Genova e Bagnoli restano incompatibili di Stefano Lepri

Genova e Bagnoli restano incompatibili Genova e Bagnoli restano incompatibili ROMA — Ancora sei mesi in cui Corniciano vivrà, ancora sci mesi In cui Bagnoli resterà chiuso. In attesa. Da subito, ciò che è stato ottenuto nella riunione del ministri Cee — e che 11 sindacato ha chiesto al governo di conoscere nel dettagli — comporterà probabilmente un aumento modesto della cassa integrazione in qualche Impianto siderurgico. Nel prossimo semestre, l'Italia dovrà ridurre l'attuale di produzione acciaio di circa 120.000-130.000 tonnellate, in base alle nuove quote assegnate. Con alcune scappatoie legittime, 11 taglio potrà di fatto limitarsi, forse, a circa la metà di questa cifra, i Ma se è rimandata la decisione più imbarazzante per 11 governo, sul destino dei grandi centri siderurgici genovese e napoletano, nelle prossime settimane si dovrà discutere di altri smantellamenti di impianti, meno clamorosi eppure dolorosi, che distruggeranno posti di lavoro In molte località del Paese. .L'aver preso sci mesi di tempo, periodo che sembra ragionevole — commenta il segretario confederale Cgll Fausto Vigevani — può consentire una riflessione più approfondita sulle operazioni da compiere nella siderurgia italiana ed europea, alle quali approdare attraverso un atteggiamento più razionale e meno emotivo». In prospettiva, i sindacalisti italiani restano preoccupati. «Per le quote (il produzione, l'aver ottenuto di si«?zzcttarc periodo di proroga non è una garanzia sufficiente, — sostiene 11 segretario nazlona della Federazione lavoratometalmeccanici. Luigi Agostini — perchè se si accetta la logica di una proroga più lunga, si perde potere contrae tuaie rispetto alla verifica delle quote che ci sarà tra sei mesi. Quanto ai tagli di capa cita produttiva, continuiamo considerare un errore che il governo abbia accettato 11 cri lerlo puramente aritmetico proposto dalla Commissione di Bruxelles, e che favorisce solo la Germania». A Genova 1 timori sulla sorte di Cornigllano non sono certo diminuiti. Al termine di una riunione dei consigli di bbrlca di tutte le grandi aziende della città, il segrelatio regionale Firn Lino Conta dichiara che, siccome «le decisioni prese a Bruxelles congelano una certa situazione* ma non risolvono i problemi», i lavoratori genovesi «continueranno la loro battaglia». Non è una battaglia isolata perchè «la posizione di tutto 11 sindacato è quella di riconfermare i quattro centri siderurgici attuali in un sistema integrato». Con le quote di produzione assegnate dalla Cee per 11 semestre agosto '83 — gennaio 84,1 tre centri che producono laminati piatti (Taranto, Cornlgliano. Bagnoli) non possono certo funzionare tutti e tre, a meno di non attuare una costosissima marcia a ritmi ridotti. Teoricamente, basterebbe anzi solo Taranto, che è più grande; ma anche Cornigllano continuerà a produrre. A rimettere in moto Bagnoli, ormai rinnovato, si penserà poi: e l'incompatibilità fra lo stabilimento genovese e quello napoletano rimane. «Se non si risolve il prò blcma di un ampliamento del le quote assegnate all'Italia, i gennaio '84 ci troveremo d fronte agli stessi problemi d oggi, e spetterà al nuovo go verno e al parlamento assu mere altre decisioni In mate ria» sostiene Walter Galbusc ra, segretario confederale UH L'unica possibilità che un domani 1 due centri possano funzionare insieme sta nel In far accettare alla Cee, e nel sapere attuare, durissimi tagli di capacità produttiva nella siderurgia privata. Ma, anche cosi, del ridimensionamenti sarebbero necessari sia a Genova che a Napoli. Se a Bagnoli è assolutamente indiscussa l'utilità dell'appcna ricostruito nuovo grande lami natorlo a nastri larghi (parte principale dello stabilimento) probabile invece la chiusura del vecchio piccolo laminatorio «Loewy» a nastri stretti; e ora corre voce anche che si debba smantellare anche 11 «treno travi BK» i cui prodotti sono destinali all'edilizia. Infine le segreterie della Federazione unitaria e della Firn, che ieri hanno compiuto un primo esame della situazione, hanno chiesto un Incontro urgente ai ministri Pandolfl e De Michells. per esaminare le conseguenze sull'apparato produttivo siderurgico e la ripresa dell'attività a Bagnoli». Nello stesso tempo 1 sindacati hanno giù dicalo «importante» fissare gli incontri concordati a Bruxelles con 1 commissari Davi gnon. Andriesscn e Oiolltll nel corso della manifcslazione del siderurgici italiani. Stefano Lepri l'.ticnne Dnvifiiioii Il minislro De Micheli».

Persone citate: De Micheli, De Michells, Fausto Vigevani, Lino Conta, Loewy, Luigi Agostini, Walter Galbusc