Ma il «crollo» non investe tutti i settori

Ma il «crollo» non investe tutti i settori Ma il «crollo» non investe tutti i settori ROMA — Nuovo calo della produzione industriale a giugno: l'Indice Istat, che misura il volume fisico della produzione effettivamente realizzata, segna infatti una flessione del 5,9% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, essendo risultato pari a 133,1 (141,4 nel giugno '82). Nel primo semestre dell'anno, poi, la contrazione registrata rispetto allo stesso periodo dell'82 è stata di 7,7 punti percentuali, mentre fino a tutto il mese di maggio si era registrata una flessione dell'8,1%. Comunque per la prima volta nell'anno, 11 crollo non è stato generalizzato: ad incidere negativamente sull'Indice generale ha contribuito in particolare l'andamento delle industrie meccaniche, con una contrazione del 13,2% rispetto allo stesso mese dell'82, anche a causa delle agitazioni sindacali legate al rinnovo contrattuale. Al contrario in alcuni settori si iniziano ad intravedere timidi segnali di recupero. Una con ferma della differenziazione delle situazioni produttive da settore a settore viene anche dai dati relativi all'intero semestre. La flessione più consistente si registra nel settore metallurgico con un 12,6 in meno. Seguono il vestiario e l'abbigliamento (—11,6), il meccanico (—11,3), la lavorazione dei minerali non metalliferi (—8,7), le industrie tessili (—8,4) e le chimiche (—7,7). Più contenute le diminuzioni produttive nel settore dei mezzi di trasporto (—5,2) mentre le industrie alimentari segnano addirittura in lieve incremento (4-0,4).

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