Le lettere della domenica

Le lettere della domenica Le lettere della domenica Ho peccato in antìcipo Questa faccenda l'ho già vista scritta altrove, ma ora che appare su un giornale attendibile come La Stampa e con la firma attendibile di Renata Plsu, permettetemi di correggere pubblicamente l'inesattezza. Renata Pisu scrive («Ci ha rovinato 11 Cuore», ruttoHbrl, 16 luglio) che Franti è stato riabilitato dal mio «Elogio di Franti» in clima sessantottesco. Ricordo che (come specifica la data in calce al pezzo, nel volume Diario Minimo) 11 mio «elogio» è originariamente, apparso sul «Caffè» nel 1962. Se ho peccato, l'ho fatto in anticipo. Grato di avermi sottratto alle miserie della Storia e restituito all'Universale. Umberto Eco, Milano Perplessità su Calder In relazione agli ultimi «Cattivi pensieri» (La Stampa, 24 luglio) si può condividere l'osservazione del prof. Firpo sui limiti dell'arte di Calder e sulla sazietà che si genera nel visitatore, ma non il silenzio su come è strutturata la Mostra. Questa si può dire che incomincia in p. Castello con lo «stabile» posto davanti a Palazzo Madama e continua nel verde e sul laghetto del Palazzo a Vela, per avere 11 suo epilogo nel Palazzo stesso. Qui la volta, solcata dal «mobiles la disposizione a spicchi degli stands (che «narrano» e illustrano cronologicamente la produzione dell'artista e permettono di vedere via via da angolazioni diverse gli «stablles» posti sul vasto quasi nudo pavimento), costituiscono il coronamento dell'opera degli organizzatori. A mio modo di vedere la Mostra ha il suo intendimento non tanto nel porre In evidenza 11 livello della produzione di Calder, quanto di spargere su una vasta area (dal centro della città. Intorno e nel Palazzo a Vela) quelli che Calder chiamava I suoi «mostri», cosi come amava situarli sulle colline di Tours. Se cosi si «vede» la Mostra, si può superare il senso di saturazione che si prova negli ultimi stands (anche la riuscita, ultima Mostra di Rosai provocava questo stato d'animo) e si perviene alla giusta collocazione dell'artista, in fondo un uomo che si commuoveva alla visione contemporanea sul mare di Guate¬ mala del rosso sole e della bianca luna e ad un certo momento della sua vita era choccato dalle tele di Mondrian o dal marmi di Jean Arp (uomo Inserito nel proprio tempo, quindi «fornito» da quel che gli passa 11 «convento», per cui pare non appropriato 11 richiamo di Michelangelo con cui si chiude l'articolo di Firpo). Camillo Voglino, Torino Camorra e affare Calvi Quanto riportato con riferimento alla Reale Mutua di Assicurazioni nell'articolo •Camorra e affare Calvi, una pista genovese», apparso ne La Stampa del 28 luglio, non corrisponde al vero. Nessun dirigente o dipendente diretto della Società è stato arrestato, o anche semplicemente coinvolto, in relazione all'inchiesta relativa al furto dei contalners nel porto di Ge nova" I.Mihalich, Torino (Direttore generale Reale Mutua Assicurazioni) La scuola europea cerca veterani La Scuola Europea di Bruxelles celebrerà il suo 25° anniversario l'8 ottobre 1983. Stiamo cercando tutti I veterani di questa scuola al fine di Inviare loro il programma di tale manifestazione, nonché di riprendere contatto con loro. Vogliate inviarci, quanto prima, 1 vostri estremi nonché quelli del vostri compagni/e allft: A ssocia tion des A nciens de l'Ecole Européenne 46 Avenue du Vert Chasseur B-l 180 Bruxelles Il cacciatore non piace più? Le recenti elezioni politiche hanno confermato che strati sempre più larghi dell'opinione pubblica sono contrari alla caccia. Infatti non pochi candidati filo-cacciatori non sono più stati rieletti ed altri eletti per un soffio o solo grazie al collegio unico nazionale. Quel politici si renderanno ora conto che 11 voto del protezionisti è diventato più determinante di quello del cacciatori: favorire 1 cacciatori contro gli interessi della collettività non paga più. Armando Marzotto, Padova Difensore senza cause Dalle dichiarazioni rese dal difensore civico regionale, dott. De Martino (La Stampa, 24 luglio) emerge trasparentemente l'amarezza malcelata dell'interessato, 11 cui spirito di servizio trova contrasto insuperabile nella estrema limitatezza di contenuti nella legge regionale che disciplina l'istituto del difensore civico della Regione Piemonte. Con 11 conseguente vuoto disarmante di compiti cui deve attendere l'ombudsman, e di iniziative da intraprendere che non siano quelle del tutto marginali e preponderanti di assistenza e di interventi per eventi o pratiche extra competenza. Cosi, come purtroppo avviene per le Regioni Lombardia e Liguria. In senso e in misura tale da proporre il quesito del «cui prodest» per un istituto intollerabilmente costoso rispetto al suo rendimento. A prescindere dalla considerazione che il «difensore civico» permane illustre sconosciuto nelle tre regioni menzionate, è pur vero che esso non risulta congeniale al carattere e allo spirito degli Ita¬ liani. I quali preferiscono difendersi (si fa per dire) da soli, mediante le raccomandazioni, gli appoggi, le bustarelle, o con altri mezzi e strumenti di indubbia efficacia. Di guisa che o che si adegua la legge istitutiva citata, o che si chiude bottega. Prima che si sia costretti a chiuderla per manifesta inattività. Per salvare, almeno, la faccia. Piero Lava, Savona Catrame e pietre sul Fréjus Complimenti alle autorità francesi che, in pieno luglio, hanno permesso l'asfaltatura di un lungo tratto della strada di accesso al traforo del Fréjus, senza il minimo riguardo per chi vi transita in questi giorni: le auto, bersagliate dalla ghiaia mista a ca trame che esse stesse sollevano pur procedendo a passo d'uomo o che altri veicoli scagliano con violenza, senza alcuna colpa del loro conducenti, escono dalla prova in condizioni pietose e con seri danni alla carrozzeria. Chi deve ancora partire mediti sui guai al quali può andare incontro . Marcò Lanfranchi, Cuneo Che le vittime ci perdonino Il 2 e il 4 agosto le autorità come vuole 11 protocollo, renderanno omaggio ai caduti della Stazione di Bologna e ai morti del treno Italicus. Ogni anno lo fanno. Oltre che a Bologna, la stessa scena si ripete a Milano In Piazza Fontana, a Brescia In Piazza della Loggia. Io, che ho 50 anni e mi considero apolìtico e pacifista, ogni volta che passo da Milano, Brescia, Bologna, mi fermo sempre per qualche minuto di fronte a quelle lapidi. Non faccio discorsi, non faccio promesse, mi limilo a rimanere 11 in silenzio e domando perdono a queste vittime che da tanto tempo (troppo purtroppo) aspettano una cosa sola: che. giustizia sia fatta. Marcello Caporali, Torino Una gaffe «favolosa» L'ascoltare con distrazione una radio privata, un mattino, non mi ha impedito di sentire questa frase, pronunciata da uno speaker frettoloso: •■Ecco a voi il disco di Dora Moroni, che come ricorderete è stata coinvolta anni fa nel favoloso (sic) incidente con il presentatore Corrado». Siamo agli strascichi piùpietosi della metamorfosi del linguaggio parlato, che si sta trasformando in un insieme Insignificante di aggettivi e sostantivi mescolati a caso, giusto per riempire gli spazi fra una canzone e l'altra. Certamente c'è molta gente per la quale «una» determinata radio, di quartiere o di piccola città, rappresenta un riferimento fisso. Una funzione positiva, di compagnia e qualche volta di informazione: ma sapranno questi cittadini ancora farsi capire, quando dovranno difendere I loro diritti, o balbetteranno il linguaggio che la radio gli ha Immesso nel cervello? CarlaCresp(i Busto Arslzlo O il medico o la ricevuta Si è scritto in passato di medici specialisti che. alla richiesta di rilasciare fattura, depennano il paziente dalla Usta del loro clienti. Il mio caso è inverso: dopo molti anni che ho occasione di servirmi di un medico specialista, ho chiesto la fattura per le ultime cure, poiché l'Importo era tale che, detratto dal reddito, mi avrebbe permesso di vedere abbassata l'aliquota Irpef. La fattura è stata negata o, se insistevo, mi è stata chiesta una cospicua maggiorazione dell'onorario. Come devo comportarmi? Rinuncio ad un ottimo medico, con la prospettiva di cadere dalla padella nella brace (il «vizio» è purtroppo generalizzato), presentando questo esposto, non penso Infatti che la denuncia resti anonima per chi verrà sottoposto ad accertamenti, oppure ancora una volta converrà «abbozzare»? Lettera firmata, Torino Pietà .peri caduti Rattristante e disumana la didascalia alla foto sulla fine della guerra di Corea, apparsa a pagina 4 della Stampa del 24 corrente. Oltre al 54.000 militari americani sono morti, in quella guerra, migliala di coreani di cinesi. Anche se l'America è 11 nostro stato-guida, pietà per tutti i morti, almeno. Virgilio Galassi, Milano Molti pirati vicino alla riva Sono appena tornato dalle ferie al mare e anche quest'anno ho assistito alle pericolose manovre di imbarcazioni fuoribordo tra i bagnanti vicino alla riva. Ogni anno decine di persone vengono ferite (quando non capita di peggio) dalle eliche di motoscafi, barche e gommoni condotti da persone irresponsabili che non rispettano le di sposizioni della Capitaneria di porto e trovano più comodo venire a riva a motore piuttosto che remare per un centi nmo di metri. Quasi sempre è la mancanza di controlli adeguati a lavori re questi comportamenti, unita a sanzioni che non scoraggiano di certo questi pirati delle spiagge. Vorrei fare una proposta: perché non sequestrare per un paio di settimane l'imbarcazione di chi è sorpreso ad accendere il motore vicino a riva? In questo modo, con la prospettiva di vedersi le ferie rovinate, molti sicuramente preferirebbero ricorrere ai remi, con maggiore tranquillità di chi fa il bagno. Luipt Mollo, Roma Gli origami di Sindona L'affare Sindona esplose a suo tempo con tale clamore da coinvolgere, attraverso la stampa, ogni notizia che In qualche modo riguardasse il banchiere. Venne cosi anche pubblicata una fotografia di alcuni origami da lui confezionati e ritrovati nella sua scrivania: si trattava di ochette che otteneva ripiegando accuratamente fogli di carta. A pagina 174 del volume ■La scienza infelice» di Giorgio Colombo rivediamo le stesse ochette, non più opera di un famoso banchiere, ma passatempo demenziale di un ricoverato di Collegno ed ora esposte nel Museo di Antropologia Criminale di Cesare Lombroso. Per 11 famoso criminologo esse rappresentano «una delle più Inerti pratiche occupazionali... (automatismo che prende più forza quando tut te le altre attività psichiche vanno scemando». E' probabile che questa coincidenza sia sfuggita al collegio di difesa di Sindona altrimenti quale maggior avallo per la richiesta di in fermi tà mentale? Enza Cavallero, Torino