Pratesi un maestro per Tozzi e Bilenchi

Linea d'ombra Linea d'ombra Pratesi un maestro per Tozzi e Bilenchi SCRITTORE solitario e appartato, poco noto al grande pubblico, Pratesi si colloca in una posizione marginale nell'area del verismo. Lettore assiduo dei classici e dominato da una vena di acceso anticlericalismo, ha offerto con la sua opera una testimonianza amara delle delusioni postunitarle. Lontano per tecnica narrativa ed esiti stilistici dall'impersonalità verghiana, lo scrittore senese può essere considerato il capostipite di una linea toscana di romanzo che attraverso Tozzi arriva a Pratolini e Bilenchi. In questa chiave è orientato il saggio di Mario Guidotti, Il romanzo toscano e Mario Pratesi, una monografia attenta e appassionata (an- Saggio di Guidotti E' uscito il secondo numero di «Linea d'ombra; la rivista di narrativa diretta da Goffredo Fofi. Molte le poesie italiane, di Luti, Giudici, Berardinelli, Cavalli, Batisti, e straniere, di Ensensberger, Pataki, Kraus. Accanto a racconti di giovani autori, Daniele Gorre t. Leandro Angeletti, riscoperte di Delfini, una sceneggiatura di Giuseppe Bertolucci e Tonino Guerra. Nella sezione saggistica un intervento di Milan Kundera e uno di Gertrude Stein sul •fare letterarie*, (n. o.) che se l'eccesso di punti esclamativi ci pare un po' stucchevole) sull'autore de L'eredità (1889) e di II mondo di Dolcetta (1895). Dalla produzione giovanile, patetica e* memorialistica, ai romanzi, maggiori, sino alle opere più tarde, che votino dal manierismo lezioso delle novelle Massimo Romano Mario Guidotti, «Il romanzo toscano e Mario Pratesi», Vallecchi, 140 pagine, s.l.p.