Meno caro il gas per auto e in bombole Benzina, forse il prezzo «sorvegliato» di Achille Albonetti
Meno caro il gas per auto e in bombole Benzina, forse il prezzo «sorvegliato» Prorogato fino al gennaio '84 il metodo che determina il costo del gasolio Meno caro il gas per auto e in bombole Benzina, forse il prezzo «sorvegliato» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — II gas liquido per auto scende da 799 a 779 lire al litro, il gas in bombole costerà 32 lire in meno al chilo. Il gasolio, sia per auto che per riscaldamento, resterà ancora in regime di •presso sorvegliato» fino al 31 gennaio 1984: vale a dire che le sue variazioni di presso, dettate da un metodo obiettivo, possono 'essere attuate dalle aziende petrolifere senta attendere che—come per la benzina — siano gli organi governativi a emanare una decisione. Cosi ha stabilito, ieri mattina, la giunta del Cip (comitato interministeriale presti)'. Ma fa proroga del •regime di sorveglianza» per i gasoli è solo un espediente per guadagnare tempo: il nuovo governo dovrà scegliere se modificare o no tutto il meccanismo che regola i pressi petroliferi. Qlielo chiedono sta l'industria privata che — questa la novità — l'industria pubblica della raffinazione di petrolio. Lo hanno detto ieri pomeriggio al ministro dell'Industria uscente, Filippo Maria Pandolfi, il pre siderite dell'Eni Franco Reviglio e il presidente dell'Unione petrolifera (compagnie private, multinazionali e non) Achille Albonetti; e hanno cercato di ottenere almeno che il discorso si avvìi. Anche la benzina potrebbe passare al regime di sorvegliansa: vale a dire che il suo presso, stabilito sempre con criteri obiettivi, compierebbe senza attendere l'atto ufficia- le del Cip. E' l'Unione petrolifera a chiederlo, mentre l'Eni non si spinge fin su questo terreno. Ma sono analoghi i motivi per cui le aziende sono insoddisfatte di come vanno oggi le cose: chi raffina e vende prodotti petroliferi in Italia lavora in perdita. Anche in altri Paesi europei i bilanci sono in negativo, ma per cifre meno rilevanti. Reviglio, nel suo tlibro bianco» sui mali dell'Eni, non nasconde gli errori nella passata politica di approvvigionamento e riconosce che le perdite hanno diverse cause, a maggior ragione è potuto uscire allo scoperto riguardo al metodo dei pressi, senza dover esagerare il peso che esso ha sui conti aziendali. L'Eni giudica -valido in termini di principio» l'attuale metodo Cipi per determinare i prezzi petroliferi, perché esso prevede un adeguamento automatico alla media europea (e cosi impedisce gli abusi che portarono allo scandalo delle tangenti petrolifere). Ma perché la media europea sia remunerativa, occorre tenere conto di alcuni costi in più che ci sono in Italia: il pagamento anticipato dell'imposta di fabbricazione, le scorte obbligatorie che per di più il 30 settembre dovrebbero passare dall'equivalente di 90 a quello di 100 giorni di consumo, le strutture della raffinazione e il sistema della distribuzione. Quanto al metodo vero e proprio è l'Unione petrolifera a fare delle richieste precise, a cui l'Eni non si oppone: 1) ridurre la cifra di scostamento dalla media europea che rende possibile la modifica dei prezzi (oggi è di 20 lire per la benzina e 15 per i gasoli); 2) sulla base di questa ridusione, passare in regime di sorveglianza anche la benzina e renderlo definitivo per il gasolio. Pandolfi non è contrario al •prezzo sorvegliato» della benzina, né alla riduzione del margine di scarto dalla media europea. L'anticipo del pagamento dell'imposta di fabbricazione che fu introdotto da un decreto Formica l'estate scorsa, ai tecnici del ministero dell'Industria non è piaciuto fin dall inizio: ma è il ministero delle Finanze a dover decidere. Achille Albonetti
Persone citate: Achille Albonetti, Filippo Maria Pandolfi, Formica, Franco Reviglio, Pandolfi, Reviglio
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