Sui prezzi l'incognita d'autunno di Mario Salvatorelli

Sui prezzi l'incognita d'autunno Sui prezzi l'incognita d'autunno ROMA — L'osservateio sui prezzi, messo in molo il mese scorso dalla Confcommerclo, e che spazia, almeno per ora. sul fronte della produzione, ha dato il suo primo responso, che si riferisce quest'estate: a luglio per quello che è già accaduto, ad agosto e a settembre per quello che accadrà, o meglio, dovrebbe accadere. Messaggio finale, comunque, per consumatori e governo: l'obiettivo del 13 per cento d'inflazione nel 1983 può essere ancora raggiunto per i prodotti alimentari, può esserlo anche, ma è molto difficile, per i prodotti non alimentari. Conclusione: dato che gli uni e gli altri concorrono a formare l'indice del costo Ila vita, quindi a determinare il tasso d'inflazione, potremmo attenderci, per il 1983, una crescita finale dei prezzi intorno al 14-15 per cento. Molto dipende, anche, da che cosa s'intenda e da come si calcoli questo «tasso d'inflazione ~. E la Confcommerclo approfitta di questa sua prima uscita ufficiale sul fronte dei prezzi, per sottolineare come sia quanto meno discutibile il metodo corrente di calcolo, che confronta la media di carovita di un anno con la media dell'anno precedente. Questo significa, infatti, trascinarsi dietro l'inflazione passata, al punto che, se in un anno, dlciaino in questo 1983, il costo della vita fosse rimasto e rimanesse fermo, da gen naio a dicembre, sui livelli del dicembre 1982, con questo sistema dovrem mo segnare un tasso d'inflazione non a livello zero, ma a «quota 7». Più ragionevole è il cai colo dell'inflazione «in corso d'anno», che, dice la Confcommerclo, «consente di rilevare il tasso d'inflazione reale-, e che, in questo momento, sarebbe, almeno potenzialmente, in linea con quello programmato, cioè con il 13 per cento. Il ragionamento ci trova d'accordo, la conclusione un po' meno. Infatti, finora, l'inflazione «in corso d'anno ha segnato un passo, che equivale a un tasso de] 12,4 per cento, in termini aritmetici, a un 13 abbondante tenuto conto del l'accumularsi delle percentuali di aumento mensile sulla base di partenza. Non sarebbe, pertanto, impossìbile raggiungere l'obiettivo del 13 per cento finale, se si accettasse il sistema di cai colo sostenuto dalla Confcommerclo, mentre sarebbe, praticamente, impossibile, in base al confronto delle medie. Pino a questo momen to, tuttavia, il primo rapporto della Confcommercio sui prezzi «alla produzione » di oltre 200 prodotti, alimentari e non ali mentarl, è abbastanza 'Possibilista-, come si diceva prima. Per i generi alimentari si possono ri scontrare, addirittura, aumenti tendenzialmen te inferiori al «tasso programmato d'inflazione» come per carni, uova, poi lame, che bilanciano au menti superiori, per motivi stagionali o di scarsi tà di prodotti, come per riso, prosciutto, parmigiano. Il «primo messaggio» della Confcommerclo ai suoi associati, cioè ai negozianti, è di evitare 'Politiche di stoccaaaio< Piti complesso il discorso sui prodotti non alimentari, per 1 quali prevedono aumenti generalizzati entro la fine di settembre, sia pure un ritmo di crescita inferiore, rispetto al passato, anche per la persistente riduzione dei consumi, cioè della domanda. Mario Salvatorelli

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