Più italiano di La Rocca..

Più italiano di La Rocca.. COSF PER SPORT di Gian Paolo Or mezzano Più italiano di La Rocca.. Il pugile italiano Vito Antuofermo, da anni residente negli Stati Uniti, ha sempre rifiutato di farsi statunitense. Ora vuol tornare a combattere. Nell'inverno del 1980 ci disse: «Bisogna sapere smettere a tempo, ho due medici che mi consigliano». Smise un anno dopo, pestatissimo da Hagler. Possibile che dietro l'Intenzione di tornare sul ring ci sia uno sfottò di un americano che lo ha chiamato -nonno-. Antuofermo è un tipo tenibile, gestito da un padre terribilissimo, che una volta, in un celebre hotel di Las Vegas, presente Vito, quasi esibì le pudenda allindtrlzzo di un telecronista statunitense che trattava il figlio da straniero -ospite- e che metteva in dubbio ti suo coraggio. «L'ho fatto io, con questo — gridava —, e l'ho fatto forte e feroce e giusto e Italiano». C'erano intorno turiste Il per II gioco d'azzardo, pensavano che quel due piccoli uomini scurì fossero attori di qualche show Per il roccioso Antuofermo che rimane italiano e che vuole tornare pugile, c'è la faccenda di Nino La Rocca, nato In Mail, madre siciliana. Ha fatto di tutto per avere il nostro passaporto, ha scritto a Perttnt, adesso gli basta andare a mettere una firmetta per diventare italiano, però esita. Aspetta i ventiquattro anni, se firma adesso parte subito per il servizio militare, dopo l ventiquattro potrà avere più facilmente l'esonero. Domanda: c'è ancora qualche dubbio che uno che fa certi calcoli, si comporta cosi, sia un perfettissimo italiano? Basta con le spinte Ci ha detto Torrioni, patron del Giro d'Italia: «Uno dei miei più grossi risparmi nelle spese d'organizzazione è stata l'abolizione dei cartelli da mettere, a migliata, sulle salite, con gli inviti a non spingere i corridori. Più nessu¬ no spinge, lo avete notato? E non per memoria dei cartèlli, o perché noi si sia diventati un popolo di leali sportivi: semplicemente perché spingere è esercizio che costa fatica, e da noi c'è sempre meno voglia di lavorare». Il ciclismo dunque non è antiquariato, ma sta bene appoggiato al tempi. Quando non II precorre: Binda nel Giro di Lombardia 1926 mangiò ventotto uova fresche e vìnse con ventinove minuti e mezzo (più di un minuto a uovo) di vantaggio su Bottecchla. L'altro giorno lo svizzero Glaus ha vinto l'ultima tappa del Tour ed ha detto che da dilettante era dura, contro i sovietici che si anabolizzavano prendendo pro¬ dotti sintetici che surrogavano gli steroidi contenuti nelle uova. Letture estive Cose lette in questi giorni: Dorina Vaccaroni e la tua lingua tagliente come la sua lama (fa fioretto, arma di punta). •17» Zico, ansi -l- Zico, arrivando fra di noi porteranno il caldo spettacolo e afferanno anche il tono Intellettuale del nostro caldo. Barivicra, il cestista tornato al Bilia, su un giornale: vorrei tanto Indossare l'anno prossimo la maglia numero 9. Su un altro: odio la maglia numero 9. Ti Hi, lo sprinter azzurro, ha ringraziato il professore che lo ha aiutato a passare un esame regalandogli l'immagine del suo fotofinish ai vittoriosi •Europei» indoor (nostra domanda: se Paolo Rossi regala le foto autografate dei sei gol al MundiaL prende la laurea». Astuzie francesi 1 Si parla sempre più d'atletica, ed è anche giusto, visto che questo è l'anno dei primi campionati del mondo. Viene fuori che Calvin Smith, al suo primo meeting europeo dopo il record dei. 100, ha cono sia i 100 che 1200 per vincere una classifica speciale e avere così sette giorni di ospitalità a Nizza: correre a pagamento per poi potere star fermo gratis, nel posto giusto. Sempre nel mondo dell'atletica, la storia degli astisti francesi, che vincono le gare non importanti e solo quelle, sia pure volando ad altezze mondiali: i regoli sarebbero quasi fissati con la colla, vibrano e vibrano e non vanno mal giù. Noi italiani d'altronde abbiamo avuto un primato dei 400 metri stabilito sul 394 metri, e lo sapeva pure il detentore, che infatti non si montava la testa.

Luoghi citati: Italia, Las Vegas, Lombardia, Nizza, Stati Uniti