Quella stanza vuota al Raphael di Francesco Santini

Quella stanza vuota al Raphael Con la nomina di Craxi si chiude nel psi un'epoca legata all'albèrgo romano Quella stanza vuota al Raphael L'hotel, fin dai primi Anni 60, è sempre stato un luogo di incontro dei leader socialisti - Fu Spartaco Vannoni grande conoscitore dei segreti romani a far da guida al «milanese» Craxi che, nella capitale, non ha mai voluto avere una casa - Al piano interrato dell'albergo è stata decisa negli ultimi anni la politica del partito ROMA — Il sogno del governo socialista s'avvera e un'epoca si conclude: finisce l'era del Raphael e in una Roma di piena estate un albergo perde un pezzo della sua vita. Craxi va a vivere a Palazzo Chigi e il Raphael, che non ha tradizioni antiche, rientra nel circuito degli alberghi romani. Nato venticinque anni fa, è legato alla grande avventura del nuovi socialisti, all'ascesa inarrestabile del segretario, agli uomini del suo gruppo, nuovi «padroni» della politica, nuovi «signori» del partito. Il quartler generale del psi torna nella sede istituzionale di Via del Corso mentre una corte, di ora in ora più vasta, si presenta ogni sera nella hall dell'albergo di largo Febo. Il barman, Nicola, è strabiliato dal numero dei clienti dai volti sconosciuti, dagli amici di ritorno che adesso si presentano nella speranza di salutare Craxi. «di vedere il capo,pardon, il presidente'. Anche per il portiere Velia. Craxi, adesso, è soltanto 11 presidente. A chiamarlo «Bettino» sono rimasti soltanto gli uomini della scorta di Francesco Forte, anche lui di casa al Raphael. «Ecco Bettino che scende*, avvertono, e i fidatissimi di Craxi accorrono con le blindate. La lunga marcia di Craxi si conclude. Nella Roma d'agosto si prepara il corteo per il Quirinale, il gruppo del «primo girone» è pronto a lasciare l'albergo. Chi sta nel «primo girone»? Nel «primo girone» ci sono Craxi e Martelli, poi vengono Gang! e Pillitteri. E Valdo Spini? -No, Spini, non è nel primo girone*. A rispondere è Nino Neri, assistente del presidente, conosciuto nella «corte» con 11 nome di «Periscopio». E' suo il compito di riportare a Craxi il polso del Palazzo. « L'importante — confessa — è portargli sempre delle buone notizie-. Neri non è nel gironi né nella corte. Dopo anni di frustrazioni, adesso dice: «Per noi vecchi socialisti è arrivato il momento del riscatto». Passati tanti segretari, Neri, uomo di fiducia di tutti, ora è alla riscossa. La hall del Raphael, il suo bar, per anni sono stati 11 proscenio della corte. Ma il cuore segreto dell'albergo è al piano interrato, nella piccola stanza da pranzo dove è stata scritta la storia socialista degli ultimi anni. Termometro della corte di Craxi, se nella hall tutti sono sempre stati uguali, lo spartiacque è nella sala da pranzo, tra i due fratini, quello più piccolo, riservato al «primo girone», quello più grande aperto anche «agli altri». Da largo Febo, alle spalle di piazza Navona. nel piccolo albergo ricoperto di verde è passata l'Italia che conta. Craxi va a Palazzo Chigi. Al presidente del Consiglio è riservato l'appartamento da capo del governo. Alla «terrazza» si farà vedere semore di meno. La «terrazza», al Raphael, è l'alloggio di Craxi. Due stanze e mezzo, al quinto plano, con vista sulla Roma rinascimentale. Due stanze e mezzo, in un disordine vorticoso di appunti, di libri, di giornali Alla «terrazza» è salita mezza Roma. Quella ufficiale e quella segreta avviata dal portiere Velia con l'ascensore che è accanto ai telefoni. Un ascensore meno in vista per arrivare alla sulte blindata di Bettino, «il bambino» per gli intimi, che ora «sloggia». «Non credo che lasci per sempre l'albergo-, dice Roberto Vannoni, 27 anni, figlio di quello Spartaco Vannoni, amico, confidente, consigliere e grande conoscitore dei se¬ greti romani del Palazzo, delle pieghe nazionali e internazionali del «socialismo reale». 81 chiude un'epoca. Bettino Craxi lascia l'albergo fasciato di verde in largo Febo. Il periodo dell'Orso e del Blue bar s'era chiuso col Mldas. Da allora il segretario socialista aveva abbandonato la corte rumorosa e festaiola della Ca- baia. Negli ultimi mesi s'è fatto vedere di meno anche al ristorante di piazza Sant'Apollinare, cento metri dal Raphael. Ma Antonio, il proprietario, giura che ieri Bettino era a pranzo da lui. «Afa sì, dice, c'era anche Colombo: si sono messi a parlare, in piedi, in un angoletto. Il problema degli Esteri, il governo: tutto si combina alla Maiella-. Raccontano che per un più vasto numero di tavoli estivi negati ad Antonio sulla piazza di Sant'Apollinare, Craxi abbia aperto a Roma l'ultima crisi nella giunta. Ma sono soltanto storie, favole sui potenti che la capitale scarica a ripetizione. Tre anni fa dicevano: 'Il Raphael è di Vannoni, ma Craxi è in società-. Poi, per rincarare la dose: -Non solo il Raphael, hanno anche un albergo ad Hamamed in Tunisia-. Craxi non possiede alberghi. A Roma non ha neppure una casa. Aveva invece un grande amico, un consigliere: quello Spartaco Vannoni, ex comunista, ex segretario particolare dell'ambasciatore Reale a Varsav'a, ex Import-export. Vannoni è l'uomo che ha partecipato giorno dopo giorno all'ascesa di Bettino. «Mio padre — dice Roberto, 27 anni — è mancato, nell'80, ed oggi che Bettino va a Palazzo Chigi, per lui sarebbe un giorno di grande felicità-. Quando arrivò da Milano Bettino non disponeva di molto denaro. Gli fu data una piccola stanza. Al Raphael approdò perché Vannoni era in rapporti con Cesarlno Benzi. E Benzi, che era nel grande giro degli affari e della politica, si vedeva al Raphael con l'ex ambasciatore Reale. Era no 1 primi Anni Sessanta. Il congresso di Napoli si era concluso e nella hall dell'ai bergo romano si incontravano De Martino che arrivava da Napoli, Mancini che veniva da Cosenza, e Mazzali, che fu il primo a legare il gruppo milanese. Qualche volta si affacciava Freato. Nasceva un centro di elaborazione politica che altri riducevano a giro finanziarlo, ma che sfornava tesi e rapporti, fino alla nascita del primo gruppo organizzato autonomista, sorto attorno al fratino più grande nella stanza da pranzo, al piano interrato. Francesco Santini

Luoghi citati: Cosenza, Italia, Milano, Napoli, Roma, Tunisia