Acciaio, i privati disponibili ai «tagli» in cambio di aiuti da parte dello Stato

Acciaio, i privati disponibili ai «tagli» in cambio di aiuti da parte dello Stato Chiesti 500 miliardi per gli smantellamenti, prestiti agevolati e garanzie per il dopo-crisi Acciaio, i privati disponibili ai «tagli» in cambio di aiuti da parte dello Stato MILANO — «Abbiamo ottenuto parecchio a Bruxelles, non si poteva fare di meglio.. Andrea Pittini, presidente dell'Isa, l'associazione che raggruppa la maggior parte delle industrie siderurgiche private, si dimostra abbastanza soddisfatto di come si è chiusa questa fase delle trattative tra l'Italia e la Comunità Europea. -Quando si va a discutere lassù, con gli eurocrati, bisogna sempre tener conto che le industrie siderurgiche della Ceca hanno già perso circa 300 7tiila addetti, con episodi che hanno sconvolto intere regioni. Da noi abbiamo effettuato tagli per circa 5000 addetti — prosegue Pittini — comunque, grazie a questi sei mesi di proroga ci sarà possibilità di confrontarci prima tra di noi, e poi con l'industria pubblica, per stabilire quali sono i rami da tagliare'. Un primo sondaggio effettuato tra gli imprenditori associati all'Isa, rivelerebbe, stando alle dichiarazioni di Pittini. la loro disponibilità ad accettare quel tagli di 1,8 milioni di tonnellate (su un totale di 5 milioni chiesti complessivamente) per i prodotti lunghi che Bruxelles ritiene necessari per riportare le industrie nazionali in armonia con l'andamento del consumi. •Preciso però che le industrie private non sono obbligate a smantellare — puntualizza Pittini —, se lo faranno lo decideranno autonomamente anche perché, a differenza dele imprese di'Stato che quest'anno perderanno poco meno di tremila miliardi, le 80 aziende dell'Isa, pur utilizzando gli impianti al 45 per cento, chiuderanno l'esercizio in sostanziale pareggio.. Nel 1982. le aziende dell'Isa hanno prodotto il 22,19 per cento di tutto l'acciaio colato in Italia, circa 5,3 milioni di tonnellate; nei primi cinque mesi del 1983, questa percentuale è leggermente salita, passando al 24,30 per cento. I punti di forza delle aziende dell'Isa sono il tondo per cemento armato, le travi e i ferri a U, la vergella e altri laminati, Ovviamente, il prezzo che le aziende private richiederanno per smantellare impianti che, pur non remunerativi, tuttavia non perdono come le industrie pubbliche, è considerevole. Pittini ha infatti elencato alcune richieste che egli ritiene Indispensabili per avviare il settore al risanamento. «Per alcune di queste — ha precisato—abbiamo già ricevuto risposte affermative Sostanzialmente, le richieste dei privati si traducono in circa 500 miliardi per lo smantellamento degli impianti esistenti, più una serie di provvidenze che dovrebbero entrare in funzione non appena, a partire dal 1985, cesserà l'attuale regime di sovvenzionameli ti al settore siderurgicoIn particolare, si chiede una nuova riedizione della legge 46, che stabilisce quali premi concedere alle aziende che smantellano. Grazie a questa legge, sono già stati erogati 500 miliardi; per venire incontro alle richieste di Bruxelles, 10 Stato italiano dovrebbe concederne altri 500. Per di più, l'Isa vuole avere propri rappresentanti nella commissione che stabilirà come «premiare, le aziende che smantellano. La seconda richiesta è quella di ottenere prestiti per la riconversione a tassi agevolati. Sin qui i provvedimenti immediati. Più consistenti sono invece le domande dell'Isa per 11 dopo crisi, per quanto accadrà a partire dal 1985. a partire da quella scadenza le aziende si saranno ridotte di numero, avranno trovato il loro mercato e potranno competere meglio con i giapponesi e gli americani. «i4 condizione però — sottolinea Pittini — che ci vengano concesse determinate garanzie.. Tra queste garanzie vi sono compensi straordinari per l'energia elettrica: in Italia l'alto costo dell'energia penalizza i nostri produttori rispètto a quelli europei. A causa del ritardo del plano' .energetico, colare acciaio con forni elettrici richiede un costo maggiore. I siderurgici privati vogliono poter utilizzare le strutture portuali della Finslder per 11 carico e scarico delle materie prime e dei prodotti finiti, quindi un allineamento del costo del denaro al tassi prevalenti nei Paesi della Cee: soltanto questa clausola comporterebbe per lo Stato un onere di 400-500 miliardi all'anno. Vengono poi particolari garanzie per evitare l'export di rottame dalla Ceca, onde impedire ai prezzi di salire più del dovuto. Infine, la raziona; llzzazione dei rappòrti tra aziende pubbliche e private, •In questo momento, i privati ; i pubblici non si stanno spartendo la torta, com'è stato scritto, bensì i sacrifici — ha affermato Pittini —, l'Isa chiede il riconoscimento del \fatto che le miniacciaierie devono essere elettriche e che lo Stato esca da impianti che perdono.. • Come clausola aggiuntiva, chiediamo che cessino di avere vigore tutte le leggi agevolatila, come la 95, die turbano la dinamica del mercato e introducono pericolosi correttivi: Gianfranco Modolo

Persone citate: Andrea Pittini, Gianfranco Modolo

Luoghi citati: Bruxelles, Italia, Milano