Allarme per l'industria metalmeccanica occupazione e produzione in netto calo di Gian Carlo Fossi

Allarme per l'industria metalmeccanica occupazione e produzione in netto calo Un'indagine della Federmeccanica denuncia il cattivo andamento del trimestre aprile-giugno Allarme per l'industria metalmeccanica occupazione e produzione in netto calo ROMA — La produzione cala, c'è maggiore difficoltà per collocare 1 prodotti sui mercati esteri, gli ordinativi sono «cedenti», l'occupazione è in netta diminuzione. E' questo il quadro, non certo confortante, dell'Industria metalmeccanica italiana che emerge dalla «Settima indagine congiunturale rapida' compiuta dalla Federmeccanica, l'associazione sindacale delle 9000 aziende meccaniche private, con la collaborazione! di tutte le associazioni terri-| toriall. Nel clima di ristagno che| segna 11 settore, tre dati negativi suscitano preoccupazione: 1) la previsione di una nuova diffusa caduta di pro¬ duzione nel trimestre estivo (a prescindere dalle « fermate per ferie») rispetto al secondo trimestre dell'anno; 2) nuove difficoltà per le aziende a vendere 1 prodotti sui mercati esteri, sia per •fattori esogeni» (crisi del mercati dell'Opec e assenza di una decisa ripresa del commercio internazionale), ma anche per una ulteriore caduta di competitività delle nostre produzioni; 3) il processo di forti contrazioni dell'occupazione in forza nelle aziende metalmeccaniche è tutt'altro che in via di esaurimento, sia a causa dii •ampi punti di crisi strutturale», sia per la sempre più diffusa adozione di nuove e più automatizzate tecnologie Nel secondo trimestre, su ogni 100 imprese intervistate, 22 hanno dichiarato di aver aumentato 1 propri volumi di produzione rispetto a quelli conseguiti nel primo trimestre, mentre In 29 Imprese si sono verificate contrazioni dell'attività produttiva. Il saldo tra le variazioni di segno positivo e quelle di segno negativo è stato, dunque, pari a —7 ed era stato pari a —10 nei consuntivi di fine marzo. Assai più nero il consuntivo relativo alla produzione collocata sui mercati esteri: nel complesso delle imprese metalmeccaniche 11 saldo tra coloro che hanno aumentato la produzione esportata e coloro che l'hanno diminuita passa da —6, rilevato nella precedente indagine a —11. Il saldo tra le imprese -soddisfatte» e quelle -insoddisfatte» sale da —37 di fine marzo a —46. L'insoddisfazione sull'utilizzo del potenziale produttivo aziendale è maggiore nelle Imprese di grandi dimensioni: 11 saldo tra ..soddisfatti» e *tnsoddisfatti» era —56 a fine marzo ed è ora pari a —71. Il «carnet» degli ordini risulta cedente nel 35% del casi, in crescita nel 19%, stazionarlo nel 46%: 11 saldo pari a ben —16 appare cosi peggiore di quello relativo con la precedente indagine che si collocava a —11. Il giudizio sulla consistenza degli ordini in portafoglio rimane, di conseguen¬ za, largamente insoddisfacente: tale lo giudicano 59 imprese, ogni 100, rispetto alte 15 che si dichiarano soddisfatte. Di segno sempre più contrarlo anche le indicazioni raccolte sulle tendenze dell'occupazione a sei mesi: 42 aziende su 100 (con 11 73% degli addetti) prevedono di dover ridurre la manodopera occupata, mentre solo 4 (con l'l% degli addetti) ipotizzano di aumentare gli organici. La «liquidità aziendale» si assottiglia progressivamente. Le aziende metalmeccaniche private con liquidità giudicata cattiva o pessima sono salite dal 18% della rilevazione precedente al 21% Gian Carlo Fossi

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