In Argentina 200 militari detenuti (o desaparecidos?)

In Argentina 200militari detenuti (o desaparecidos?) Per gli eccessi commessi durante la grande repressione In Argentina 200militari detenuti (o desaparecidos?) molte vittime della disumana repressione, scatenata dai militari nel 1976. Dall'informazione che il ministro Reston ha fornito ai suoi interlocutori, rilevano alcuni osservatori, si potrebbe anche dedurre che i duecento militari detenuti — dei quali nessuno ha mai avuto notizia BUENOS AIRES — Il ministro degli Interni argentino, generale Llamil Reston, parlando con un gruppo di dirigenti politici, ha rivelato che oltre duecento membri delle forse armate e di corpi di sicurezza sono reclusi nel carcere di Caseros, per eccessi commessi durante la cosiddetta guerra sporca' lanciata dai militari contro la guerriglia e il terrorismo negli Anni Settanta. Lo hanno riferito gli stessi dirigenti politici che si erano incontrati con il ministro Reston per esaminare problemi legati all'attualità politica. Essi sono Manuel Avallaneda, Hilario Muruzabal, Roberto Azaretto e Carlos Ernesto Ure, appartenenti al fronte centrista «Concentrazione democratica», in cui confluiscono vari partiti minori aderenti alla «Alleanza federale». L'incontro con questi politici era stato promosso dallo stesso ministro Reston per sondare l'opinione della coalizione centrista sul controverso progetto di legge di amnistia, caldeggiato dai militari al potere, per mettere una «pietra sul passato' recente, ma soprattutto — come affermano vasti settori civili — per risparmiare alle forze armate V'Oltraggio' di una piccola Norimberga, un obiettivo che da tempo cova nell'animo di — potrebbero far parte della legione di «desaparecidos'. sulla sorte dei quali ogni ricerca è stata vana, fino alla pubblicazione di un controverso documento delle forze armate, secondo cui le persone scomparse durante la •guerra sporca- dovevano considerarsi morte. Il ministro Reston non ha precisato se si tratta di presunti «desaparecidos'. Ha detto invece ai suol interlocutori che «è intenzione del governo perfezionare la legge per l'amnistia entro il mese di agosto-, ossia un paio di mesi prima delle elezioni (30 ottobre). I dirigenti di «Concentrazione democratica», facendosi eco delle dure critiche che il progetto di legge ha sollevato negli altri partiti, hanno espresso al ministro la loro opposizione alle norme in esso contenute, rilevando che da esso trarrebbero vantaggio anche coloro che stanno scontando condanne per azioni terroristiche e che la concessione del perdono a queste persone «non gioverebbe alla convivenza pacifica'. Quanto ai militari intervenuti nella repressione, i dirigenti politici hanno detto al ministro che «tutti i responsabili di eccessi dovrebbero essere processati da tribunali civili competenti».

Persone citate: Carlos Ernesto Ure, Hilario Muruzabal, Llamil Reston, Reston, Roberto Azaretto

Luoghi citati: Buenos Aires, Norimberga