Ritorno a Goa nel piccolo Portogallo indiano

Ritorno a Goa nel piccolo Portogallo indiano Ritorno a Goa nel piccolo Portogallo indiano QUANDO si scende all'aeroporto di Dabolin a Ooa dopo un'ora di viaggio da Bombay o da New Delhi, si ha l'impressione di aver fatto un salto nel tempo e nello spazio. Invece che in India sembra di esser capitati in un villaggio di altri tempi nel cuore del Portogallo. Passando per la città vecchia di Goa, le case, le chiese e i monumenti accrescono questa impressione. Anche la gente ha qualcosa di diverso dagli Indiani nel modo di vestire e di gesticolare. Il fatto è che, come tutti sanno. Ooa é una piccola regione a Sud di Bombay rimasta portoghese per 451 anni fino al 1961. Questa lunga presenza si vede ancora benissimo non soltanto nel muri della citta, ma anche nel costumi, nel temperamento e nelle tradizioni. Dal punto di vista artistico Ooa possiede tre dei più antichi monumenti dell'epoca coloniale portoghese, i più vecchi che siano rimasti al mondo nell'ambito del vecchio grande Impero delle colonie lusitane, che si stendeva dal Brasile all'Estremo Oriente e attraverso l'Africa. L'Arco del Viceré fu costruito nel 1559,11 Convento e la Chiesa di San Francesco d'Assisi sono del 1517 e la Chiesa del Buon Gesù del 1605. Il loro fascino sta nel latto che era passato pochissimo tempo dal primo arrivo di colonizzatori quando monumenti cosi Importanti vennero costruiti in terre tanto lontane. Tutt'lntorno a questi e ad altri monumenti minori è un incrociarsi di vicoli con facciate sgargianti punteggiate di immagini sacre, case basse dai tetti di tegole rosse e balconcini in ferro battuto di gusto Iberico perennemente Infiorati. La gente, cordiale e festosa, ha poco da spartire con l'indiano lasciato poche ore prima a Bombay, stanco e rassegnato, sempre in lotta con 1 mille problemi di sopravvivenza che lo sfidano ogni giorno dell'anno. A Ooa è facile trovarsi al centro di una festa organizzata all'Improvviso nelle strade e nelle piazze da gente con le chitarre e «senoritas» fanno svolazzare le gonne lunghe e ricche. Dai piccoli ristoranti si spande per l'aria calda un odore tipico di squisita mistura di gusti indiano e portoghese che culmina nelle specialità di carne sulna e pesce. Il vino, cosa rara da trovare in India, è ovviamente portoghese: dal migliore Matheus fino a quello sciolto, altrettanto buono, che ancora si beve nelle taverne con le Intatte abitudini del tempi passati, quando Goa veniva considerata la metropoli dell'Est. Lasciata alle spalle questa piccola oasi urbana festosa, al di fuori della realtà e del tempo non solo indiani, si possono percorrere più di cento chilometri di spiagge bianchissime. SI susseguono centinaia di mezze-lune di costa bordata di palme cariche di noci di cocco e datteri, con una sabbia finissima e un mare di colori irreali e dalla temperatura ideale. L'Imbarazzo della scelta è qui reale: una spiaggia vale l'altra e si equivalgono anche le attrezzature alber¬ ghiere che si affacciano su queste stupende insenature. Su tutte, spiccano due località per passare una vacanza in un ambiente da mille e una notte: «Vagator Beach Resort» e «Fort Aguada Beach Resort». Vagator, situata nella baia al di là della punta Nord di Calangute. un ridente villaggio con uno dei più ricchi «marche aux puces» di oggetti orientali, è la La cattedrale, In pieno centro di Goa Ritorno a Goa nel piccolo Portogallo indiano Ritorno a Goa nel piccolo Portogallo indiano QUANDO si scende all'aeroporto di Dabolin a Ooa dopo un'ora di viaggio da Bombay o da New Delhi, si ha l'impressione di aver fatto un salto nel tempo e nello spazio. Invece che in India sembra di esser capitati in un villaggio di altri tempi nel cuore del Portogallo. Passando per la città vecchia di Goa, le case, le chiese e i monumenti accrescono questa impressione. Anche la gente ha qualcosa di diverso dagli Indiani nel modo di vestire e di gesticolare. Il fatto è che, come tutti sanno. Ooa é una piccola regione a Sud di Bombay rimasta portoghese per 451 anni fino al 1961. Questa lunga presenza si vede ancora benissimo non soltanto nel muri della citta, ma anche nel costumi, nel temperamento e nelle tradizioni. Dal punto di vista artistico Ooa possiede tre dei più antichi monumenti dell'epoca coloniale portoghese, i più vecchi che siano rimasti al mondo nell'ambito del vecchio grande Impero delle colonie lusitane, che si stendeva dal Brasile all'Estremo Oriente e attraverso l'Africa. L'Arco del Viceré fu costruito nel 1559,11 Convento e la Chiesa di San Francesco d'Assisi sono del 1517 e la Chiesa del Buon Gesù del 1605. Il loro fascino sta nel latto che era passato pochissimo tempo dal primo arrivo di colonizzatori quando monumenti cosi Importanti vennero costruiti in terre tanto lontane. Tutt'lntorno a questi e ad altri monumenti minori è un incrociarsi di vicoli con facciate sgargianti punteggiate di immagini sacre, case basse dai tetti di tegole rosse e balconcini in ferro battuto di gusto Iberico perennemente Infiorati. La gente, cordiale e festosa, ha poco da spartire con l'indiano lasciato poche ore prima a Bombay, stanco e rassegnato, sempre in lotta con 1 mille problemi di sopravvivenza che lo sfidano ogni giorno dell'anno. A Ooa è facile trovarsi al centro di una festa organizzata all'Improvviso nelle strade e nelle piazze da gente con le chitarre e «senoritas» fanno svolazzare le gonne lunghe e ricche. Dai piccoli ristoranti si spande per l'aria calda un odore tipico di squisita mistura di gusti indiano e portoghese che culmina nelle specialità di carne sulna e pesce. Il vino, cosa rara da trovare in India, è ovviamente portoghese: dal migliore Matheus fino a quello sciolto, altrettanto buono, che ancora si beve nelle taverne con le Intatte abitudini del tempi passati, quando Goa veniva considerata la metropoli dell'Est. Lasciata alle spalle questa piccola oasi urbana festosa, al di fuori della realtà e del tempo non solo indiani, si possono percorrere più di cento chilometri di spiagge bianchissime. SI susseguono centinaia di mezze-lune di costa bordata di palme cariche di noci di cocco e datteri, con una sabbia finissima e un mare di colori irreali e dalla temperatura ideale. L'Imbarazzo della scelta è qui reale: una spiaggia vale l'altra e si equivalgono anche le attrezzature alber¬ ghiere che si affacciano su queste stupende insenature. Su tutte, spiccano due località per passare una vacanza in un ambiente da mille e una notte: «Vagator Beach Resort» e «Fort Aguada Beach Resort». Vagator, situata nella baia al di là della punta Nord di Calangute. un ridente villaggio con uno dei più ricchi «marche aux puces» di oggetti orientali, è la La cattedrale, In pieno centro di Goa

Persone citate: Gesù

Luoghi citati: Africa, Assisi, Brasile, Goa, India, Portogallo