L'italian style è pronto in tavola

L'italian style è pronto in tavola Dall'Europa agli Stati Uniti c'è il boom dei prodotti alimentari mediterranei L'italian style è pronto in tavola Vino, pasta, frutta, ortaggi provenienti dall'Italia sono «di moda» - A New York olio d'oliva a 15-25 dollari la bottiglia - Il successo del Lambnisco scatena la reazione dei produttori californiani - Come sfruttare il momento favorevole - L'importanza della qualità DAL NOSTRO INVIATO RIMINI — Sarà la 'dieta mediterranea- a risollevare la bilancia commerciale alimentare italiana? Come riuscire a fare aumentare nel inondo il consumo di pasta, olio. vino, frutta, ortaggi, ora che anche autorevoli dietologi hanno riscoperto le qualità nutrizionali di questi prodotti? Se lo sono chiesti a Ritnini esperti delle nostre esportazioni in un convegno sul «Marketing dei prodotti alimentari italiani per i mercati esteri». L'iniziativa del ministero dell'Agricoltura e dell'Ente Autonomo Fiera di Rimini, si è svolta nell'ambito di «Agritalia», la mostra-mercato dei prodotti agro-alimentari che chiude oggi i battenti. «La necessità di aumentare la penetrazione del macie in Italy su tutti i mercati è di importanza vitale per la nostra economia — ha detto Rodolfo Lopez Pegno, presidente della Fiera di Rimini —; il deficit con l'estero del settore continua a peggiorare, dobbiamo quindi esportare di più e convincere gli italiani a consumare prima di tutto i prodotti della nostra agricoltura». ..Il momento è favorevole, ma ci vogliono professionalità e capacità di capire i mercati — ha premesso Claudio Cepper. direttore della Edge, una società di consulenza commerciale Italia-Usa —. Il consumatore americano in questi ultimi anni è stato attratto dai prodotti made in Italy. Sono ormai superate le barriere etniche: non sono più soltanto gli italo-americani a richiedere i nostri prodotti. Un esempio per tutti è quello dell'olio d'oliva: le importazioni sono salite in pochi anni da quantità irrisorie a 27 milioni di litri. Dall'Italia viene spedito il 56 per cento dell'olio. Alcune marche toscane riescono a spuntare prezzi molto remunerativi, tra i 15. 25 dollari per bottiglie da un litro. Un successo basato sull'immagine del prodotto selezionato e di grande prestigio da usare nella cucina più raffinata». Il discorso è valido in parte anche per il vino die è diven- fato negli Usa. con la moda, il vero simbolo dell'Italian style. Il consumo è in forte espansione e si prevedono raddoppi entro i prossimi anni. L'Italia si è assicurata il 60 per cento delle importazioni per un valore. nell'82, pari a 230 milioni di dollari. Il Lambrusco guida la classifica dei vini più conosciuti. Ma il gusto del consu¬ matore è in evoluzione. I pro-| duttori californiani, preoccu-\ pati dall'invasione dei prodot- ! fi stranieri, stanno «attaccali-1 do» con grandi campagne pubblicitarie. Anche le multi-\ nazionali (Coca Cola e Fire-' stone) hanno grossi investimenti nel settore: sono stati creati i «tight wines» a basso contenuto alcolico e calorico. Il business si giocherà nei prossimi anni. Le aziende italiane saranno in grado di mantenere Immagine positiva fin qui creata? Il convegno è siato anche un 'occasione per una prova di degustazione di 14 vini di altrettante Regioni italiane pronti ad «uscire- sul mercato internazionale. Un'area da riconquistare è invece quella tedesca, dove gli errori di programmazione hanno ridotto molte delle nostre tradizionali esportazioni: gli agrumi sono ora in maggioranza spagnoli e israeliani; per i pomodori i tedeschi si servono dall'Olanda, mentre l'insalata arriva loro dalla Grecia. •Ma il "mangiare italiano" ha un grosso futuro — ha commentato Ernesto Malocchi, della San Pellegrino Deutschland, che riesce a vendere acqua minerale e analcolici puntando su una selezionata immagine —; in Germania il consumatore sta attraversando "l'onda del buongustaio". Meno abbuffate e ricerche di prodotti di assoluta qualità, igiene e sicurezza*. «Attenzione però a non puntare tutte le nostre carte sul ritorno al prodotto rustico della nonna — ha dichiarato Pier Carlo Provera, amministratore delegato della Colombani, azienda leader nel settore dei succhi di frutta e delle conserve, con 100 miliardi di fatturato, per il 60 per cento esportato — il marketing deve mirare anche su nuovi prodotti, creare nuove esigenze. Le imprese e le cooperative puntino perciò sulla ricerca per allargare i mercati e toccare più fasce di consumatori.. Genuinità, investimenti, pubblicità, capacità commerciale, sono quindi i necessari supporti per imporre il gusto italiano nel mondo. 'Agritafia», la mostra che per dieci giorni ha attirato nei padiglioni della Fiera di Rimini circa 100 mila visitatori (oltre il 40 per cento stranieri) vuole rappresentare una prova della vivacità con la quale le Regioni italiane (14 sono presenti con loro stands di prodotti tipici) intendono affrontare la nuova scommessa alimentare alle soglie del Duemila. Sergio Mlravalle

Persone citate: Claudio Cepper, Colombani, Ernesto Malocchi, Pier Carlo Provera, Rodolfo Lopez Pegno, Sergio Mlravalle