Massicce le manovre militari degli Usa nel Centro America

Massicce le manovre militari degli Usa nel Centro America Confermate nonostante il successo della missione Stone Massicce le manovre militari degli Usa nel Centro America Vi parteciperanno due flotte, nel Golfo di Fonseca e nel Golfo del Messico - Manovra a tenaglia intorno al Nicaragua - Simulati bombardamenti a tappeto in Honduras, dove interverranno anche 4000 marines - Lo scopo: convincere Managua alla trattativa DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Nel corso delle manovre militari delle prossime settimane in Centro America, gli Stati Uniti simuleranno bombardamenti a tappeto di truppe nell'Honduras, e la «quarantena», ossia un blocco navale limitato, del Nicaragua. Lo ha annunciato ieri, citando fonti governative, al rientro negli Usa del mediatore Stone da Managua, il Washington Post, precisando che la strategia della fermezza del presidente Reagan non verrà modificata, anche se nel frattempo si svilupperà un processo negoziale di pace nella regione. La notizia non è stata smentita, e conferma che 11 presidente intende seguire verso il Centro America lo stesso doppio binarlo che segue nelle trattative sul disarmo di Ginevra: il rafforzamento delle proprie posizioni per avvantaggiarsi nelle trattative. Il Washington Post ha fornito dovizia di particolari sulle manovre. Tra 3000 e 4000 marines verranno dispiegati in territorio honduregno, e su di essi i bombardieri leggeri «A-6» della marina compiranno numerose incursioni. Il Nicaragua verrà avvolto a tenaglia da una squadra nel Golfo di Fonseca con la portaerei Ranger e da un'altra nel Golfo del Messico con la portaerei Coral Sea. Parlando al giornalisti, 11 portavoce della Casa Bianca, Speakes, ha però smentito che le manovre costituiscano preparativi di guerra, e vanifichino gli sforzi per avviare negoziati. Al contrario, ha detto, esse spingeranno le forze comuniste nel Centro America a trattative più serie. Il solo scopo delle manovre, ha concluso Speakes, è dimostrare «od ornici ed avversari- che gli Stati Uniti sono In grado di proteggere con le armi i loro interessi nella regione. Per rafforzare l'impressione che le manovre siano solo uno strumento di pace, il presidente Reagan ha convocato alla Casa Bianca i leader del Congresso, e ha fatto presentare loro un rapporto particolareggiato sulla crisi centroamerlcana. Il rapporto, fatto dal segretario di Stato Shultz, si è concentrato su due punti principali: la mediazione di Stone e la situazione militare nel Salvador e nel Nicaragua. Stone, ha detto in sostanza Shultz, ha compiuto negli scorsi giorni una missione proficua. Per la prima volta ha incontrato uno dei capi dei guerriglieri salvadoregni, Zamora, con cui ha fissato una riunione ad alto livello tra esponenti del governo Usa ed esponenti delle sinistre nel Salvador, comprese quelle armate, in una delle prossime settimane. A Managua, ha avuto inoltre la prima discussione «costruttiva» dal giorno -iella nomina. Il segretario di Stato avrebbe spiegato al senatori e ai deputati presenti che queste prese di contatti sono solo «il primo round in un match negoziale di 15... Ma ha espresso la certezza che grazie a que sta schiarita, il governo e 1 guerriglieri salvadoregni cominceranno presto a dialogare. L'obiettivo, ha precisato rimarrà quello ristretto scelto dal presidente Reagan: la partecipazione delle sinistre, una volta deposte le armi, alle elezioni nel Salvador. Shultz è stato più vago su quanto riguarda il Nicaragua. Ha riferito che Stone ha trovato nel coordinatore della giunta sandlnista Ortega e nel mini stro degli Esteri D'Escoto «in terlocutori cordiali e più disponibili che in passato*. Le consultazioni, ha sottolineato, -si sono svolte su una ampia gamma diproblemi*. Il capo della diplomazia Usa è parso ottimista anche sulla situazione militare nel Centro America. Egli ha sostenuto che nel Salvador le truppe go vernatlve stanno registrando buoni progressi, che le forni¬ ture belliche cubane e sovietiche sono diminuite, e questo potrebbe essere un fattore decisivo per il successo dei negoziati. In Nicaragua, ha inoltre asserito, 11 regime sandinista risente sempre più delle pressioni interne, e delle incursioni dei ribelli dall'Honduras. Shultz ha difeso a spada tratta le attività clandestine della Cia in territorio nicaraguense, manifestando il parere che senza di esse Mana¬ gua instaurerebbe un regime ancora più dispotico dell'attuale, e diverrebbe una drammatica minaccia per i paesi vicini. La Cia e le manovre militari, ha concluso, non devono essere bloccate se si vuole impedire che i sandinisti esportino la rivoluzione co munista nei paesi vicini: esse sono l'unico mezzo per impostare un accordo su base regionale, che risolva tutti i problemi, e. c.