Dal lombrico al computer i manuali invadono la libreria di Luciano Genta

Un genere editoriale in forte espansione Un genere editoriale in forte espansione Dal lombrico al computer i manuali invadono la libreria statiche, finora un centinaio di titoli, scegliendo tra i meno obsoleti. Ma si continua a pubblicare il titolo più longevo e rappresentativo, II manuale dell'ingegnere, anno di nascita 1886, 80 edizioni sempre aggiornate, mezzo milione di copie. E prosegue la sua •biblioteca di famiglia', che allinea, per citare qualche titolo recente, l'abe per la registrazione dei suoni e le tecniche della ceramica, la guida ai frutti di macchia e di bosco e le Istruzioni dell'apicoltura, i surgelati e la pollicoltura. L'editrice leader della manualistica non professionale è diventata oggi la De Vecchi, con circa un quarto del mercato. Vende in libreria e in edicola (soprattutto in quelle ferroviarie), è presente all'estero nei Paesi di lingua francese e spagnola. Una trentina di collane, da agricoltura a vita sessuale, passando attraverso le arti mar¬ IL lombrico vende più di Moravia. Il personal computer batte Ronchey e Bocca. Vanno forte anche i segreti del giardinaggio e la medicina alternativa, i ricettari della nonna e i consigli per allevare e coltivare, fotografare e viaggiare, collezionare e fabbricare. Qualunque cosa: l'importante è •fare tutto da soli». Anche se di rado compaiono nelle classifiche dei best sellers, i manuali pratici rappresentano una quota rilevante della nostra editoria. Un mercato sommerso, ma vitale, multiforme, intricato. •Per nostra fortuna — dice Tonino Bozzi, presidente dell'Associazione Librai italiani —. Staremo freschi a vendere solo 1 libri di cui parlano 1 mass media: le novità di narrativa e la saggistica da salotto. Non sono neanche un terzo del fatturato In libreria, circa 80 miliardi su 250. Un modesto 8% se lo rapportiamo al totale dei mille miliardi di libri venduti, attraverso tutti i canali. Ben vengano dunque i libri utili: le facce nuove entrano da noi proprio per cercare piccole guide agli hobbles, testi per aggiornare la loro preparazione professionale, manuali di concorso». I librai accorti riservano sempre più spesso una vetrina all'informatica, tengono uno scaffale per il bricolage, ritagliano un angolo per le erbe medicinali. Dall'osservatorio della Bibliografica, Giuliano V'tgint segue passo passo, dati Istat alla mano, i mutamenti della nostra editoria: «I manuali sono oggi 1 libri che meglio sopportano la crisi. E11 mercato può ancora espandersi. La più alta tiratura, oltre 25 mila copie per titolo, spetta al volumi di cucina e economia domestica. Al secondo posto abbiamo, con quasi 15 mila copie, i libri di geografia, viaggi, turismo». Anche se più basse, di solito tra le 3 e le 5 mila copie, le tirature medie dei manuali sono costanti. E soprattutto l'editore può contare su più ristampe. Perché un buon manuale è un long-seller, un libro che resiste in catalogo. Per antonomasia la casa editrice del manuale in Italia è stata per decenni la Hoepli. Fondata a Milano nel 1871 dal libraio svizzero Ulrico Hoepli, diffuse in migliaia di copie i suoi •tascabili' di divulgazione scientifica per la formazione di base di operai specializzati, artigiani, tecnici nell'Italia della prima rivoluzione industriale. Con un centinaio di novità all'anno, già nel 1925 il suo catalogo aveva superato i duemila titoli. La Treccani li citava come l'esempio più noto di manuali, «volumi monografici, propedeutici, che in piccola mole racchiudono la trattazione di un argomento». Nel secondo dopoguerra, con la progressiva diffusione della scuola di massa, la Hoepli ha dovuto diversificare la sua produzione. Il catalogo dei manuali è stato rilevato dalla Cisalpino Goliardica per le ristampe ana¬ ziali e i giochi, gli animali e le scienze occulte. «Noi applichiamo in pratica la teoria dei bisogni — dice il dottor Bellini, direttore generale — rispondiamo alle attese di un lettore che per hobby o per lavoro vuole in sintesi notizie chiare, semplici, esaurienti. Abbiamo autori qualificati, anche docenti universitari. Ma spesso usiamo pseudonimi. Nessun titolo accademico in copertina, il lettore si spaventa, pensa a un libro per addetti ai lavori». Sulla scia della De Vecchi, poiché i bisogni a quanto' sembra sono illimitati e imprevedibili, operano a decine piccole case editrici, che cercano ognuna di ritagliarsi una precisa immagine e costruirsi un proprio pubblico fedele. Le edizioni Mediterranee si sono fatte conoscere per le collane di esoterismo, magia, astrologia (il libro dei segni zodiacali ha superato le 20.000 copie), e oggi raccolgono un buon successo con le guide zen e yoga e la medicina alternativa, cavallo di battaglia anche delle edizioni Hermes e della Red. La Walk Over di Bergamo è passata dalle grandi opere prima a dispense e poi in volume (la 'Guida pratica del bambino, di Marcello Bernardi e quella del « Vivere insieme, di Willy Pasini) alle mini guide tuttofare: le conserve o i sughi, le carte o il pattinaggio a rotelle. La Idea Libri ha puntato sui manuali per oziare in fantasia, i raffinati volumi per scoprire i .Piccoli piaceri., il caffé e il té, il gatto e la cravatta. Altri editori, come la Sagep di Genova o la Athesia di Bolzano, coltivano tradizioni e bellezze delle loro regioni. Vallardi e Moizzi offrono guide di viaggio .alternative., per girare il mondo in barba all'inflazione. Cesco Ciapanna garantisce tutto ciò che bisogna sapere sulla fotografia. Anche le grandi e medie case editrici, dalla Mondadori alla Rizzoli, da Mursia a Longanesi, da Fabbri a Selezione fanno sempre più spazio nei loro cataloghi ai maIllustrazione di Cecco nuaii. A non avere ormai spazio sufficiente sono i librai. Perché i manuali, per venderli, bisogna farli vedere, esporli se possibile di piatto, con la copertina in bella mostra. E tenerli a lungo, consumarli a fuoco lento, non avere la pretesa di bruciarli in quindici giorni, come l'ultima novità. Invece la maggior parte delle nostre librerie sono piccole, si dibattono nel valzer delle rese, tengono in scaffale troppi .cadaveri eccellenti., perché è impossibile vendere .capo¬ lavori, ogni settimana. Anche per il lettore allora diventa difficile sapere cosa è uscito (di rado un manuale viene recensito), poter scegliere a ragion veduta tra titoli spesso uguali, ma molto diversi per qualità e completezza di informazione. Se qualcuno avesse la voglia e la competenza per farlo, oggi un .manuale dei manuali, sarebbe proprio un libro utile. E forse anche un buon affare. Luciano Genta

Luoghi citati: Bergamo, Bolzano, Genova, Italia, Milano