A colloquio con l'anima
A colloquio con l'anima A colloquio con l'anima ANTONIO Faccio, cinquantenne, è al suo terso libro poetico, Un certo sentimento, e si presenta ormai con una ben definita personalità. La sua poesia appare come un recitativo fermo, assorto, come una confessione severa che solo a tratti arriva a condensarsi nella sentenza epigrammatica. E' una poesia che lascia intravedere l'accidentato percorso che conduce all'immagine e alla parola giusta. Ogni essensa e qualità, non appena pronunciata, viene corretta e dilatata, con un procedimento enumerutivo, appositivo e, al fondo, interrogativo. «E' un parco, un prato chiuso»; «Mi sento in chissà quale stagione, quale regione»; «...vede come da dietro un vetro, un velo». La scansione del verso restituisce, in altre parole, il senso di una ricerca difficile, tesa ad una verità baluginante, in una condizione umana die «non è luce, non è buio». Al colloquio di Faccio con il Deus absconditus giova infatti l'ora vesperale, gallicinia, sospesa tra luce e tenebre, che è metafora di una combattuta attesa e speransa. Così, egli non ama il, bianco, non l'assurro scandito, non le forme troppo nette, le assolute geometrie, ma la compromissione con il tempo e il colore umano, con le età della terra amata e dolcissima. Identificata in un Veneto campestre, di colli, pascoli, laghi insidiati dalla torba, privo di estenuazioni decadenti, di tradizionali morbidezze cattolico-vicentine. Un luogo scosceso, di forza esercitata e patita, dove si inseriscono facilmente pastori e ogive di mite Medioevo. La Bibbia, le ore del breviario, il chiostro, l'eco dei poeti metafisici inglesi (forse Hopkins) s'innestano, famigliarissano con questo paesaggio; ma culura e biografia (la sofferta infansia contadina) ci vengono restituite dopo un profondo travaglio e lavacro nel posso dell'anima. Non è azzardato affermare che passione morale e maturità stilistica collocano autorevolmente la poesia di Faccio tra le rare esperienze religiose degli ultimi decenni. 1, m. Antonio Faccio, «Un certo sentimento», Associazione' culturale II Salice, Milano, 105 pagine, s.i.p.
Persone citate: Antonio Faccio, Faccio, Hopkins
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