Un dollaro d'assalto mette in ginocchio l'Europa La Borsa pone le basi per un settembre di fuoco di Ennio Caretto

Un dollaro d'assalto mette in ginocchio l'Europa La Borsa pone le basi per un settembre di fuoco Si profila una nuova temibile tempesta monetaria, ma Piazza Affari è fiduciosa sulle possibilità di ripresa Un dollaro d'assalto mette in ginocchio l'Europa La Borsa pone le basi per un settembre di fuoco NEW YORK — Il panorama finanziario americano si è fatto di nuovo inquietante. La Riserva Federale ha ieri annunciato che nella terza settimana di luglio la liquidità è salita più del previsto. Per contenerla, essa è stata costretta ad alzare di mezzo punto, dal 9 al 9,5 per cento, l'interesse sui depositi interbancari. Il «guru» di Wall Street, Kauffman, ha commentato negativamente la notizia: le banche, ha predetto, reagiranno aumentando il «prime rate-, interesse di base per le «corporations». dall'attuale 10.5 per cento all'll, forse all'11.5. E' chiaro che cosa ciò significherebbe: altre tempeste sui mercati internazionali dei cambi dopo quelle degli ultimi giorni che hanno portato il dollaro a 1566 lire, e altre scosse in Borsa dopo la caduta di 32 punti dell'indice Dow Jones dei titoli industriali la settimana appena finita. Il grilletto che potrebbe far sparare il fucile puntato contro le monete europee è il ministero del Tesoro Usa. Questa settimana, esso emetterà nuove obbligazioni. Come ha ammonito il governatore della Riserva Federale, Paul Volker, la concorrenza tra il governo e i privati nella caccia al credito rischia di rendere il denaro più costoso. L'emissione delle obbligazioni avverrà martedì. Con ansietà gli operatori cambiari e azionari attenderanno il responso delle banche mercoledì. Secondo Kauffman, non è escluso che le banche temporeggino ancora, ma per soli due o tre giorni. Se venerdì prossimo la Riserva Federale annunciasse un altro aumento eccessivo della liquidità, il salto del «prime rate» sarebbe immediato. Volker stesso ha anticipato un rialzo, sia pure modesto, degli interessi negli Stati Uniti in una lunga testimonianza al Senato a Washington lo scorso giovedì. Egli ha am messo che la liquidità sta crescendo piti del dovuto (quasi il' 13 per cento, contro il 9 per cento prestabilito, dalla fine dell'anno a oggi). Ma più che a tale fenomeno, ha addossato la responsabilità delle tensioni allo spaventoso deficit del bilancio dello Stato, oltre 200 miliardi di dollari, o 300 mila miliardi di lire. «In assenza di un intervento del Congresso e del governo per ridurlo drastica- mente — ha dichiarato — potrebbe rendersi necessaria una temporanea restrizione del credito». La prospettiva di una svolta per il peggio è stato il fattore principale della caduta della lirai del franco francese e di parecchie altre monete europee rispetto al dollaro nella settimana che si sta chiudendo. Secondo Kauffman, la Banca di Germania soprattutto, e in minore misura quella d'Italia, hanno dovuto intervenire pesantemente sui mercati dei cambi in difesa della propria valuta. La Riserva Federale non è andata in loro aiuto. Nonostante l'intesa rag¬ giunta al vertice delle sette potenze industriali a William sburg, il governo Reagan non ritiene ancora che esistano gli estremi per un'azione coordinata degli istituti di emissione. Ma, ha detto 11 ministero del Tesoro, «l'atteggiamento potrebbe cambiare la settimana prossima». Da mercoledì a venerdì compresi, la lira s'è deprezzata del 2 per cento. E' questo il limite indicato a Wllliamsburg Per la finanza europea, la seconda parte dell'estate si preannuncia quindi molto calda. Ma gli Stati Uniti insi stono che, se ci sarà, la crisi monetaria risulterà molto breve, e non lascerà strascichi gravi. Nella sua testimonianza al Congresso, Volker si è detto sicuro che, prima della fine dell'anno, gli interessi ricominceranno a scendere. Il ministro del Teoro. Regan, ha addirittura predetto che caleranno tra 1 e 2 punti, ossia al 9 percento circa. Ennio Caretto 1.60(H 1.500 l'escalation del dollaro 1.566, F MIA M GÌL À S 0 N C GiF 1981 f'T I Ti I l il l l ri T r ii i AMGiL A S 0 N DIG F M A M G L 1982 I 1983

Persone citate: Kauffman, Paul Volker, Regan

Luoghi citati: Europa, Italia, New York, Stati Uniti, Washington