Savasta e la Libera pene miti a Cagliari
Savasta e la Libera pene miti a Cagliari Sentenza per la colonna sarda Br Savasta e la Libera pene miti a Cagliari Sei e cinque anni ai due pentiti - Comminati due ergastoli, condannate altre 37 persone CAGLIARI — Due ergastoli e altre 37 condanne per complessivi 273 anni di reclusione: questa la sentenza della corte d'assise di Cagliari dopo quasi 72 ore di camera di consiglio, al termine del processo contro 60 imputati accusati di costituzione e organizzazione della «colonna sarda» delle Brigate rosse e di molti altri reati. Gli ergastoli sono stati lrt- frss(sng«tdrc fllttl a Antonio Contena, operalo, di 31 anni, di Ozleri (Sassari), e a Pietro Coccone, pastore, di 30 anni, di Orune (Nuoro), perché ritenuti responsabili, quali mandanti, nel loro ruolo di dirigenti del gruppo eversivo nuorese «Barbagia rossa», dell'attentato compiuto 11 31 luglio di due anni fa a Nuoro nel quale rimase ucciso l'appuntato del carabinieri Santo Lanzafame. Antonio Savasta e Emilia Libera che, secondo l'accusa, furono inviati in Sardegna dalla direzione strategica delle Brigate rosse per verificare la possibilità della costituzione di una «colonna sarda» dell'organizzazione eversiva, sono stati condannati rispettivamente a sei e cinque anni. La pena inflitta ai due ha tenuto conto, cosi come ha richiesto 11 pubblico ministero, della grande collaborazione fornita ai magistrati. Oltre a far individuare buona parte degli aderenti ai nuclei eversivi costituitisi nell'isola tra il '79 e l'81, Savasta e Libera fecero trovare, infatti, l'arsenale strategico delle Br nascosto in una grotta sul monte Plzzinnu, di Lula, nel Nuorese, arsenale (bazooka, missili, esplosivo, fucili mitragliatori e altre armi) fornito — secondo le affermazioni di Savasta—dall'Olp. Le altre pene inflitte vanno da 18 a un anno e otto mesi di carcere. Cinque imputati sono stati condannati a diciotto anni, due a sedici, sei a otto anni; gli altri a pene inferiori. Sette imputati sono stati dichiarati non punibili, quattro assolti per insufficienza di prove e tre amnistiati; gli ultimi sette prosciolti Il pubblico ministero Carlo Angioni aveva chiesto la condanna di Coccone e Contena all'ergastolo, di altri 44 imputati a 409 anni complessivi, la non punibilità per sette imputati, l'assoluzione per insufficienza di prove per altri quattro, la concessione dell'amnistia per altri tre.
Persone citate: Antonio Contena, Antonio Savasta, Carlo Angioni, Coccone, Contena, Lanzafame, Pietro Coccone, Savasta
Luoghi citati: Cagliari, Emilia, Lula, Nuoro, Orune, Sardegna, Sassari
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