Museo Egizio, numero chiuso
Museo Egizio, numero chiuso Manca il personale e le visite sono riservate alle comitive Museo Egizio, numero chiuso Solo 180 persone al giorno, suddivise in tre turni, possono accedere alle 13 sale - Il direttore: «Non ho alternative: i custodi sono pochi e anche loro devono andare in ferie» E così il turista solitario o riesce ad aggregarsi a un gruppo o se ne torna indietro All'ingresso del museo Egi¬ zio ieiji è stato affisso un cartello. Informa i visitatori che, per carenze di personale, nel mese di agosto le 13 sale sono aperte a orari fissi dal martedì al sabato. « Ogni giorno — è spiegato — ci sono solo tre insite guidate: 9-10.30; 10.30-12; 12-14». Dice il soprintendente, prof. Silvio Curto: «Non fio alternative, i custodi sono pochi, anche loro devono andare in ferie». Un altro museo in crisi per mancanza di uomini. Ma questa volta è il più importante, il più noto in tutto il mondo. Con la sua apertura parziale. Torino ha sempre meno da offrire ai turisti e l'unica attrattiva internazionale resta la mostra di Calder a Palazzo a Vela. Constatazione amara ma non sorprendente, perché solo l'ultima in ordine cronologico. Le pinacoteche, i musei e i monumenti cittadini sembrano infatti perseguitati dalla cattiva sorte: ogni anno, durante la stagione estiva e per ragioni varie, quasi tutti chiudono le porte in faccia ai visitatori. I motivi sono giustificati (organici ridotti, sicurezza del patrimonio, manutenzione, ristrutturazione), ma poco vanno d'accordo con la necessità di inserire Torino nei circuiti del turismo nazionale e internazionale. Spiega il prof. Curto: «Se non ho chiuso l'Egizio devo ringraziare il personale rimasto in servizio che. con molto sacrificio, riesce a far fronte alla massa di visitatori». Ag- giunge: «I custodi sono 35. l'organico ne prevede cinquanta. Il ministero è informato della situazione, ma non può fare molto per colmare il vuoto». Il completamento degli organici è forse il problema più serio per i musei e i monumenti torinesi. Basterebbe una modifica della legge sull'assunzione del personale Continua il responsabile dell'Egizio: «Se i concorsi fossero a carattere regionale, tutto sarebbe risolto perché gli ad detti non potrebbero chiedere il trasferimento. Oggi, invece, è una prassi comune: dopo i primi mesi di assunzione, vogliono essere spostati nella provincia d'origine». Il diritto del personale di andare in vacanza è Indiscutibile, ma non si concilia con le esigenze dei turisti. Ieri mattina, sotto l'androne del museo, c'era molta gente che commentava con toni polemici la decisione di aprire le sale a orari fissi. Perché? Le visite guidate prevedono l'ingresso soltanto a gruppi (50-60 persone per volta): questo significa csstiididdd che un visitatore che si presenti, solo, all'ingresso o riesce ad aggregarsi a una comitiva, oppure deve tornarsene indietro. Conclude il prof. Curto: «Se il ministero riuscisse a mandarmi anche solo tre custodi, il ììiuseo potrebbe riaprire normalmente da martedì a domenica. Adesso non è possibile fare di più. Il personale deve poter riposare: a ottobre, infatti, cominciano le visite delle scolaresche: 1500 bambini da controllare ogni giorno, oltre al normale pubblico». Statue e simboli, fascino e mistero della civiltà dei faraoni in un museo «vietato» ai singoli
Persone citate: Calder, Curto, Silvio Curto, Vela
Luoghi citati: Torino
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