Strumenti musicali e vecchi merletti sul lago Maggiore

Strumenti musicali e vecchi merletti sul lago Maggiore Strumenti musicali e vecchi merletti sul lago Maggiore E' il mare che fa il prezzo. Di solito 1 villeggianti in estate a 8. Benedetto affollano 1 mercatini rionali di pesci riforniti dai «topolini». (i piccoli battelli che attraccano di pomeriggio). Ma lo spettacolo a cui non si dovrebbe rinunciare, anche se costa una levataccia, è il mercato all'ingrosso del mattino alle 5, con l'asta che oggi avviene con il sistema elettronico, dinanzi al pesce che a quintali sfila sul nastri trasportatori. Un tempo quest'asta veniva fatta a voce dal banditore cantilenante tra 1 litigi e gli insulti del compratori. CI sono altre cose da non perdere a San Benedetto. La prima è almeno una gita pomeridiana sulle colline, ad Acquavlva Picena, dove le donne fanno canestri di vimini e lavorano anche reti da pesca all'ombra di un'antica fortezza, oppure a Offlda, 11 paese dei merletti a tombolo e del lunghetti, che sono dolci tipici Le altre due sono le feste della Madonna della Marina, che dura tre giorni a fine luglio, con la processione del pescherecci il sabato, e Infine una visita al museo in cui gli stessi pescatori di San Benedetto hanno raccolto esemplari catturati in tutti i mari del mondo. Mostri, pese! rari, conchiglie suggestive sono come medaglie di lunga navigazione. Se poi volete tentare l'emozione di un'uscita in mare con spuntino di pesce e vino, banco Falerio, andate al porto e cercate di «Tullio». E' un ex pescatore che ha saltato la barricata ed ha messo YEnterprise, 11 suo vecchio peschereccio, a disposizione dei turisti. Esce tre volte al giorno, la sera c'è anche la musica, adulti quindicimila lire, bambini cinque. Dal largo si vede la costa illuminata, sopra coperta sfrigiolano 1 sardoni. Da uno della ciurma fatevi raccontare — se ne ha voglia — 1 segreti del brodetto sambenedettese che è unico in Italia perché fatto con aceto, pomodoro e peperoni verdi e con dodici qualità di pesce: seppia, palombo, scorfano, gattuccio, coda di rospo, mazzollna, razza, bocchlncava, triglia, scarpina, pannocchia e scampo. Dodici come gli apostoli — dice il vecchio — e nessuno ti tradisce. del Museo Poldl-Pezzoli, esibisce ricami, pizzi, corredi, abiti da cerimonia e di corte della famiglia Borromeo e di famiglie a essa vi-' cine. La seconda, promossa dalla Civica Scuola d'arte drammatica «Piccolo Teatro di Milano», espone quasi quattrocento strumenti musicali provenienti da costruttori tradizionali, da suonatori popolari, da raccolte pubbliche e private. Alcuni di essi — come le posate di legno usate quali strumenti da percussione o 11 bidone sul quale un metalmeccanico in sciopero ha suonato di recente il tamburo — potrebbero sembrare un pretesto, ma tutti gli altri sono ricchi di interesse e di una loro carica di suggestione. In particolare può colpire l'osservatore profano la bella collezione di organetti e fisarmoniche con le ingenue e colorate decorazioni di smalto e di madreperla. Numerose fotografie, anch'esse molto suggestive, documentano l'uso degli strumenti in anni recenti e lontani. Nell'esposizione Borromeo prevalgono invece l'eleganza degli oggetti espo- VOLETE vedere una piccola collezione di tlrititl fatti con gusci di noce? LI chiamano anche crotali ma non sono serpenti a sonagli: sono giocattoli musicali che producono un rumore slmile alle nacchere. O preferite ammirare un raffinatissimo bordo in merletto ad ago per veste liturgica, forse indossato da un cardinale all'incoronazione di Napoleone? Vi interessano magari 1 sontuosi ventagli in piume di struzzo con i quali le dame della famiglia Borromeo si rinfrescavano o flirtavano agli inizi del secolo? O invece volete divertire i vostri pargoletti con la vista dei vestituccl colorati e degli strumentini usati dalle scimmie saltinbanco? Non avete neppure l'imbarazzo delle scelta: basta che vi rechiate ad Aligera, sul Lago Maggiore, a pochi chilometri da Sesto Calende: la Rocca sovrastante il paese ospita due mostre, grazie alle quali potrete soddisfare questi vostri desideri: «Dalla culla alla corte» e «Gli strumenti della musica popolare italiana». La prima, allestita dalla principessa Bona Borromeo con la collaborazione Una veduta dall'alto della Rocca di Angera, sulle sponde del lago. stizia affrescata con i fatti d'arme della guerra tra 1 Visconti e 1 Torrianl fatti eseguire dai Visconti, vincitori, nella prima metà del Trecento. Dalle finestre e dalla plazzola d'accesso si dode un bel panorama sul Basso Verbano, anche se un po' troppo affollato di insediamenti umani. Sotto, il paese di Angera, tranquillo e rasserenante nel suo borghese decoro. In una stradetta si nasconde il Museo Civico, piccolo ma rinnovato da poco; espone reperti preistorici e romani rinvenuti In fruttuose campagne di scavo gestite dall'Università di Milano. Visitatelo: per i profani diffidenti può essere l'occasione di avvicinarsi a questo tipo di studi cominciando dal piccolo e accessibile. Paola Zarlnl, l'addetta culturale del Comune, è lieta di spiegare la storia e 11 significato delle raccolte. Per visite di gruppo e scolaresche prendere appuntamento telefonando allo 0331 -930.168 e chiedere di lei. stl, la ricchezza dei tessuti, la raffinatezza dei modelli e del lavori eseguiti: grandi scialli ricamati, porte-enfants doviziosi di seta, abitini alla Lord Fauntleroy, aeree combinazioni da notte,, un severo manto da dama di corte, in velluto nero e ricami In jais, indossato per il lutto dell'uccisione di Umberto I, un completo da battesimo della seconda metà dell'800 e un centinaio di altri oggetti d'abbigliamento uno più bello dell'altro. Le mostre resteranno aperte fino a ottobre, tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 13,30 alle 17,30: tempo di ap. prezzarle, dunque, ne avete. Ma se anche vi accadesse di capitarci a mostre chiuse, la Rocca vai bene una visita. Imponente costruzione, incombente sul lago, divenuta proprietà dei Borromeo a metà del 1400, è stata eretta nel luogo dove sorgeva una fortificazione longobarda e poi sviluppata e modificata nel corso del secoli. Attualmente offre interni di notevole Interesse, tra 1 quali la Sala della Giu¬ Renzo Butazzi Strumenti musicali e vecchi merletti sul lago Maggiore Strumenti musicali e vecchi merletti sul lago Maggiore E' il mare che fa il prezzo. Di solito 1 villeggianti in estate a 8. Benedetto affollano 1 mercatini rionali di pesci riforniti dai «topolini». (i piccoli battelli che attraccano di pomeriggio). Ma lo spettacolo a cui non si dovrebbe rinunciare, anche se costa una levataccia, è il mercato all'ingrosso del mattino alle 5, con l'asta che oggi avviene con il sistema elettronico, dinanzi al pesce che a quintali sfila sul nastri trasportatori. Un tempo quest'asta veniva fatta a voce dal banditore cantilenante tra 1 litigi e gli insulti del compratori. CI sono altre cose da non perdere a San Benedetto. La prima è almeno una gita pomeridiana sulle colline, ad Acquavlva Picena, dove le donne fanno canestri di vimini e lavorano anche reti da pesca all'ombra di un'antica fortezza, oppure a Offlda, 11 paese dei merletti a tombolo e del lunghetti, che sono dolci tipici Le altre due sono le feste della Madonna della Marina, che dura tre giorni a fine luglio, con la processione del pescherecci il sabato, e Infine una visita al museo in cui gli stessi pescatori di San Benedetto hanno raccolto esemplari catturati in tutti i mari del mondo. Mostri, pese! rari, conchiglie suggestive sono come medaglie di lunga navigazione. Se poi volete tentare l'emozione di un'uscita in mare con spuntino di pesce e vino, banco Falerio, andate al porto e cercate di «Tullio». E' un ex pescatore che ha saltato la barricata ed ha messo YEnterprise, 11 suo vecchio peschereccio, a disposizione dei turisti. Esce tre volte al giorno, la sera c'è anche la musica, adulti quindicimila lire, bambini cinque. Dal largo si vede la costa illuminata, sopra coperta sfrigiolano 1 sardoni. Da uno della ciurma fatevi raccontare — se ne ha voglia — 1 segreti del brodetto sambenedettese che è unico in Italia perché fatto con aceto, pomodoro e peperoni verdi e con dodici qualità di pesce: seppia, palombo, scorfano, gattuccio, coda di rospo, mazzollna, razza, bocchlncava, triglia, scarpina, pannocchia e scampo. Dodici come gli apostoli — dice il vecchio — e nessuno ti tradisce. del Museo Poldl-Pezzoli, esibisce ricami, pizzi, corredi, abiti da cerimonia e di corte della famiglia Borromeo e di famiglie a essa vi-' cine. La seconda, promossa dalla Civica Scuola d'arte drammatica «Piccolo Teatro di Milano», espone quasi quattrocento strumenti musicali provenienti da costruttori tradizionali, da suonatori popolari, da raccolte pubbliche e private. Alcuni di essi — come le posate di legno usate quali strumenti da percussione o 11 bidone sul quale un metalmeccanico in sciopero ha suonato di recente il tamburo — potrebbero sembrare un pretesto, ma tutti gli altri sono ricchi di interesse e di una loro carica di suggestione. In particolare può colpire l'osservatore profano la bella collezione di organetti e fisarmoniche con le ingenue e colorate decorazioni di smalto e di madreperla. Numerose fotografie, anch'esse molto suggestive, documentano l'uso degli strumenti in anni recenti e lontani. Nell'esposizione Borromeo prevalgono invece l'eleganza degli oggetti espo- VOLETE vedere una piccola collezione di tlrititl fatti con gusci di noce? LI chiamano anche crotali ma non sono serpenti a sonagli: sono giocattoli musicali che producono un rumore slmile alle nacchere. O preferite ammirare un raffinatissimo bordo in merletto ad ago per veste liturgica, forse indossato da un cardinale all'incoronazione di Napoleone? Vi interessano magari 1 sontuosi ventagli in piume di struzzo con i quali le dame della famiglia Borromeo si rinfrescavano o flirtavano agli inizi del secolo? O invece volete divertire i vostri pargoletti con la vista dei vestituccl colorati e degli strumentini usati dalle scimmie saltinbanco? Non avete neppure l'imbarazzo delle scelta: basta che vi rechiate ad Aligera, sul Lago Maggiore, a pochi chilometri da Sesto Calende: la Rocca sovrastante il paese ospita due mostre, grazie alle quali potrete soddisfare questi vostri desideri: «Dalla culla alla corte» e «Gli strumenti della musica popolare italiana». La prima, allestita dalla principessa Bona Borromeo con la collaborazione Una veduta dall'alto della Rocca di Angera, sulle sponde del lago. stizia affrescata con i fatti d'arme della guerra tra 1 Visconti e 1 Torrianl fatti eseguire dai Visconti, vincitori, nella prima metà del Trecento. Dalle finestre e dalla plazzola d'accesso si dode un bel panorama sul Basso Verbano, anche se un po' troppo affollato di insediamenti umani. Sotto, il paese di Angera, tranquillo e rasserenante nel suo borghese decoro. In una stradetta si nasconde il Museo Civico, piccolo ma rinnovato da poco; espone reperti preistorici e romani rinvenuti In fruttuose campagne di scavo gestite dall'Università di Milano. Visitatelo: per i profani diffidenti può essere l'occasione di avvicinarsi a questo tipo di studi cominciando dal piccolo e accessibile. Paola Zarlnl, l'addetta culturale del Comune, è lieta di spiegare la storia e 11 significato delle raccolte. Per visite di gruppo e scolaresche prendere appuntamento telefonando allo 0331 -930.168 e chiedere di lei. stl, la ricchezza dei tessuti, la raffinatezza dei modelli e del lavori eseguiti: grandi scialli ricamati, porte-enfants doviziosi di seta, abitini alla Lord Fauntleroy, aeree combinazioni da notte,, un severo manto da dama di corte, in velluto nero e ricami In jais, indossato per il lutto dell'uccisione di Umberto I, un completo da battesimo della seconda metà dell'800 e un centinaio di altri oggetti d'abbigliamento uno più bello dell'altro. Le mostre resteranno aperte fino a ottobre, tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 13,30 alle 17,30: tempo di ap. prezzarle, dunque, ne avete. Ma se anche vi accadesse di capitarci a mostre chiuse, la Rocca vai bene una visita. Imponente costruzione, incombente sul lago, divenuta proprietà dei Borromeo a metà del 1400, è stata eretta nel luogo dove sorgeva una fortificazione longobarda e poi sviluppata e modificata nel corso del secoli. Attualmente offre interni di notevole Interesse, tra 1 quali la Sala della Giu¬ Renzo Butazzi

Luoghi citati: Acquavlva Picena, Aligera, Angera, Italia, Milano, Sesto Calende