Giordano prepara le sue rivincite

Giordano prepara le sue rivincite Il centravanti della Lazio non vuol essere solo un cannoniere d'agosto Giordano prepara le sue rivincite DAL NOSTRO INVIATO CASTEL DEL PIANO — E' già capocannoniere, con Francis, del 'Campionato d'agosto» ma è il primo a non prendere sul serio questo ruolo. «Cose che capitano — dice Giordano — sotto questo sole cosi allegro. C'è la Roma che perde, tante che vincono, ma poi in campionato sarà un'altra cosa. Naturalmente per un attaccante la ricetta migliore è quella di segnare sempre; meglio sbloccarsi presto e insistere, anche perché uno ci prende gusto e non vorrebbe smettere mal». Il cannoniere della Lazio è già in piena efficienza; si è presentato, nelle due amichevoli già disputate, con una tripletta alla volta, domani contro l'Arezzo (stesso girone del Milan in Coppa Italia) avrà un test sicuramente più valido oltre tutto sotto lo sguardo interessato di avversari illustri, cioè i rossoneri, compreso Spinosi, che in campionato potrebbe essere destinato alla sua marcatura. Ci sarà anche il presidente «mondiale» Chinaglia, atteso in serata nel ritiro di Castel Del Piano assieme al direttore sportivo Governato. Chinaglia, reduce dall'ennesimo infortunio nel campionato americano, probabil¬ mente si curerà e si allenerà con i suol ragazzi della Lazio. «Andiamo verso un campionato d'eccezione — continua Giordano — per cui dovremo presentarci veramente In condizioni di spirito e di forma speciali. Fra i tanti regali che mi ha fatto Chinaglia, oltre a Batista, c'è Laudrup, e vi assicuro che la sua presenza non mi crea problemi, anzi, più forti sono 1 compagni che giocano al mio fianco e più aumentano le mie possibilità di andare in gol. Per due motivi: anzitutto dovranno controllare anche il danese, in secondo luogo, avendo la stessa rapidità d'azione, potremo trovarci spesso in zona di conclusione e... ricambiare eventuali favori». fecondo Giordano, e lo ripete per l'ennesima volta, Laudrup è un concentrato delle migliori caratteristiche di alcuni campioni tipo Cruyff e Platini. Il centravanti si è fatto prendere da un eccesso d'entusiasmo, anche se effettivamente il danese ha tutte le carte in regola per diventare un campione. Altrimenti non si sarebbe scomodata la Juventus per averlo. Giordano ha imparato molto dalla vita e dal calcio, e lo sta dimostrando con la scioltezza del linguaggio c soprattutto con le raffiche di elogi che rivolge ad amici ed avversari. Seimnai «offenderà» in campo con i suoi gol sempre belli, sempre potenti, se non addirittura prepotenti. «L'anno di transizione in serie B — continua — mi è servito per ricaricare le batterie, ma quello che volevo era la serie A, e, perché no?, la nazionale. Un anno fa di questi tempi eravamo in ritiro dalle parti di Bolzano quando arrivò la notizia del "perdono" da parte della Federazione nei confronti miei e di Manfredonia. Il tempo è passato veloce, certi guai non li ricordo neppure. Si sta ricomponendo un legame che mio malgrado si era spezzato, e vi assicuro che ho voglia di essere risarcito, di prendermi tante rivincite. E l'unico sistema è quello di segnare: ebbene, cercherò di segnare tanto per la gloria mia e dei tifosi laziali». L'ambiente è tranquillo, Lavati e Mortone dirigono le operazioni in attesa dell'arrivo dei «boss». Il tecnico è tranquillo, le voci su una presunta «prenotazione» di Rino Marchesi da parte della società non lo sfiorano neppure. «Finalmente — dice — ci so¬ no uomini e mezzi ideali per approntare una squadra che possa farsi rispettare. Con Batista a centrocampo abbiamo l'uomo capace dell'ultimo passaggio a Giordano e a Laudrup; ma anche Vinazzani rappresenta un acquisto prezioso, con Batista formerà una bella coppia. Chi ricorda la Lazio vista in B si troverà di fronte ad un'autentica sorpresa, questa è un'altra squadra, anche se effettivamente è presto per dirlo». Gii stessi cenni di entusiasmo si riscontrano nei due stranieri. Batista, subito promosso capitano, ha indossato la stessa maglia di Falcao, ma non è una coincidenza: il brasiliano lascia intendere infatti di poter diventare a sua volta il leader della formazione biancoceleste, Laudrup intanto sta superando i disagi legati al ritiro, agii allenamenti (tre alla settimana Ui Danimarca, tre volte al giorno qui in Toscana) e lascia intendere che il l'ero Laudrup è un'altra cosa: «Mi vedrete giocare sul serio a calcio soltanto fra un paio di settimane». Chissà cosa diranno allora i tifosi della Lazio che l'hanno già battezzato «il Selmosson degli Anni SO». Giorgio Gandolf i