Questa estate Donna Summer offre gelati

La cantante cambia stile La cantante cambia stile Questa estate Donna Summer offre gelati voce di Donna Summer, e lo scintillio degli arrangiamenti di Michael Omartian. La seconda facciata si apre con un piacevole reggae (Unconditional love) prosegue con un fin troppo mieloso duetto d'amore con Matthew Ward (Love has a mind of its own), si riapre a qualche stranezza con Tokyo, erano di citazioni spionistiche in stile •mystery*. Rispunta la più classica disco-music con People People, non senza qualche strizzatina d'occhio al rock: nel testo si susseguono appelli-radfo che implorano figlioli prodighi a tornare a casa («papà aspetta una vostra chiamata»). Si chiude con una dichiarazione d'amore (al marito) che non sembra crederci granché a giudicare dai toni imploranti (I do belleve). In copertina interna la Summer si congeda ringraziando tutti gli anelli della Donna Summer numerosa catena che è all'origine di questo prodotto discografico: il primo anello è Dio, segue il marito della Summer, i figli, la madre e il padre, il suocero e la suocera, altri memori della famiglia (evidentemente numerosissima), l'arrangiatore, i collaboratori dello staff tecnico, gli amici Kenny Rogers e Roberta Kelly, il portiere notturno. Chiudono la lista due versetti bibliet: dal Vangelo di Giovanni e dal libro del Profeta Isaia. La citazione da Giovanni è la nota parabola dei talenti: chi li ha è chiamato a spenderli come testimonianza del suo amore verso Dio che glieli ha donati. Quando si dice che la disco-music è cosa facile da decifrare ho l'impressione che molti la seguano un po' troppo distrattamente. Qui tra il ballabile più evasivo del mondo e la raffinatezza industriale, tra la semplicità dei testi e il loro tono predicatorio se non proprio filosofico, tra la disponibi. lità a qualsiasi tipo di esperienza (ribelle o assolutamente conformista) e la rivendicazione della propria gioia di vivere e di lavorare, tra l'ordinazione di gelati e la Bibbia, c'è tutto un mondo cìie troppo semplicemente si è soliti classificare come 'borghesia . nera*. Che si apprezzi e si ascolti con attenzione solo la musica nera targata -ghetto*, è forse proprio questa la forma più evoluta di •razzismo critico*. Il nero è anche questo impasto di culture e di opposti logici e storici, che considera la clientela come *gente-, che testimonia la propria fede religiosa anche quando forse non sarebbe il caso. Insomma il nero americano è anche (e forse soprattutto) Americano. Gianfranco Manfredi - Donna Summer: «She works hard for the money» (Mercnry/Polygram).

Persone citate: Donna Summer, Gianfranco Manfredi, Kenny Rogers, Matthew Ward, Michael Omartian, Profeta Isaia, Roberta Kelly

Luoghi citati: Tokyo