«Il Cnel va riformato in fretta»

«Il Cnel va riformato in fretta» L'organismo è bloccato da dicembre, appello del presidente Storti a Craxi «Il Cnel va riformato in fretta» Scala mobile, costo lavoro, sanità, contratti nazionali fra i problemi che deve affrontare ROMA — Il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, organo costituzionale rappresentativo di tutte le forze produttive, attende due decisioni di grande rilevanza: la prima, immediata, per il suo reintegro e il ripristino aelìa sua funzionalità, bloccata dalla sentenza del Consiglio di Stato che, nel dicembre 1982. ha annullato la nomina (predisposta dalla presidenza del Consiglio dei ministri) di ben 21 rappresentanti dei lavoratori; la seconda, sulla riforma da realizzarsi con urgenza per assicurare una più completa ed ampia capacità rappresentativa delle componenti della produzione. E' quanto il presidente del Cnel Storti ha detto al presidente incaricato Craxi, che lo ha incontrato nel giro delle consultazioni dedicate agli organismi costituzionali, ed ha illustrato ieri in una affollata conferenza stampa, presente una qualificata rappresentanza di consiglieri delle due parti sociali, imprenditori e lavoratori, diretta à «testimoniare» (ha sottolineato il direttore generale della Coniìndustria, Solustri) la piena validità del Cnel e l'assoluta necessità che al più presto gli sia consentito di agire. In nessun'altra sedè, ha rilevato Storti, possono essere trattate con reale competenza le maggiori questioni economiche, sindacali e sociali, proprio perché solo nel Cnel si trovano insieme i massimi esponenti delle categorie pro¬ duttive: 42 rappresentanti del lavoratori dipendenti (compresi i dirigenti), 34 rappresentanti dell'imprenditoria pubblica e privata, 17 rappresentanti dei lavoratori «autonomi» e 27 esperti. Ad esempio, fra 1 problemi scottanti da affrontare rapidamente per indicare a governo e Parlamento soluzioni adeguate: le pensioni, la sanità, il costo del lavoro, la scala mobile, la contrattazione nazionale dopo la difficile esperienza del contratto dei' metalmeccanici privati. Per la riforma del Cnel, ha precisato Storti, è decaduto al Senato in seguito alle elezioni politiche un progetto di riforma che rispondeva alle principali esigenze di questo organismo: la obbligatorietà di un suo parere sulle grandi leggi di riforma e programmatiche del governo,' lo snellimento della sua attività, l'allargamento della rappresentanza (da 80 a 120 membri) a tutti 1 sindacati nazionali e ad esperti rappresentanti del lavoro dipendente ed autonomo. 'Possiamo svolgere un lavoro veramente utile e qualificato — ha concluso Storti — ma dobbiamo esser messi subito nelle condizioni per /arto». g. c. f.

Persone citate: Craxi, Solustri, Storti

Luoghi citati: Roma