Tutti i santi e i peccati di Bahia di Sandro Doglio

Tutti i santi e i peccati di Bahia Tutti i santi e i peccati di Bahia Week-end al George V di Parigi negra e musicale ; per risentire il contatto con un mondo al tempo stesso incredibile e sempre sognato, pazzo ma saggio, tanto bello da sembrare artificiale. Perché Bahia è una delle poche . città al mondo che non delude mai. Naturalmente il viaggio a Bahia va preparato: prima di partire si deve cioè aver letto qualche libro, o in estrema ipotesi uno soltanto, scelto per esempio fra quelli di Jorge Amado, che sono anche molto divertenti. Acquistato il biglietto, si può partire. Durata del soggiorno: indeterminato; c'è chi non è mai tornato; ci sono turisti che vivono ormai da anni al Pelourinho o al Terreiro de Jesus, maglietta, braghe di tela e ciabatte: felici come bambini. Bahia si trova milleseicento chilometri più a Nord di Rio de Janeiro, sulla costa Atlantica, a due ore di volo. Si possono cogliere aspetti diversi di Bahia, per tentare di penetrare il segreto lascino di questa città. Senza il caos di Rio o di San Paolo, Bahia è una delle città più vive del Brasile, dunque del mondo. La definiscono anche «città di tutti i santi e di tutti i peccati». La Bahia storica offre forti, vecchie case, conventi, musei(fra i più interessanti da vedere il museo afro-brasilciro, 11 museo della città e la sorprendente raccolta annessa alla chiesa del «Carmo»). La Bahia religiosa: la leggenda vuole che ci siano 360 o addirittura 365 chiese a Bahia (citta di un milione e mezzo di abitanti), cioè una per ogni giorno dell'anno. A ben contarle sembra siano Invece «soltanto» 150, che non è poco. Trionfa il barocco brasiliano, le facciate scolpite, gli Interni rivestiti temuti. Per capirne qualcosa, non bisogna scandalizzarsi se si scopre che qui Sant'Agostino e San Gerolamo sono neri, e se assieme ai santi vengono venerati anche gli Orixà: sono spiriti delle acque e delle foreste. L'Orixà più importante di Bahia si chiama Exu, stateci attenti: molti lo confondono con il diavolo, è dispettoso e bugiardo, è sem- Dal 1° luglio al 31 agosto, 11 George V, uno dei più prestigiosi vecchi alberghi di Parigi, offre un pacchetto speciale per 500 franchi francesi a persona. Mei prezzo sono compresi: soggiorno In camera doppia con colazione per due notti, brunch (insieme di colazione e lunch) da consumare tra le 11 e le 12 all'Hotel de la Termoille di Parigi e una cena sul bateaux mouche durante un giro sulla Senna. La chiesa del «Senhor do Bonfim», la più popolare di Bahia ABahia di solito ci si va nelle quarantotto ore che si riescono a strappare, con molti rimpianti, al soggiorno di Rio de Janeiro. E' il modo più sciocco per visitare Bahia. Bahia infatti da sola vale il viaggio in Sud America: non fosse cosi lontana (e cara) varrebbe la pena di andarci una volta all'anno, per scoprirci sempre qualcosa di nuovo; per ritrovarvi, puntualmente, tutti i luoghi comuni dell'America Gli itinerari per visitare una delle più famose città dell'America Latina d'oro zecchino. Tre chiese almeno devono essere visitate: la Igreja do Bonfim, la Basilica e la chiesa di San Francesco. A Bonfim, soprattutto, da non perdere due cose: la collezione di ex voto (tra l'altro gambe, braccia, cuori, reni, dita, polmoni di gesso, che si possono ritrovare in vendita nei magazzini di fianco alla chiesa, con una collezione incredibile di statue di santi bianchi e neri, importati dall'Italia), e le strisciolinc di stoffa colorata con sopra stampato «Lembranea do Senhor do Bonfim», ricordo del Signore di Bonfim, • Oltre ai santi della tradizione cattolica, a Bahia ci sono quelli che gli schiavi si sono portati dall'Africa; e tutti convivono, onorati e pre in festa a carnevale ed è forse anche un po' lascivo, ma tutto sommato dicono che non sia cattivo. Per incontrare e cominciare a capire Exu e gli altri Orixà, bisogna partecipare a un rito del Candomblé. Si deve aver la fortuna — ed è possibile, tutto è possibile a Bahia — di trovare qualcuno che vi porti dove si celebra veramente un rito; di sera, in genere nei posti più perduti e lontani di Bahia, in una casa tutta bianca. LI si radunano uomini e donne che per misteriose ragioni sono riconosciuti ..figli» del vari Orixà. La cerimonia è lunga, dura spesso tutta la notte. I «figli», salutandosi o facendosi i dispetti, secondo i rapporti dei rispettivi Orixà, cominciano a ballare in circolo, al suono nttino. Feira da Santtino. di tamburi, trombe e berlmbau (strumento fatto di un arco e di una zucca: molti ne comprano uno per ricordo). La musica è lenta, os-v sesslva. A forza di ballare, molti «figli» cadono in trance; spesso capita anche ad alcuni fra gli spettatori più sensibili. La gastronomia bahiana è un'altra sorpresa. Per cominciare, si mangia a ogni angolo di strada: donne grasse e vestite di bianco offrono per pochi cruseiro polpette e dolci, pannocchie di granturco abbrustolito, frutta, gamberetti o succo di canna da zucchero. Nei ristoranti, molti crostacei (aragoste eccezionali), e molto uso di cocco (la noce come recipiente, l'olio come condimento). Eccezionale la moqueca (pesci o granchi in umido con l'olio di palma) e il sarapatel (rigaglie e trippe di maiale). Gran contorni di fagioli e manioca; montagne di dolci, tanto dolci da nauseare. I migliori ristoranti di pesce e crostacei (ma anche di ostriche) si trovano nel quartieri di Ondina, di Barra, e soprattutto a Rio Vermelho. Per visitare Bahia, gli esperti consigliano questo itinerario (che si può concentrare in un giorno solo o — meglio — diluire In una settimana): dall'albergo farsi portare da un tassi alla chiesa del Bonfim. Quindi — possibilmente con un autobus pubblico — andare f Mnragogipinho VALENZA' lf\f\ fy^/Momi di S. Paolo al Mercato Modelo, enorme capannone che sorge dove c'è l'imbarco dei ferry: è aperto tutti i giorni, anche la domenica mattina. Vi si trova di tutto: si può, si deve contrattare sui prezzi. Dal Mercato Modelo con l'ascensore pubblico, o con un «piano inclinato», si sale alla vera Bahia, alla sulla collina che domina la baia di Todos os Santos: lassù, vagare a piedi, ricordando ciò che si è letto nei libri di Amado. Le case sono pittoresche, colorate, bellissime (le stanno restaurando); le strade sono vivissime, a ogni angolo ci si imbatte in qualche venditore; le chiese sono fresche e stupende; i mercatini sono incredibilmente ricchi. Con un po' di fortuna al Mercato Modelo (il sabato OCEANO ATLANTICO ^ mattina), o nelle vie di Bahia vecchia, si può assistere a una esibizione di capoeira: è una specie di lotta libera che si combatte anche, soprattutto, con i piedi. Ha una storia: è la tecnica che usavano gli schiavi per battersi fra loro, quando i padroni volevano dimostrare che i loro negri erano più bravi e forti degli altri. Ora è diventata una specie di danza, ma è pur sempre uno spettacolo impressionante. I pressi a Bahia sono un po' più bassi di quelli di Rio. Al cambio ufficiale, si può dormire e mangiare e divertirsi a costi simili a quelli italiani, poi c'è il cambio nero, che naturalmente è vietato, anche se molti lo praticano. Sandro Doglio Tutti i santi e i peccati di Bahia Tutti i santi e i peccati di Bahia Week-end al George V di Parigi negra e musicale ; per risentire il contatto con un mondo al tempo stesso incredibile e sempre sognato, pazzo ma saggio, tanto bello da sembrare artificiale. Perché Bahia è una delle poche . città al mondo che non delude mai. Naturalmente il viaggio a Bahia va preparato: prima di partire si deve cioè aver letto qualche libro, o in estrema ipotesi uno soltanto, scelto per esempio fra quelli di Jorge Amado, che sono anche molto divertenti. Acquistato il biglietto, si può partire. Durata del soggiorno: indeterminato; c'è chi non è mai tornato; ci sono turisti che vivono ormai da anni al Pelourinho o al Terreiro de Jesus, maglietta, braghe di tela e ciabatte: felici come bambini. Bahia si trova milleseicento chilometri più a Nord di Rio de Janeiro, sulla costa Atlantica, a due ore di volo. Si possono cogliere aspetti diversi di Bahia, per tentare di penetrare il segreto lascino di questa città. Senza il caos di Rio o di San Paolo, Bahia è una delle città più vive del Brasile, dunque del mondo. La definiscono anche «città di tutti i santi e di tutti i peccati». La Bahia storica offre forti, vecchie case, conventi, musei(fra i più interessanti da vedere il museo afro-brasilciro, 11 museo della città e la sorprendente raccolta annessa alla chiesa del «Carmo»). La Bahia religiosa: la leggenda vuole che ci siano 360 o addirittura 365 chiese a Bahia (citta di un milione e mezzo di abitanti), cioè una per ogni giorno dell'anno. A ben contarle sembra siano Invece «soltanto» 150, che non è poco. Trionfa il barocco brasiliano, le facciate scolpite, gli Interni rivestiti temuti. Per capirne qualcosa, non bisogna scandalizzarsi se si scopre che qui Sant'Agostino e San Gerolamo sono neri, e se assieme ai santi vengono venerati anche gli Orixà: sono spiriti delle acque e delle foreste. L'Orixà più importante di Bahia si chiama Exu, stateci attenti: molti lo confondono con il diavolo, è dispettoso e bugiardo, è sem- Dal 1° luglio al 31 agosto, 11 George V, uno dei più prestigiosi vecchi alberghi di Parigi, offre un pacchetto speciale per 500 franchi francesi a persona. Mei prezzo sono compresi: soggiorno In camera doppia con colazione per due notti, brunch (insieme di colazione e lunch) da consumare tra le 11 e le 12 all'Hotel de la Termoille di Parigi e una cena sul bateaux mouche durante un giro sulla Senna. La chiesa del «Senhor do Bonfim», la più popolare di Bahia ABahia di solito ci si va nelle quarantotto ore che si riescono a strappare, con molti rimpianti, al soggiorno di Rio de Janeiro. E' il modo più sciocco per visitare Bahia. Bahia infatti da sola vale il viaggio in Sud America: non fosse cosi lontana (e cara) varrebbe la pena di andarci una volta all'anno, per scoprirci sempre qualcosa di nuovo; per ritrovarvi, puntualmente, tutti i luoghi comuni dell'America Gli itinerari per visitare una delle più famose città dell'America Latina d'oro zecchino. Tre chiese almeno devono essere visitate: la Igreja do Bonfim, la Basilica e la chiesa di San Francesco. A Bonfim, soprattutto, da non perdere due cose: la collezione di ex voto (tra l'altro gambe, braccia, cuori, reni, dita, polmoni di gesso, che si possono ritrovare in vendita nei magazzini di fianco alla chiesa, con una collezione incredibile di statue di santi bianchi e neri, importati dall'Italia), e le strisciolinc di stoffa colorata con sopra stampato «Lembranea do Senhor do Bonfim», ricordo del Signore di Bonfim, • Oltre ai santi della tradizione cattolica, a Bahia ci sono quelli che gli schiavi si sono portati dall'Africa; e tutti convivono, onorati e pre in festa a carnevale ed è forse anche un po' lascivo, ma tutto sommato dicono che non sia cattivo. Per incontrare e cominciare a capire Exu e gli altri Orixà, bisogna partecipare a un rito del Candomblé. Si deve aver la fortuna — ed è possibile, tutto è possibile a Bahia — di trovare qualcuno che vi porti dove si celebra veramente un rito; di sera, in genere nei posti più perduti e lontani di Bahia, in una casa tutta bianca. LI si radunano uomini e donne che per misteriose ragioni sono riconosciuti ..figli» del vari Orixà. La cerimonia è lunga, dura spesso tutta la notte. I «figli», salutandosi o facendosi i dispetti, secondo i rapporti dei rispettivi Orixà, cominciano a ballare in circolo, al suono nttino. Feira da Santtino. di tamburi, trombe e berlmbau (strumento fatto di un arco e di una zucca: molti ne comprano uno per ricordo). La musica è lenta, os-v sesslva. A forza di ballare, molti «figli» cadono in trance; spesso capita anche ad alcuni fra gli spettatori più sensibili. La gastronomia bahiana è un'altra sorpresa. Per cominciare, si mangia a ogni angolo di strada: donne grasse e vestite di bianco offrono per pochi cruseiro polpette e dolci, pannocchie di granturco abbrustolito, frutta, gamberetti o succo di canna da zucchero. Nei ristoranti, molti crostacei (aragoste eccezionali), e molto uso di cocco (la noce come recipiente, l'olio come condimento). Eccezionale la moqueca (pesci o granchi in umido con l'olio di palma) e il sarapatel (rigaglie e trippe di maiale). Gran contorni di fagioli e manioca; montagne di dolci, tanto dolci da nauseare. I migliori ristoranti di pesce e crostacei (ma anche di ostriche) si trovano nel quartieri di Ondina, di Barra, e soprattutto a Rio Vermelho. Per visitare Bahia, gli esperti consigliano questo itinerario (che si può concentrare in un giorno solo o — meglio — diluire In una settimana): dall'albergo farsi portare da un tassi alla chiesa del Bonfim. Quindi — possibilmente con un autobus pubblico — andare f Mnragogipinho VALENZA' lf\f\ fy^/Momi di S. Paolo al Mercato Modelo, enorme capannone che sorge dove c'è l'imbarco dei ferry: è aperto tutti i giorni, anche la domenica mattina. Vi si trova di tutto: si può, si deve contrattare sui prezzi. Dal Mercato Modelo con l'ascensore pubblico, o con un «piano inclinato», si sale alla vera Bahia, alla sulla collina che domina la baia di Todos os Santos: lassù, vagare a piedi, ricordando ciò che si è letto nei libri di Amado. Le case sono pittoresche, colorate, bellissime (le stanno restaurando); le strade sono vivissime, a ogni angolo ci si imbatte in qualche venditore; le chiese sono fresche e stupende; i mercatini sono incredibilmente ricchi. Con un po' di fortuna al Mercato Modelo (il sabato OCEANO ATLANTICO ^ mattina), o nelle vie di Bahia vecchia, si può assistere a una esibizione di capoeira: è una specie di lotta libera che si combatte anche, soprattutto, con i piedi. Ha una storia: è la tecnica che usavano gli schiavi per battersi fra loro, quando i padroni volevano dimostrare che i loro negri erano più bravi e forti degli altri. Ora è diventata una specie di danza, ma è pur sempre uno spettacolo impressionante. I pressi a Bahia sono un po' più bassi di quelli di Rio. Al cambio ufficiale, si può dormire e mangiare e divertirsi a costi simili a quelli italiani, poi c'è il cambio nero, che naturalmente è vietato, anche se molti lo praticano. Sandro Doglio

Persone citate: Amado, Carmo, Feira, Jorge Amado, Mei, Momi