Lettera di Toni Negri a Tortora: Ho avuto anch'io le sue traversie

Lettera di Toni Negri a Tortora: Ho avuto anch'io le sue traversie Lettera di Toni Negri a Tortora: Ho avuto anch'io le sue traversie ROMA — «Forse questa sua drammatica vicenda sarà servita a far capire a lei e alla gente cosa è la galera, cosa è la giustisia e che cosa sono i pentiti in Italia*. Cosi Toni Negri conclude una lettera indirizzata a Enzo Tortora e resa nota dal «Manifesto». «Caro Tortora — scrive il docente padovano — ho letto la sua lettera pubblicata sulla "Stampa" e mi permetto di scriverle pubblicamente oltre die di usare questo tono colloquiale come si conviene tra due imputati assurti a onor di cronaca, oltre die per i loro meriti e demeriti, per le clamorose disavventure giudiziarie in cui sono stati coinvolti*. Dopo aver manifestato solidarietà al presentatore, Negri condivide pienamente i giudizi e le considerazioni fatti da Tortora nella lettera a «La Stampa» eia un parallelo tra il suo caso e quello del conduttore di Portobello. «Mi creda — scrive il professore —, per chi ha avuto addosso l'accusa di essere stato tra gli assassini dell'on. Moro, le sue parole sono Vangelo*. Il docente padovano prende poi spunto da alcune affermazioni di Tortora per sof f er marsi sul problemi delle carceri speciali, dell'Informazione e della giustizia. Un giudice le ha detto: "Le auguro buona fortuna" — scrive Negri —, E lei si indigna giustamente perché non è dato che i magistrati amministrino la fortuna, ma la legge. A me è toccato di peggio. Pochi giorni prima di uscire dal carcere., un giudice, il dott. Calogero, mi si è presentalo a Rebibbia con un nuovo mandato di cattura in cui diceva che 4 anni prima si era sbagliato, che non ero il capo delle Br, che ci aveva ripensalo e che, nella sua solitudine, si era preso il lusso (durato quattro anni) di rivedere tutto e di riformularc le accuse per far scattare una nuova carcerazione preventiva di anni undici e mesi otto. E voleva stringermi anche la mano*. Negri conclude la lettera dicendo di essere stato colpito dal fatto che il caso Tortora ha messo finalmente in discussione il pentimento e la parola degli assassini e apre uno spiraglio a lui e ai suoi compagni del «7 aprile» che da quattro anni chiedono inutilmente un confronto con Carlo Fioroni, il loro accusatore.

Persone citate: Carlo Fioroni, Enzo Tortora, Negri, Toni Negri, Tortora

Luoghi citati: Italia, Rebibbia, Roma