Questo l'accordo firmato alla Falck

Questo raccordo firmato alla Falck Questo raccordo firmato alla Falck MILANO — Dopo quasi sette ore di trattative è stato raggiunto, la scorsa notte, un accordo tra la direzione e i dipendenti della Falck, la più grande azienda siderurgica privata italiana. L'accordo, rende noto un comunicato della Firn lombarda, i cui rappresentanti sedevano al tavolo delle trattative insieme alla delegazione interna, ricalca le proposte di mediazione formulate dal ministro del Lavoro Vincenzo Scotti il 15 luglio scorso e respinte dalla Federmeccanica. A partire dal primo luglio scorso, pertanto, gli oltre diecimila dipendenti del gruppo Falck godono degli aumenti salariali previsti (mediamente 96 mila lire mensili lorde scaglionate sino alla fine del 1985), riceveranno 300.000 lire in due soluzioni come compenso per lo slittamento che la vertenza ha imposto alla scadenza del contratto, ed avranno una riduzione di 28 ore annue sull'orario di lavoro effetti-* vo, in aggiunta alle 40 già concesse alla categoria. Concluse le trattative Alberto Falck ha detto: «Se abbiamo firmato, vuol dire che eravamo d'accordo. E' difficile firmare qualcosa se non lo si è. Questo non significa che Intendiamo sconfessare la linea della Federmeccanica. certamente. La siderurgia ha da fare tante cose Importanti di questi tempi che era bene sgombrare 11 campo da una vertenza che durava da troppo tempo, tutto qui». La Firn lombarda ha accolto positivamente la conclusione della vertenza: i suoi rappresentanti hanno posto in evidenza anche le clausole aggiunti¬ ve che sono state siglate, oltre a quelle previste dal lodo Scotti, compreso il ritiro da parte della direzione della Falck di tutte le denunce presentate alla magistratura contro le forme di lotta adottate nel corso dela vertenza. ' Non sono mancate le reazioni degli imprenditori a questo accordo, che per l'importanza dell'azienda e per la rappresentanza che svolge in seno all'Assolombarda, sembra segnare una svol- ta nella vertenza. Andrea Pittini, presidente delle industrie siderurgiche private, alle quali aderisce la Falck, ha commentato: «Certamente i problemi delle nostre aziende sono assai diversi da quelli che hanno quanti lavorano i metalli a valle. Nella siderurgia il costo del lavoro è una componente assai modesta rispetto all'energia, alle materie prime. Vedremo ora cosa succederà presso le altre aziende». Più dura invece la posizione assunta dall'imprenditore bresciano Luigi Lucchini. «Può darsi che il contratto che la Federmeccanica ha respinto due settimane fa —ci ha dichiarato — fosse favorevole ai siderurgici e meno favorevole ad altre categorie imprenditoriali. Certo è che quando si è entrati per libera scelta in un'associazione, si deve restare compatti e uniti. «Se Falck ha deciso di firmare l'accordo — prosegue Lucchini — avrà avuto motivi propri che l'opinione pubblica non può conoscere. Fero si tratta di un episodio grave, per le connessioni esistenti fra Falck e Assolombarda. Tuttavia se i sindacati riusciranno a firmare tutti 1 precontratti, vorrà dire che avranno vinto una battaglia, non la guerra». La posizione di rigidità assunta da Lucchini trova altrettanta inflessibilità presso la controparte: ci ha dichiarato infatti il segretario regionale della Firn Stoppini: «Il nostro obiettivo è quello di arrivare in ogni caso al contratto nazionale: 1 precontratti non ci bastano. Se entro settembre non si arriverà alla meta, allora cambieremo strategia». • gfr. mo.

Persone citate: Alberto Falck, Andrea Pittini, Fero, Lucchini, Luigi Lucchini, Vincenzo Scotti

Luoghi citati: Milano