Euromissili: Bonn insiste «La chiave per l'accordo sta nei boschi di Ginevra»

Euromissili: Bonn insiste «La chiave per raccordo sta nei boschi di Ginevra» Euromissili: Bonn insiste «La chiave per raccordo sta nei boschi di Ginevra» BONN — Gli Stati Uniti c l'Unione Sovietica sono disposti a riprendere il 6 settembre le trattative a Ginevra sui missili a medio raggio in Europa partendo dal compromesso informale delineato l'estate scorsa dai due negoziatori, Paul Nitzc e Juli Kvitinskl, durante l'ormai famosa passeggiata nel bosco». Lo ha scritto ieri l'autorevole quotidiano General Anzeiger, vicino al ministero degli Esteri tedesco federale, riferendosi a precise informazioni ricevute dagli ambienti politici. Il capo dello Stato sovietico, Jurlj Andropov, aggiunge il quotidiano, ha fatto capire di nutrire un interesse in tal senso al cancelliere Kohl durante 11 loro incontro del 5 luglio e analogo interesse viene mostrato anche da parte statunitense: -Resta aperta una questione: come possa essere compiuto dalle due parti il ritorno al modello elaborato da Nitze e Kvitinski senza perdere la faccia e la forza contrattuale — continua il quotidiano —; un contributo per il superamento di questa difficoltà dovrebbe essere fornito da dichiarazioni di appoggio a quel modello fatte da esponenti governativi di rilievo dei Paesi occidentali». E' questa, a parere del quotidiano di Bonn, la chiave per capire le nuove inattese dichiarazioni di appoggio al compromesso della -passeggiata nel bosco» del ministro degli Esteri Genscher e del cancelliere Kohl. Inattese perché quel modello era stato dichiarato come definitivamente tramontalo da tutti gli interessati. Il modello elaboralo dai due negoziatori di Ginevra — sottolineano gli stessi ambienti politici al General Anzeiger — ha il grande merito di alirontare e risolvere i punti più controversi della trattativa. Il primo e più importante è la richiesta sovietica di inserire nel conteggio dei rapporti di forza i potenziali francese e britannico che l'Occidente considera armamento nazio naie e strategico. Nella bozza del compromesso l'Urss rinunciava a questa richiesta e si impegnava a distruggere i missili SS-20 eccedenti, in cambio del riconoscimento occidentale degli interessi di sicurezza sovietici in Asia con l'installazione in questa area di 90 sistemi missilistici. La seconda questione riguarda i Pershing 2, la micidiale arma americana particolarmente temuta da Mosca. La decisione della Nato del 12 dicembre 1979 prevede l'installazione in Europa di 108 Pershing 2 e 464 missili di crociera (Cruise) di fronte agli SS-20 puntati su obiettivi eu ropei che sono ora circa 250. Ora — scrive il quotidiano di Bonn — la questione della rinuncia ai Pershing 2 -non è affatto il punto centrale della proposta Nitze-Kvitinski». Il numero di questi missili era stato tenuto già basso dalla Nato per lanciare un primo segnale all'Urss che il poien ziale complessivo previsto non aveva caratteristiche -di primo colpo». Ora il problema è questo creare un equilibrio che i due negoziatori avevano fissato in 75 sistemi SS-20 (225 testate) e 75 sistemi Cruise (300 testate). Il modello però non esclude che questa parità possa esse re ottenuta anche con -armamcn to misto» : la Nato potrebbe per esempio, prosegue il quotidia, non installare 42 Pershing e sistemi Cruise per complessive 180 testate, per equilibrare 225 testate SS-20 sovietiche. «Ciò potrebbe malapena essere ancora avvertito da Mosca come una minaccia seria», commenta l'estensore dell'articolo, Wolf Bell.

Persone citate: Andropov, Cruise, Kohl, Nitze, Paul Nitzc, Wolf Bell