Oggi l'incontro per salvare Bagnoli

Oggi l'incontro per salvare Bagnoli Pandolfi e De Michelis hanno incontrato i rappresentanti della Firn Oggi l'incontro per salvare Bagnoli DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Come era prevedibile la riunione di ieri fra 1 ministri De Michelis e Pandolfi da una parte e gli esponenti della Federazione unitaria e della Firn dall'altra si è risolta in una ricognizione sui risultati ottenuti dall'Italia al tavolo della trattativa con 1 partner europei, in primo luogo la proroga di sei mesi delle attuali quote di produzione dell'acciaio. Era scontato che non si andasse oltre per 11 semplice fatto che ancora non c'è un governo e soprattutto perché non si sa se saranno De Michelis e Pandolfi (probabilmente si. ma 1 colpi di scena sulla divisione delle poltrone ministeriali sono possibili fino all'ultimo momento) a guidare di nuovo le Partecipazioni statali e l'Industria. L'unica cosa messa in cantiere è che alla riapertura delle fabbriche governo e sindacati intensificheranno contatti e riunioni per scegliere la strada da'seguire. Insomma 1 ministri hanno fatto intendere con chiarezza al sin< dacati che non è loro intenzione, e probabilmente sarà cosi anche per 8" eventuali successori, procedere unilateralmente senza che prima 1 modi della riduzione produttiva siano stati approfonditi Insieme. Comunque Pandolfi ha ri badito che i prossimi mesi p pnon saranno facili «soprattutto per quanto riguarda la diversa modulazione del tagli delle capacità produttive tra settore pubblico e privato», anche se si è dichiarato meno pessimista per il futuro della siderurgia italiana. Per quanto riguarda l'ipotesi, prospettata dal sindacato, di allargare all'Italslder le provvidenze stabilite dalla legge 46 per 1 produttori privati, 11 ministro ha notato che «non ci sono di per sé ostacoli legislativi», anche se la «46» non sembra lo strumento ideale per la siderurgia pubblica. . Nel corso dell'Incontro di ieri si è discusso il progetto governativo di definire alcuni a i a , o a e a e i » o i «bacini di crisi» nel quali at tuare particolari iniziative di relndustrializzazione e di sostegno all'occupazione. In questo modo, come hanno fatto notare i sindacati, si potrebbe tentare di affrontare con strumenti originali, cassa integrazione e prepensionamenti usati In maniera differente, la crisi che ha investito alcune zone come Genova, Porto Marghera. Trieste e Sesto San Giovanni. In un comunicato diffuso al termine della riunione la Firn precisa di aver chiesto al governo di presentare plani dettagliati per il settore del «tubi» e delle «vergelle». La federazione inoltre chiede che il nuovo governo la informi an¬ che sugli accòrdi di commercializzazione e di fusione che si stanno realizzando tra produttori pubblici e privati oltre a quelli già noti come Falck -Dalmlne e Falck-Italslder. La Firn auspica quindi che il governo italiano, nei prossimi mesi, «colga l'occasione per realizzare un piano che abbracci tutto l'insieme della siderurgia pubblica e privata Intanto oggi prenderà avvio la trattativa fra Firn e Italsider sul futuro di Bagnoli. Ovviamente anche in questo caso si tratta, non essendoci l'interlocutore governativo, di un primo approccio. Del resto lo stesso De Michelis ha lasciato intendere che 1 tempi della riapertura degli impianti di Bagnoli fanno parte del negoziato diretto tra azienda e sindacati e che per ora il governo può solo confermare la possibilità di «percorsi diversi». Per quanto riguarda le soluzioni di integrazione e collaborazione tra siderurgia pubblica e privata, secondo 1 sindacati la strada è percorribile a San Oiovanni Valdarno, a Terni e a Marghera. Ieri non si è parlato soltanto di siderurgia: i sindacalisti della Fulc, ricevuti dai due ministri, sono tornati a solle citare l'intervento della Gepl (in un primo momento De Michelis aveva pensato alla Snla) per rimettere in moto gli stabilimenti Montefibre di Pallanza e Ivrea Napoli. Operai escono dallo stabilimento Italsider di Bagnoli lad

Persone citate: De Michelis, Pandolfi

Luoghi citati: Genova, Italia, Ivrea, Napoli, Pallanza, Porto Marghera, Roma, Sesto San Giovanni, Trieste