Piccinato, l'urbanistica fatta ragione di Angelo Dragone
Piccinato, l'urbanistica latta ragione Con il padre di Sabaudia l'architettura mondiale perde un protagonista Piccinato, l'urbanistica latta ragione ROMA — Si svolgeranno a Roma, nella tarda mattinata di domani, i funerali del prof. Luigi Piccinato. architetto e urbanista di fama internazionale, deceduto l'altro ieri, novantatreenne,' nell'ospedale San Filippo Neri. Il «Grand Prix Mondial» conferitogli nel 1980 dall'Associazione Internazionale di Urbanistica, non mancò di riconoscere in lui uno dei maggiori protagonisti del razionalismo, ch'egli aveva concepito come stretta relazione tra urbanistica e architettura, nella pianificazione del territorio còme nella rigorosa impostazione compositiva dell'organismo edilizio, rispettoso al massimo, sempre, delle strutture morfologico-ambientali. Originario di Legnago (Verona), dov'era nato nel 1899, s'era laureato in architettura a Roma nel 1923 e aveva fatto parte del Aliar (Movimento italiano per un'architettuta razionale). Nel 1928. alla prima esposizione di Architettura razionale di Roma, presentava cosi due progetti: una stazione ferroviaria! e una chiesa, entrambe ispirate a una visione antiretorica decisamente in opposizione alla magniloquenza «littoria». Lo stesso carattere ebbero nel 1933 11 progetto urbanistico di Sabaudia (redatto con Montuori, Scalpelli e Cancellotti) e il disegno con cui. l'anno seguente, assieme a Montuori, Piccinato partecipò al concorso per un Palazzo Littorio a Roma, né vi si allontanò nelle successive sistemazioni del Teatro Eliseo della capitale e della Mostra d'Oltremare di Napoli. Sebbene, come Giuseppe Pagano, si fosse illuso di poter spingere il fascismo verso più moderni approdi culturali, anche operando all'interno del «sistema», Piccinato affermò una propria autonomia rispetto al regime, come dimostra l'impronta data a Sabaudia agli antipodi di quello che sarebbero state Littoria e Aprilia. Nel suo disegno, questa comprende una serie di piazze distanziate, ma ben connesse con l'intero comprensorio bonificato, intorno al lago di Paola, non immemore di quegli studi sull'urbanistica medioevale dal Piecinato intesi in una possibile loro chiave contemporanea, anche in relazione con la crisi della metropoli della quale era stato tra i primi ad aver piena coscienza. La sua azione di urbanista s'era cosi sviluppata pure nell'insegnamento (docente a Napoli, Venezia ed infine a Roma) come nella vita politi¬ co-amministrativa, fu consigliere comunale socialista, a Roma, negli Anni Sessanta. Dopo aver ispirato fin dal '39 il piano regolatore di Napoli che ancor oggi appare allo storico «un esempio di intelligente probità tecnica e di chiarezza d'intenti» (De Seta), nel dopoguerra (trascorso anche un biennio in Argentina) Piccinato si occupò, da solo e con altri, della redazione di vari strumenti urbanistici, per Pescara. Matera, Padova. S. Giuliano di Mestre. Suo è anche lo Studio adriatico di Pescara. Condirettore per dieci anni della rivista «Metron», fin dal 1955 aveva avuto il Premio Olivetti per l'Urbanistica: un riconoscimento che gli era dovuto anche per la battaglia da sempre condotta, senza cedimenti, contro la speculazione edilizia. Angelo Dragone
Persone citate: Cancellotti, De Seta, Giuseppe Pagano, Luigi Piccinato, Montuori, Piccinato
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