Begin manda due ministri da Reagan

Begin manda due ministri da Reagan Shamir e Arens a Washington per difendere il parziale ritiro in Libano i Begin manda due ministri da Reagan Usa e Israele dovrebbero mettere a punto un nuovo piano per lo sgombero di tutti gli eserciti - Il nuovo mediatore McFarlane dovrebbe portarlo a Damasco a fine settimana - Verso una ripresa delle trattative di Camp David? DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — Israele è pronto a collaborare con gli Stali Uniti per lo sgombero di tulle le truppe straniero dal Libano, ma non a rinviare l'arretramento dei suoi soldati su posizioni più sicure. Con questo messaggio, 1 ministri dogli Esteri e della Difesa israeliani, Shamir e Arens, si presentano oggi a Washington provenienti da Gerusalemme. L'arretramento intorno a Beirut incomincerà forse questa settimana, e causerà al presidente Reagan un pi oblema immediato: aumentare no la forza multinazionale di pace, e impiegarla o no nelle zone rimaste sguarnite. Por la soluzione della crisi libanese e più a lunga scadenza per la pace in Medio Oriente, il momento 6 cruciale. Il presidente ne è tanto consapevole che sabato scorso ha invialo una leltera personale a Begin chiedendo la preseli za di Shamir e Arens a Wa shinglon. Begin aveva canee! lato la visita alla Casa Bianca fissata per il 26 prossimo «per ragioni personali». Nella lettera Reagan ha fatto preseli te che i problemi di fondo vanno discussi in qualche mo do. Sebbene la sua richiesta fosse formulata come preghiera, c'è chi l'ha interpretata come una convocazione Shamir e Arens avranno oggi consultazioni al Dipartimento di Stato e al Pentagono: quelle alla Casa Bianca potrebbero svolgersi in serata o domani. Mostreranno fermezza, ma Insieme cercheranno di rassicurare gli ospiti L'arretramento dei soldati israeliani, diranno, non e un preludio alla sparlizione ter riloriale del Libano. Israele vuole andarsene, e insiste allineile la Siria e l'Olp faccia no altrettanto. L'arretramelilo è solo una mossa taltica: i soldati sono schiacciati tra drusi e cristiani, e la loro dispersione minaccia la sicurezza di tulli. Shultz e Wcinberger prima e Reagan poi, cercheranno ugualmente di guadagnare tempo per consentire un intervento della Forza multina zlonale di pace e il consolida mento delle posizioni dell'e sercilo libanese. Ma la diplomazia americana ha anche un altro fine: essa vuole sondare le reazioni di Gerusalemme al negoziati che si prefigge di tenere con la Siria. Si sa che Damasco esige grosse contropartite: forse la resti tuzlone di una parte del Go lan, forse un impegno isralia no a non attaccarla, forse al tre garanzie che sarebbero comunque controverse e difficili. Al di là della situazione mi lilare in Libano, che pure ri mane grave, è la preparazio ne de) viaggio del nuovo mediatore per il Medio Oriente Robert McFarlanc, che interessa Washington. McFarlanc, vicedirettore del Consiglio di sicurezza nazionale, che ha preso il poslo di Philip Habib, sgradito ai siriani, partirà per la regione mediorcntale o alla fine della settimana o all'inizio della prossima. Le proposte che avanzerà dipenderanno anche dagli scambi di questi giorni con Shamir e con Arens Secondo le indiscrezioni del Dipartimento di Stato e del Pentagono, il nuovo mediatore sta preparando un piano per lo sgombero delle truppe siriane dal Libano indipendente da quello concluso a maggio tra Beirut e Gerusalemme. Ma i particolari del piano sono sconosciuti. Si sa solo clic por farlo accettare a Israele, il presidente Reagan intende ricorrere a lorli pressioni. Reagan intendo anche pagare» l'assenso alleato con nuovi aiuti economici e militari, e iorsc un accordo dilensivo segreto. Egli non può tirare troppo la corda: gli israeliani gli stanno diventando preziosi in Centro America. E' probabile che durante la loro visita Shamir e Arens di scutano altresì della ripresa dello trattative di Camp David sull'autonomia palestinese in Cisgiordania e a Gaza. Lo riserve del loro governo sono sempre molto radicate, ed ossi ritengono il problema impossibile a risolversi se prima non si sarà chiarita la situazione In Libano. ini» wtiif Ufi!!* Beirut. Una spiaggia affollata di bagnanti in una calda domenica di luglio. Nulla di slraim se non fossimo nella martoriata capitale libanese, dove anche oggi sono all'ordine del giorno sparatorie, combattimenti, attentati. Sullo sfondo, i palazzi danneggiati o distrutti dalla guerra civile (Tclcfoto)