L'arcivescovo di Milano scalatore sul Rosa
DALL'INTERNO L'arcivescovo di Milano scalatore sul Rosa MACUGNAGA — Il cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano, ha compiuto un'impresa alpinistica alla cima Jazzi (3804 metri), una delle «classiche» del Monte Rosa, in compagnia di oltre cinquanta chierici. Una cordata d'eccezione, tonnata interamente da religiosi. L'alto prelato, che aveva raggiunto Macugnaga in (orma privata, ha soggiornalo al collegio De Filippi, la casa alpina che ospita 1 seminaristi di Venegono. Per raggiungere la vetta, il cardinale Martini ha seguito l'itinerario tradizionale: dal rifugio Eugenio Sella la maxicordata è salita al nuovo Weissthor, quindi ha attraversato il passo Jacchlnl proseguendo per il nevaio del Findelengletscher, sul versante svizzero, risalendo alla Jazzi. L'altra mattina, prima di tornare nel capoluogo lombardo, il religioso ha voluto celebrare una messa In alta quota. Ha raggiunto infatti l'Alpe Pedriola (2070 metri), dove sorge il rifugio Zamboni-Zappa, nelle cui vicinanze, in posizione panoramica, si trova la caratteristica . cappelletta «del creato». E' una piccola costruzione realizzata con le rocce del luogo, citata In alcune opere di letteratura alpina, che deve il suo nome all'epigrafe impresa sulla facciata: •Ammirati creato lode al creatore». Un punto suggestivo per il rito comune. Il cardinale Martini ha avuto nel passato un illustre predecessore sul Monte Rosa: 11 sacerdote Achille Ratti, poi papa Pio XI, che nel 1889 apri per la prima volta la via alla cima Dufour (4663 metri) per la parte orientale del massiccio, un vero e proprio «pioniere» clie compi pure la prima traversata del colle Zumstein. Un'impresa entrata nella storia dell'alpinismo mondiale, ricordata da una lapide nella chiesa parrocchiale di Macugnaga.
Persone citate: Achille Ratti, Carlo Maria Martini, De Filippi, Dufour, Pio Xi, Zamboni
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