Da gennaio telefonate più brevi con la «tariffa urbana a tempo» di Gianni Bisio
Da gennaio telefonate più brevi con la «tariffa urbana a tempo» Fra sei mesi anche a Torino il nuovo sistema di scatti Da gennaio telefonate più brevi con la «tariffa urbana a tempo» Nelle trenta centrali cittadine si stanno già sistemando gli apparecchi di controllo Uno scatto dopo 6 minuti fra le 8 e le 1830 (dopo 20 minuti di sera e nei festivi) Si avvicina anche per gli abbonati al telefono di Torino la -tariffa urbana a tempo-, più nota come TUT. sigla che ha già deliziato i chiacchieroni telefonici di Roma e Milano al momento del pagamento delle bollette. Secondo i programmi della Sip. l'introduzione di questo nuovo sistema di tassazione avverrà nel prossimo mese di gennaio: si sta già lavorando nelle trenta centrali torinesi per sistemare le relative apparecchiature di controllo. Che cos'è la TUT? E', in sostanza, un sistema per limitare la lunghezza delle telefonate, di conseguenza, rendere più agibili le linee. Nelle telefonate urbane scatterà un'unità di conversazione dopo 6 minuti tra le 8 e le 18.30 dal lunedi al venerdì, e dalle 8 alle 13 il sabato e dopo 20 minuti nelle restanti ore dei giorni feriali e festivi. Per fare ciò è stato realizzato per conto della Sip (da Selenia. Gte. Italtel e Siemens) un particolare sistema di elaboratori applicabili alle cen trali (e non solo a quelle elettroniche) per gestire tutte le prestazioni all'utenza, dalla tariffa a tempo alla ricerca dei guasti, dalla rilevazione statistica ai conteggi. La novità della TUT. che sarà certamente accompagnata da massicce introduzioni di cronometri e'clessidre accanto agli apparecchi telefonici, provocherà — come tutte le novità — reazioni ne¬ gative e positive. Prevenendole, la Sip fa notare che l'Italia è uno degli ultimi Paesi d'Europa ad applicarla: da decenni esiste in Austria, Danimarca e Gran Bretagna, da qualche anno in Spagna. Germania. Svizzera, Belgio, Grecia. Norvegia, Finlandia, Portogallo. Ungheria. I risultati dell'introduzione della TUT a Roma e Milano sono positivi. Nella capitale la durata della conversazione media, che era di 3 minuti e 45 secondi prima della nuova tariffa, si è ridotta a 3 minuti e 8 secondi. A Milano si è scesi da 3 minuti e 15 secondi a 3 e 5. In ogni caso si è comunque verificato un sostanziale snellimento del traffico, del quale possono avvantaggiarsi tutti, soprattutto chi il telefono lo usa per lavoro. Le comunicazioni prolungate sono diminuite dopo i comprensibili drammi fami- gliari dei primi tempi (la prima bolletta TUT, se non si fa attenzione, è sempre una spiacevole sorpresa): le liti fra utenti duplex sono diminuite, i convenevoli sono diventati telegrafici, i «compiti» di scuola non si fanno più per telefona Insomma, si è instaurato un nuovo modo di telefonare. C'è anche un rovescio della medaglia quando si pensa a quelle persone (anziani, ammalati, handicappati) per le quali il telefono è un importante strumento di comunicazione verso l'esterno, quasi una necessità sociale. Ma alla Sip ricordano che esistono fasce orarie dove lo scatto avviene ogni 20 minuti. Non basta: il valore dello scatto nelle abitazioni è da anni costante per la fascia sociale: i primi 120 scatti per i simplex e i primi 150 per i duplex costano 40 lire. Affermano alla Sip: «Tenuto conto che prima dell'introduzione della TUT a Roma, per esempio, solo il 10 per cento delle comunicazioni superava i 6 minuti e solo il 2 per cento i 20, si vede come il problema sia forse più da motivare come una comprensibile reazione e resistenza al cambiamento, che ad effettivo peso economico». A gennaio, o meglio a marzo (al momento di pagare la prima bolletta), verificheremo se la TUT non sarà una nuova sigla-incubo per il nostro bilancio. Gianni Bisio
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