L'AUTOBIOGRAFIA «SEGRETA» di Masolino D'amico

Forster, profeta gay L'AUTOBIOGRAFIA «SEGRETA» Forster, profeta gay (CraSabato 29 giugno 1969 è na data storica. Invece di esre accolti dai previsti gridoni di spavento, i poliziotti ntrati a compiere una retata lo Stonewall Inn, locale gay el Greenwich Village di New ork, furono aggrediti da una olla decisa e ostile, che lanando mattoni li costrinse a arricarsi nel bar. Nei tumulti he seguirono mezzo quartiere u dato alle fiamme, e quell'inendio arde ancora. Il Gay Lieration Front fu fondato pohi giorni dopo, dappertutto egli Usa e nel Canada prolierarono organi di stampa ineggianti M'«orgoglio gay». Oggi ne) Nuovo Continente rospera «la più numerosa, melio organizzala e più polente minoranza omosessuale di tutta a storia», con centinaia di asociazioni e un giro di affari di gmiliardi di dollari; ne fanno trarte commercianti, industria- m, agenti immobiliari, denti- uti, arredatori, parrucchieri, irministri del culto, e alberghi, bar, ristoranti, canali tclevisi- 19i; a San Francisco c'è perfino teuna banca che si rivolge alla caola clientela gay. e In un capitolo del suo ap- cpassionante studio America mnow or ora tradotto per Feltri- dnclli (pp 194, lire 16.000), de- pdicato all'analisi del deteriora- mmento della vita sociale nel- ti'America degli ultimi decenni pperché i prodotti dell'indù- cstria si rompono sempre più bspesso? Perché la gente è di- mventata scortese? Perché i sprezzi salgono? Perché c'è vio- menza nelle strade?), l'antropo- uogo Marvin Harris, già noto dper lavori su civiltà primitive nn Brasile, Mozambico, ecc., tspiega l'esplosione del movi- cmento gay con la cessazione pdella condanna dell'omoses- psualità nella civiltà occidenta- ge, dovuta a un nuovo atteg- giamento verso la procrea- uzione. uEgli cita il collega Dennis tWarner, che ha diviso un ccampione di trentanove socie- qtà in due. gruppi, natalista e aantinatalista, le prime-essendo cquelle che condannano Tabor. rto e l'infanticidio, e le secon- vde, quelle che almeno in certi icasi lo consentono. «Werner cha scoperto che l'omosessualità smaschile è disapprovata, ridico- ilizzala, disprezzata o punita in etutti gli strati della popolazione pnel settantacinque per cento delle ssocietà nataliste; ed è invece lolle- drata o incoraggiata, almeno per alcuni gruppi di individui, nel lsessanta per cento delle società an- gtinataliste». tIn altre parole, l'avversione per l'omosessualità è massima là dove «l'imperativo matrìmo- niale e procreazionista è più for- te». Questo imperativo negli Stati Uniti si è attenuato. Sondaggi di opinione dicono che in quella ex rude civiltà di frontiera, dove fino a pochi anni addietro si comminavano pene severissime a ogni atto sessuale non avente come fine diretto la procreazione — era la reazione isterica del vittorianesimo contro i primi sintomi di riduzione delle nascite — oggi i bambini non sono più considerati un bene prezioso; il «baby boom» è finito, un numero sempre crescente di donne non desidera avere figli, e tutta una piccola industria di manuali, filmetti, gadgets, diffonde «un messaggio esplicito: il sesso non è fatto per la procreazione, non esiste necessariamente a tale scopo, e non dovrebbe portare ad essa». Così le cronache delle sofferenze imposte da una società «natalista» ai cosiddetti (da lei) «diversi» si leggono oggi come testimonianze di un passato remoto. Nella sua lunghissima vita (1879-1970), lo scrittore inglese E. M. Forster fece in tempo a sperimentare su di sé dopo le angosciose assurdità della repressione vittoriana, la beatitudine di una li' berazione che in lui non avrebbe assunto i toni di un trionfalismo provocatorio da «gay power», ma i cui particolari volle resi noti, dopo la propria morte. Figlio unico di una vedova con la quale convisse fino sessantasei anni, allevato in un gineceo ed esonerato dal lavoro grazie al lascito di una zia, Forster a trent'anni aveva pubblicato tre romanzi mirabili senza sapere, disse in seguito, come funziona un accoppiamento sessuale. Goffo, inetto, conscio della propri sgradevolezza fisica, aggrappato alle sottane materne durante i viaggi, ebbe la buona sorte, o il genio, di riuscire a sfo- a Mundi c per l'Italia -La Slampa.) garsi nella letteratura, e non ramite il sentimentalismo, ma al contrario, forgiandosi uno stile di vigorosa e asciutta ronia, Quando tuttavia intorno al 911 si rese conto di non poer scrivere con cognizione di causa sui rapporti fra uomini e donne, unico argomento «Ie- cito» a un narratore, speri mento una sorta di paralisi della penna. Accettò la pròpria natura di omosessuale ma per decenni non le conscni di venire a galla, almeno in patria. Come racconta l'ormai classica biografìa di P. N. Pur bank (1979), basata su documenti lasciati dallo stesso Forstcr, la prima vera storia demore lo scrittore la ebbe con un tranviere di Alessandri d'Egitto, dove era stato desti nato dalla Croce Rossa duran te la guerra. 1 due fecero ami cizia sul tram, e a un certo punto Mohammed non volle più che l'inglese pagasse il bi ghetto, Rimpatriato, Forster evase una seconda volta cercandosi un posto in India, come segre- tario del maragià di Dewas. cosmi espose il proprio caso: quel saggio orientale gli mise a disposizione un barbiere compiacente, c l'esperienza gl restituì anche la felicità creati va, Passaggio in India (1924) il suo capolavoro. Tutto concluse bene. Nel 1932 For ster annotava sul diario: «Dai il ai 53 anni io sono stalo/elice, e vorrei ricordare agli altri che potrà toccare anche a loro. lì' solo messaggio che valga la pena di trasmettere». La sua felici ' avrebbe avuto un nome, quel lo di Bob Buckingham, giovane poliziotto intclligen te, allegro e affettuoso, che l'anziano scrittore protesse, istruì, beneficò, avendone in cambio calore e assistenza, fi no all'ultimo. Racconta Forster che quan¬ n o e e - : e e r ai e, he a ' l n e e, n fin¬ do a) culmine della sua crisi di mpotenza creativa, nel 1913, ' recò a visitare una coppia di omosessuali anticonformisti suoi conoscenti, rimase turbadal loro coraggio, e anche dalla giocosa piccola advance ricevuta da uno di loro. Quelepisodio stimolò lo scrittore concepire ancora un libro: impubblicabile, certo, ma sin cero. Nacque così di getto Maurice, destinato a circolare solo fra amici, manoscritto, per sessantanni, e a vedere la luce postumo, con le altre nozic «scandalose». La tempestiva, ottima traduzione di Marcella Bonsanti del '72 viene oggi riprescntata nella collana Garzanti «Le mosche bianche» (pp 317, lire 16.000). Maurice è un ragazzo bene intenzionato, né ricco né povero, né bello né brutto, né stupido né intelligente, destinato a una vita qualsiasi. Al college si scopre omosessuale, e ha un amore con un coetaneo; ma in seguito questi si «ravvede», prende moglie ed entra, come tanti, nella vita «normale». Maurice però scopre di non essere in grado di fare altrettanto. Tenta di curarsi, e ha una serie di incontri con autorità, medici, consiglieri, le cui reazioni compongono un magnifico campionario degli atteggiamenti correnti all'epoca; impagabile l'episodio conclusivo, col tentativo di un ipnotizzatore. Infine Maurice si rassegna, e trova un nuovo amore, questa volta non a termine, nella persona di un inferiore sociale che lo ricambia sul serio. Proprio questo lieto fine, Forster non lo ignorava, avrebbe reso il libro improponibile a un editore; ma era la ragione per cui lo aveva scritto, e in un certo senso, come si è detto sopra, fu profeta. La sua fu anche una vittoria artistica. Quando uscì per la prima volta, in piena bagarre di «orgoglio omosessuale», Maurice deluse, parve timido e reticente, privo- di una carica propagandistica adeguata. Òggi che collocarlo in una prospettiva storica è più agevole, lo si può invece accettare senza riserva. Basta accostarlo ad altri noti racconti elegiaci a sfondo vagamente omosessuale dello stesso Forster, pubbli cati in vita dell'autore, per ammirarne il tono concreto, pungente e tutt'altro che querulo, unito a quel consueto splendido controllo della passione che fa di Forster, oltre che un sommesso eroe nella battaglia solitaria per il diritto di vivere la propria vita, uno dei primi scrittori moderni. Masolino d'Amico nCfddtdlsccg dosdricMspldd K. M. Forster visto da I,ovine Copyri ght N.Y. Review of Boote. Opera Mundi c per l'Italia La Slampa)