Ma sulla forma del parafulmine forse Franklin si è sbagliato

Secondo le ultime ricerche la punta deve essere arrotondata Secondo le ultime ricerche la punta deve essere arrotondata Ma sulla forma del parafulmine forse Franklin si è sbagliato ne la conferma che 11 parafulmine smussato in cima è più efficace di quello che termina a punta nello scaricare senza pericoli le saette sul terreno. Charles B. Moore, un fisico del New Mexico, ha scritto recentemente sul giornale del Franklin Insti tute che il campo elettrico sopra un parafulmine arrotondato era-due volte maggiore sulle distanze più grandi rispetto a quello che incideva su un'asta appuntita, nelle medesime condizioni. «Questo — ha affermato lo scienziato — può essere significativo per l'intercettazione di fulmini in avvicinamento». Inoltre, Moore ha fatto notare che le barre con la punta affilata creano intorno alla cima una densa guaina di particelle elettrizzate o ionizzate, riducendo le probabilità che un fulmine le colpisca. In questo modo, proteggendosi dalle saette invece di attirarle, il parafulmine non svolge 11 proprio compito, che sarebbe quello di deviare le folgori dagli oggetti vicini. Di conseguenza, ora che si sta avvicinando la stagione dei temporali più violenti, gli esperti raccomandano l'uso di aste smussate o, meglio ancora, terminanti con una protuberanza sferica. Moore, che insegna all'Istituto per la Tecnologia e le Miniere del Nuovo Messico, a Socorro, ha tratto le proprie conclusioni da esperimenti ventennali. Per compierli ha usato durante le tempeste palloni aerostatici, insieme a piccoli razzi che scatenavano i fulmini. Usando sia barre smussate sia acuminate ha concluso che le prime, per la loro forma, sono più adatte ad attirare i lampi. Le scariche di elettricità (causate dall'aria umida che sale a mescolarsi con quella più fredda generando una carica elettrica eccessiva) calano sul terreno in rapido digradare. Una carica di elettricità propagata attraverso un parafulmine si collega alla corrente del suolo formando un circuito. Con il circuito completo si scatena una tremenda quantità di elettricità che balza verso l'alto attraverso il circuito, producendo quel fragoroso lampo di luce che, per uno strano effetto percettivo, a noi pare procedere dall'alto verso il basso. Questo processo non causa danni perché il parafulmine dissipa l'elettricità scaricandola a terra. Se le correnti provenienti dall'alto non fossero collegate con quelle in basso dal parafulmine, potrebbero unirsi disastrosamente attraverso scariche in campi elettrici di altri oggetti, come gli edifici, i camini, gli alberi. Per essere efficace, l'asta deve trovarsi nel punto più alto della struttura che protegge. Charles B. Moore ha sostenuto che il campo elet- km a nord-est di Creta si trova l'isola di Thera, dove prosperava una comunità minoica. Verso la metà del secondo millennio a.C. l'isola fu teatro di un'eruzione vulcanica di eccezionale violenza. Secondo molti eminenti studiosi questa esplosione fu la più grande catastrofe nella storia dell'umanità. E' possibilissimo che abbia segnato la fine della civiltà minoica. Le ripercussioni del grande disastro riecheggiarono nei secoli successivi. Furono create leggende sul popolo favoloso che un tempo dominò 1 mari dalla sua isola paradisiaca, per poi finire schiacciato dalla terribile forza del fuoco, delle alluvioni e dal manto di oscurità che avvolse la sua terra. La storia di un continente sommerso chiamato Atlantide fu scrìtta da Platone verso il 300 a.C. Era stata raccontala a Solone, suo antenato, dal sacerdoti egizi di Sais. Si trovano riferimenti sulla civiltà minoica in documenti egizi sin dal terzo millennio a.C, riferimenti che spariscono improvvisamente prima del 1400 a.C. Uno dei globi celesti di cui si servivano i navigatori mi noici, raffigurante le costei lazlonl cosi come essi le ave» vano apprese ed adattate dal Babilonesi, può essere finito, con i racconti sull'i sola perduta, in un archivio dei sacerdoti egizi. Questo globo avrebbe cosi tramandato attraverso 1 secoli osservazioni astronomiche ormai obsolete, fino a che Eudosso, avido ammiratore del sapere dei sacerdoti egl zi, non lo trovò. Se dunque attribuiamo la descrizione delle costellazioni, come la riporta Arato, all'antico popolo di Minosse, 1 più grandi navigatori del loro tempo, allora ecco che slamo creditori di tutto quel bagaglio di conoscenze astronomiche verso la mitica civiltà di Atlantide. C'è da augurarsi che nuove prove, letterarie e archeologiche, possano venire alla luce in futuro. Archie E. Roy Perché il latte è bianco? Il colore bianco è dovuto alla caseina e alle altre proteine, presenti nel latte in quantità dell'ordine del tre per cento. Queste sostanze non assorbono infatti alcuna radiazione dello spettro della luce visibile. Il cavallo in origine era già erbivoro? L'equide primitivo Hyracotherium dell'Eocene possedeva dentatura di tipo brachlodonte già atta a masticare cibo vegetale minuto ma relativamente grossolano. I denti erano piccoli, con premola-. ri e molari ben differenziati e muniti superiormente di modiche creste. 8i può ritenere, che questo mammifero non più grande di un cane si nutrisse prova-' lentemente di bacche e frutti anche resistenti. Il cavallo attuale ha trlco In cima a una barra aguzza è più forte rispetto a quello di una barra smussata, su ciò apparentemente in accordo con Franklin. Ma appena si supera di cinque centimetri il culmine dell'asta, i campi elettrici sono da una e mezzo a due volte più forti con il parafulmine smussato. Ciò suggerisce, ha commentato Moore. «che il conduttore arrotondato sia il più adatto per attrarre e scaricare a terra l'elettricità del cielo». Dai suoi esperimenti sulle montagne vicino a Socorro, emerge che i parafulmini acuminati sono autoprotetti contro i lampi. In sedici anni, ha ricordato Moore, nessuna asta appuntita è mal stata sfiorata da un fulmine, mentre altri oggetti intorno, che avrebbero dovuto essere nel loro «cono di protezione», sono stati più volte colpiti. «Da questi fatti — ha commentato lo scienziato possiamo concludere che i parafulmini convenzionali acuminati non proteggono a sufficienza le strutture su cui sono installati e spesso non costituiscono, nello spazio intorno, la via più adatta per scaricare i fulmini a terra. Per sapere di più sulle saette, alcuni scienziati francesi che lavorano con Moore, stanno lanciando piccoli razzi sulle montagne del Nuovo Messico. Tra i primi risultati ci sono interessanti fotografie e misu¬ Che cosa c'è da vede razioni dei flussi di corrente nel fulmini. Le temperature, all'interno di un fulmine possono raggiungere 1 30 mila gradi centigradi, cinque volte più che sulla superficie del sole. ■ Bernard Vonncgut, dell'università statale di New York, sta analizzando fotografie di folgori, scattate dagli astronauti durante i tre voli spaziali dello Shuttle. Suo obiettivo è la realizzazione di un satellite dotato di attrezzature automatiche per la previsione dei temporali più violenti. Un altro studioso dell'atmosfera, Richard Orvllle, dell'università statale di New York, ad Albany, ha installato delle apparecchiature che forniscono una rete per la localizzazione del fulmini che si esteiv de dagli estremi dello Stato di New York fino in Vlrgi nia. Egli spera di correlare 1 propri dati con le immagini fornite dal satelliti meteorologici, per stabilire quando e dove è più probabile che le saette si abbattano. Questa ricerca è di particolare interesse per l'uso sociale dell'elettricità. Fu un fulmine, abbattutosi sulla torre di trasmissione elettrica della contea di Westehester, che nel giugno del 1977 causò 11 terribile blackout di New York. JuhnNoble Wilford Copyright <(SdenccTiim»i-NewVork limisi) e |*-r l'Italia «La Stampa» re nelle notti stellat Secondo le ultime ricerche la punta deve essere arrotondata Secondo le ultime ricerche la punta deve essere arrotondata Ma sulla forma del parafulmine forse Franklin si è sbagliato ne la conferma che 11 parafulmine smussato in cima è più efficace di quello che termina a punta nello scaricare senza pericoli le saette sul terreno. Charles B. Moore, un fisico del New Mexico, ha scritto recentemente sul giornale del Franklin Insti tute che il campo elettrico sopra un parafulmine arrotondato era-due volte maggiore sulle distanze più grandi rispetto a quello che incideva su un'asta appuntita, nelle medesime condizioni. «Questo — ha affermato lo scienziato — può essere significativo per l'intercettazione di fulmini in avvicinamento». Inoltre, Moore ha fatto notare che le barre con la punta affilata creano intorno alla cima una densa guaina di particelle elettrizzate o ionizzate, riducendo le probabilità che un fulmine le colpisca. In questo modo, proteggendosi dalle saette invece di attirarle, il parafulmine non svolge 11 proprio compito, che sarebbe quello di deviare le folgori dagli oggetti vicini. Di conseguenza, ora che si sta avvicinando la stagione dei temporali più violenti, gli esperti raccomandano l'uso di aste smussate o, meglio ancora, terminanti con una protuberanza sferica. Moore, che insegna all'Istituto per la Tecnologia e le Miniere del Nuovo Messico, a Socorro, ha tratto le proprie conclusioni da esperimenti ventennali. Per compierli ha usato durante le tempeste palloni aerostatici, insieme a piccoli razzi che scatenavano i fulmini. Usando sia barre smussate sia acuminate ha concluso che le prime, per la loro forma, sono più adatte ad attirare i lampi. Le scariche di elettricità (causate dall'aria umida che sale a mescolarsi con quella più fredda generando una carica elettrica eccessiva) calano sul terreno in rapido digradare. Una carica di elettricità propagata attraverso un parafulmine si collega alla corrente del suolo formando un circuito. Con il circuito completo si scatena una tremenda quantità di elettricità che balza verso l'alto attraverso il circuito, producendo quel fragoroso lampo di luce che, per uno strano effetto percettivo, a noi pare procedere dall'alto verso il basso. Questo processo non causa danni perché il parafulmine dissipa l'elettricità scaricandola a terra. Se le correnti provenienti dall'alto non fossero collegate con quelle in basso dal parafulmine, potrebbero unirsi disastrosamente attraverso scariche in campi elettrici di altri oggetti, come gli edifici, i camini, gli alberi. Per essere efficace, l'asta deve trovarsi nel punto più alto della struttura che protegge. Charles B. Moore ha sostenuto che il campo elet- km a nord-est di Creta si trova l'isola di Thera, dove prosperava una comunità minoica. Verso la metà del secondo millennio a.C. l'isola fu teatro di un'eruzione vulcanica di eccezionale violenza. Secondo molti eminenti studiosi questa esplosione fu la più grande catastrofe nella storia dell'umanità. E' possibilissimo che abbia segnato la fine della civiltà minoica. Le ripercussioni del grande disastro riecheggiarono nei secoli successivi. Furono create leggende sul popolo favoloso che un tempo dominò 1 mari dalla sua isola paradisiaca, per poi finire schiacciato dalla terribile forza del fuoco, delle alluvioni e dal manto di oscurità che avvolse la sua terra. La storia di un continente sommerso chiamato Atlantide fu scrìtta da Platone verso il 300 a.C. Era stata raccontala a Solone, suo antenato, dal sacerdoti egizi di Sais. Si trovano riferimenti sulla civiltà minoica in documenti egizi sin dal terzo millennio a.C, riferimenti che spariscono improvvisamente prima del 1400 a.C. Uno dei globi celesti di cui si servivano i navigatori mi noici, raffigurante le costei lazlonl cosi come essi le ave» vano apprese ed adattate dal Babilonesi, può essere finito, con i racconti sull'i sola perduta, in un archivio dei sacerdoti egizi. Questo globo avrebbe cosi tramandato attraverso 1 secoli osservazioni astronomiche ormai obsolete, fino a che Eudosso, avido ammiratore del sapere dei sacerdoti egl zi, non lo trovò. Se dunque attribuiamo la descrizione delle costellazioni, come la riporta Arato, all'antico popolo di Minosse, 1 più grandi navigatori del loro tempo, allora ecco che slamo creditori di tutto quel bagaglio di conoscenze astronomiche verso la mitica civiltà di Atlantide. C'è da augurarsi che nuove prove, letterarie e archeologiche, possano venire alla luce in futuro. Archie E. Roy Perché il latte è bianco? Il colore bianco è dovuto alla caseina e alle altre proteine, presenti nel latte in quantità dell'ordine del tre per cento. Queste sostanze non assorbono infatti alcuna radiazione dello spettro della luce visibile. Il cavallo in origine era già erbivoro? L'equide primitivo Hyracotherium dell'Eocene possedeva dentatura di tipo brachlodonte già atta a masticare cibo vegetale minuto ma relativamente grossolano. I denti erano piccoli, con premola-. ri e molari ben differenziati e muniti superiormente di modiche creste. 8i può ritenere, che questo mammifero non più grande di un cane si nutrisse prova-' lentemente di bacche e frutti anche resistenti. Il cavallo attuale ha trlco In cima a una barra aguzza è più forte rispetto a quello di una barra smussata, su ciò apparentemente in accordo con Franklin. Ma appena si supera di cinque centimetri il culmine dell'asta, i campi elettrici sono da una e mezzo a due volte più forti con il parafulmine smussato. Ciò suggerisce, ha commentato Moore. «che il conduttore arrotondato sia il più adatto per attrarre e scaricare a terra l'elettricità del cielo». Dai suoi esperimenti sulle montagne vicino a Socorro, emerge che i parafulmini acuminati sono autoprotetti contro i lampi. In sedici anni, ha ricordato Moore, nessuna asta appuntita è mal stata sfiorata da un fulmine, mentre altri oggetti intorno, che avrebbero dovuto essere nel loro «cono di protezione», sono stati più volte colpiti. «Da questi fatti — ha commentato lo scienziato possiamo concludere che i parafulmini convenzionali acuminati non proteggono a sufficienza le strutture su cui sono installati e spesso non costituiscono, nello spazio intorno, la via più adatta per scaricare i fulmini a terra. Per sapere di più sulle saette, alcuni scienziati francesi che lavorano con Moore, stanno lanciando piccoli razzi sulle montagne del Nuovo Messico. Tra i primi risultati ci sono interessanti fotografie e misu¬ Che cosa c'è da vede razioni dei flussi di corrente nel fulmini. Le temperature, all'interno di un fulmine possono raggiungere 1 30 mila gradi centigradi, cinque volte più che sulla superficie del sole. ■ Bernard Vonncgut, dell'università statale di New York, sta analizzando fotografie di folgori, scattate dagli astronauti durante i tre voli spaziali dello Shuttle. Suo obiettivo è la realizzazione di un satellite dotato di attrezzature automatiche per la previsione dei temporali più violenti. Un altro studioso dell'atmosfera, Richard Orvllle, dell'università statale di New York, ad Albany, ha installato delle apparecchiature che forniscono una rete per la localizzazione del fulmini che si esteiv de dagli estremi dello Stato di New York fino in Vlrgi nia. Egli spera di correlare 1 propri dati con le immagini fornite dal satelliti meteorologici, per stabilire quando e dove è più probabile che le saette si abbattano. Questa ricerca è di particolare interesse per l'uso sociale dell'elettricità. Fu un fulmine, abbattutosi sulla torre di trasmissione elettrica della contea di Westehester, che nel giugno del 1977 causò 11 terribile blackout di New York. JuhnNoble Wilford Copyright <(SdenccTiim»i-NewVork limisi) e |*-r l'Italia «La Stampa» re nelle notti stellat

Luoghi citati: Albany, Italia, Messico, New Mexico, New York