitari che avrebbero rilasciato con leggerezza e senza fondamento i certificati medici falsi. Clic tutto il disservizio in cui versa l'aerostazione non sia riconducibile a un gruppo di lavoratori che non fanno il loro dovere, e che oltretutto rappresentano un'esigua minoranza essendo 6 mila i di¬ pendenti della società, appare chiaro. Da qui la durezza con cui i sindacati confederali hanno a loro volta fatto sentire le proprie ragioni, e la cautela con cui il magistrato ha incominciato a muoversi sullo spinoso terreno. Il dottor Santacroce ha detto: «Nel settore consegna bagagli dell'aeroporto Leonardo da Vinci si verificano da tempo carenze cosi vistose da rendere senz'altro ipotizzabile l'interruzione di servizio di pubblica utilità. Occorre muoi>ersi con la 7nassima celerità per evitare che tale stato di cose porti ulteriori danni a migliaia di viaggiatori, al turismo e alla stessa economia nazionale. Esprimere un giu- dizio sull'assenteismo non è possibile, né da un punto di vista morale né a maggior ragione da un punto di vista tecnico-giuridico. Le forine e la tipologia dei casi di assenteismo sono molteplici. Giocano fattori economici, sociali e di disaffezione al lavoro. E tanti altri ancora». Nel concitato coro di voci e di polemiche che si Intrecciano sul grossi problemi che questo aeroporto ha sollevato fin dal momento in cui è stato aperto, e anche prima per la verità, una parte notevole di attenzione resta concentrata sul disagio spicciolo che il viaggiatore è costretto a vivere. Sono decine, in una settimana, le borse alleggerite del contenuto di maggior valore. Sono innumerevoli i viaggiatori che, una volta a terra, vengono alleggeriti del portafogli. Spesso se ne accorgono che ormai sono lontani dall'aeroporto. II17 luglio scorso è accaduto all'ex campionessa mondiale di pattinaggio artistico, la tedesca Marika Ktlus, che si è accorta quando ha raggiunto la sua destinazione, l'isola di Capri, che dalla sua borsa era sparito un portagioie con preziosi per 400 milioni. I sindacati, in un libro bianco che hanno mandato anche al magistrato, portano invece l'accento sul livello più alto delle responsabilità del disservizio. L'assenteismo, va colpito, ma — essi sostengono — anzitutto non ha andamento cosi rilevante come apparirebbe né un'incidenza tale da determinare il caos in questione, che esiste, è gran de, però va ricollegato a responsabilità politiche, a errori ministeriali, a vuoti di programmazione. Ci sono state già due commissioni nominate negli anni scorsi dal governo per esaminare i mali di questo aeroporto, che sono di vecch&dfxlsuda quando è nato, con un giro vorticoso di appalti e subappalti, è stato dato in gestione a 60 società; su di esso hanno competenza ben 8 ministeri; più di recente, l'anno scorso, dei 635 miliardi stanziati nella scorsa legislatura per il Leonardo da Vinci ne sono arrivati soltanto dieci. Tutto è inadeguato al traffico aereo attuale; il numero del personale, delle piste, dei tunnel mobili, dei parcheggi, delle sale pre-imbarco, dei tecnici. La capacità ricettiva insomma risulta nettamene inferiore alle necessità. I facchini che rubano, le assenze immotivate e che si concentrano proprio nei giorni e nei periodi di maggior traffico: esistono si, ma vanno visti come spia di un più globale e serio intralcio al funzlonamen-. to del primo scalo italiano. Liliana Madeo

Persone citate: Giorgio Santacroce, Leonardo Da Vinci, Santacroce, Spesso

Luoghi citati: Roma