Hiroshima, in un anno altri 5 mila morti

Hiroshima, in un anno altri 5 mila morti Uccisi dalla leucemia e da altre forme di tumore per le conseguenze delle radiazioni Hiroshima, in un anno altri 5 mila morti NOSTRO SERVIZIO TOKYO — Ieri, 38' anniversario del bombardamento atomico su Hiroshima, i nomi di altre 5179 persone morie dal 6 agosto dell'anno scorso per le conseguenze delle radiazioni (leucemia e altre forme di tumori) sono stali aggiunti al rotolo con ('elenco delle quasi 109 mila vittime identificate. Alle 8,15, l'ora in cui, il 6 agosto 1945, la -palla di fuoco» devastò la città uccidendo in pochi istanti oltre 70 mila abitanti, le campane di 120 chiese cristiane e templi buddisti hanno suonato. Milleseltccento colombi sono stati liberati, portando verso quel cielo dal quale piovve la morte una speranza di pace. Nel Parco della pace, il sindaco della città, TakeslU Araki, di fronte a 48 mila persone tra le quali molti hibakusha, contaminali come lui, ha letto l'annuale «dichiarazione della pace». «La razza umana — ha detto — si trova sull'orlo della rovina, mentre cresce la rivalità nucleare tra Usa e Urss. Quale unico Paese che ha provato la bomba atomica, il Giappone ha tutti i titoli e le responsabilità per porsi in prima fila nella ricerca di una durevole pace mondiale. Per fermare l'accumulo illimitato di armi atomiche, chiedo con forza a tutte le potenze nucleari di stipulare trattati che interdicano tutti gli esperimenti e pongano fine alla produzione e all'installazione di nuovi ordigni fino a raggiungere lo smantellamento completo di questi strumenti di morte». Alla cerimonia era presente Il primo ministro Nalcasone, il quale lia ribadilo la linea del suo governo: il Giappone deve continuare ad opporsi alla produzione, al possesso e allinlroduzione di armi nucleari sul suo territorio. E' stato contestato da una ventina di persone, che hanno voluto denunciare ti 'riarmo» di Tokio e la presa di posizione del premier a favore dell'Installazione degli euromissili. Nakasone ha anche promesso di potenziare il programma di assi¬ stenza medica alle 370 mila persone colpite dalle radiazioni della bomba a Hiroshima e Nagasaki. Suscitando un certo scalpore nel suo Paese e negli Stati Uniti, l'ex presidente dell'Ordine dei medici giapponese. Taro Takemi, ha affermalo In un articolo pubblicato giovedì dal Journal of the American Medicai Association che «si può dire che la bomba abbia salvato il Giappone». Secondo il medico, che nel '45 studiava fisica nucleare a Tokyo, «è deprecabile che la bomba sia stata usata in guerra»; wm a quell'epoca «i militari avevano spinto il Paese ad un pun to in cui non si poteva vince re, ma non si sarebbe arreso Il Giappone avrebbe sicuramente perso la guerra, e troppa gente sarebbe morta di stenti se non fosse stata sganciata la bomba atomica, Se si pensa all'eventualità che i militari giapponesi avrebbero sacrificato l'intera nazione se non vi fosse stato l'attacco atomico, ebbene, si può dire che quella bomba abbia salvato il Paese». Takemi dice però die il lancio del secondo ordigno su Nagasaki, tre giorni dopo, a suo parere non era necessario. e. st.

Persone citate: Araki, Nakasone, Takemi