Morte di un pittore
Morte di un pittore Morte di un pittore Si è spento a % anni Giuseppe Manzone ■ Dipinse campi e vigneti del Monferrato • L'elogio di Casorati Giuseppe Manzone, il più noto dei pittori astigiani contemporanei, è morto domenica a Torino dove da alcuni anni s'era trasferito presso una figlia residente in Valpattonera. Novantaseienne, era il decano degli artisti piemontesi contemporanei. Giovanissimo, aveva frequentato la scuola di Giacomo Grosso all'Accademia Albertina dove s'era diplomato nel 1906. Aveva poi completato la sua formazione a Firenze a contatto con i maestri antichi, soprattutto guardando ai Quattrocentisti dai quali gli era venuta la più ferma rinuncia agli effetti più facili, mentre aveva imparato a vivere la sua arte con lo spirito d'un vecchio artigiano. S'era fatto inizialmente apprezzare nella figura, dipingendo durante la prima guerra mondiale quei ritratti della nonna e del padre che a Torino, come alla Biennale di Venezia del 1920, gli valsero la stima dei maggiori artisti dell'epoca e in particolare di Felice Casorati. che ne sostenne le iniziative prese poi ad Asti in favore della più impegnata pittura tra le due guerre e so¬ prattutto dei giovani che generosamente appoggiò sempre nelle loro ricercheAmplissima è stata la sua produzione, essenzialmente legata al paesaggio del Monferrato e agli ambienti della sua giovinezza astigiana: immagini d'intonazione postimpressionistica che frequentemente lo rappresentarono nelle maggiori rassegne nazionali, a Torino come a Roma e a Milano. Nonostante la salute malferma, Manzone ha continuato a dipingere sino a novantanni i paesaggi di sempre: fitti di vigneti, l campi e le colline segnate dagli alberi intorno alle vecchie cascine non ancora ingoiate dall'espansione urbana, negli accesi colori d'una tavolozza autunnale L'ultima sua mostra importante è stata l'antologica dedicatagli nel 1966 dal Comune di Asti nel bellissimo Battistero di S. Pietro. Era cittadino onorario di Rocchetta Tanaro. cui aveva donato la grande tela con «La morte del Partigiano» ispiratagli da una drammatica pagina di guerra che l'aveva profondamente colpito. an. dra.
Persone citate: Casorati, Felice Casorati, Giacomo Grosso, Giuseppe Manzone, Manzone
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