I magistrati hanno trovato all'estero prove contro l'ex moglie di Scricciolo

I magistrati hanno trovato all'estero prove contro l'ex moglie di Scricciolo Paola Elia interrogata dai giudici accusa il marito; «I soldi li ha presi lui» I magistrati hanno trovato all'estero prove contro l'ex moglie di Scricciolo I nuovi riscontri confermerebbero la confessione del sindacalista - La donna replica: «Se fossi davvero una spia sarei fuggita» - Confermato il tentativo di ottenere informazioni sull'attività di «Solidarnosc» ROMA — Paola Elia al giudici: «Af( trovo al centro di una storia incredibile: ma vi pare che se fossi una spia dei bulgari in questi mesi, avendo messo nel conto un nuovo arresto, non sarei riuscita a fuggire?: I suoi legali, dopo l'interrogatorio di ieri: ■ Contro Aiolà Elia non ci sono che le accuse del suo ex marito, Luigi Scricciolo, e nemmeno lo straccio di un riscontro». I giudici: «Scricciolo ha raccontato certi fatti in aprile. Da allora abbiamo cercato conferme alle sue dichiarazioni, anche all'estero. E le abbiamo trovate». Nervosa, visibilmente scossa dal ritorno tra le mura del penitenziario di Rebibbia, dal quale era uscita in liberta provvisoria un anno fa, Paola Elia per sette ore ieri ha risposto alle domande dei magistrati. Per respingere qualsiasi addebito. I suoi legali presenteranno oggi il ricorso al tribunale della liberta, e se otterranno un rifiuto ripiegheranno sulla richiesta di arresti domiciliari; promettono che convocheranno come testimoni due sindacalisti e affermano che nei prossimi giorni smonteranno una per una le accuse. Ma la partita tra loro e l'ufficio istruzione si annuncia lunga. Secondo Scricciolo e secondo i giudici, Paola Elia percepiva uno stipendio mensile dagli agenti bulgari che la utilizzavano: incontrava a intervalli ciclici funzionari dell'ambasciata di Sofia a Roma; tentò di carpire informazioni su «Solidarnosc» e sugli Stati Uniti, come le è stato contestato nell'interrogatorio di ieri. Paola Elia ha rintuzzato colpo su colpo. Soldi da Sofia? LI prendeva Scricciolo. E quei circoletti neri che compaiono sulla sua agenda in un determinato giorno alla fine di ogni mese? Non erano forse, come afferma Scricciolo, 1 pro-memoria per l'appuntamento con il -contatto» bulgaro? «Macché, io in quel modo segnavo l'inizio del ciclo mestruale». E lo spionaggio di Solidarnosc? -Anche quella storia riguarda solo Scricciolo-. Sul tentativo di spiare «Solidarnosc», per conoscerne la situazione interna. 1 conflitti e 1 punti deboli, i canali di finanziamento internazionale. Scricciolo e Paola Ella si scambiano accuse di fuoco. Chiunque menta, sembra cer- to che il tentativo di spionaggio vi fu. Lo ha confermato indirettamente anche Irving Brown. nel 1980 responsabile dell'ufficio parigino del sindacato statunitense Afl-Clo. Brown, che conosceva gli Scricciolo, ha raccontato che si senti rivolgere domande pressanti e indiscrete sui canali attraverso 1 quali i sindacati occidentali aiutavano «Solidarnosc». Paola Ella ribatte che era Scricciolo ad avere certe «curiosità» . E cita in proposito una riunione avvenuta a Roma durante il viaggio di Lech Walesa in Italia. Presenti: 11 sindacalista polacco Rozplochowski per «Solidarnosc», un funzionario dell'ambasciata Usa e Scricciolo, coordinatore dell'incontro. La Elia sostiene che solo Scricciolo può aver raccontato che cosa si dissero i due interlocutori stranieri in quella occasione. Di fatto. «Radio Varsavia» alcune settimane dopo mandò In onda un'esatta ricostruzione di quel dialoghi. C'è poi la storia del contatti a Roma con funzionari bulga¬ ri, tre: Ivan Tomov Dontchev e Simeon Dytchnov, rimpatriati da tempo, e un terzo diplomatico tuttora in servizio a Roma (l'ufficio istruzione sta vagliando la sua posizione, per decidere se sollecitare provvedimenti al ministero degli Esteri). Scricciolo sostiene che l'ex moglie vedeva spesso Dontchev, Paola Elia racconta che Scricciolo aveva frequenti rapporti con Dytchnov, in arte «Simon». «Conobbi Simon — dice — una sera in un ristorante di Sofia, me lo presentò mio marito. Lo rividi insieme a Scricciolo prima a Roma e poi a Vienna. Scricciolo aveva, per lui una soggezione straordinaria: Secondo Paola Elia, Scricciolo non solo mente quando l'accusa, ma nasconde anche molte circostanze che lo riguardano. E già ieri la donna ha tentato di smantellare la credibilità del suo ex marito e attuale accusatore indicando ai giudici un conto corrente intestato a Scricciolo. -Indagate là-. Guido Rampoldl