Dureranno almeno sei mesi te manovre Usa Reagan prepara la «quarantena» per Managua

Dureranno almeno sei mesi te manovre Usa Reagan prepara /a «quarantena» per Managua Rivelazioni negli Stati Uniti: come Washington aumenta la sua presenza militare in Centro America Dureranno almeno sei mesi te manovre Usa Reagan prepara /a «quarantena» per Managua DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Il 12 luglio il presidente Reagan ha approvato un piano per un blocco limitato del Nicaragua e per un aumento della presenza militare degli Stati Uniti nel Centro America. Le basi del blocco saranno poste dalle manovre aeronavali e di terra che incominceranno tra due settimane nel Golfo del Messico e nel Pacifico. Con alcuni intervalli, le manovre si svilupperanno per almeno sei mesi, consentendo alla superpotenza di assumere il con- trollo dei punti strategici del Centro America. La decisione di far scattare il blocco o alla fine dell'anno o all'inizio dell'84 dipenderà però dalla crisi nicaraguense e salvadoregna. Lo ha affermato ieri il New York Times in una corrispondenza da Washington, su cui significativamente la Casa Bianca non ha voluto fare commenti. Se scatterà, il blocco sarà limitato, come quello imposto da Kennedy contro Cuba nel '62, all'apice della crisi missili stlca. Esso porterà cioè a un'intercettazione selettiva delle navi dirette o provenienti dal Nicaragua. A differenza del blocco totale, non costituì rà perciò una dichiarazione di guerra. Il termine usato dal New York Times è «quaranti ne», e indica come obiettivo unicamente la fine del traffico di armi dall'Avana a Ma nagua e da Managua ai guerriglieri salvadoregni. Secondo il quotidiano, il presidente Reagan è persuaso che solo stroncando questo traffico egli metterà il Salvador in condizione di sopravvivere. L'aumento della presenza militare Usa nel Centro America sarà ottenuta anche con la creazione di nuove strutture permanenti. La Casa Bianca ha in programma una gigantesca base aeronavale a Puerto Castillo, nell'Honduras, che costerà 150 milioni di dollari. 225 miliardi di lire, e stazioni radar in Guatemala e nel Costa Rica. Intende anche formare centri di addestramento in Paesi che sinora Washington non ha identifi calo. Sovrlntenderà alla realizzazione dei progetti il capo di stato maggiore generale Vessey, che è partito ieri per il Venezuela. Da Caracas, Vessey si recherà a Panama, dove è situato il quartier generale del comando meridionale degli Stati Uniti, e quindi in Honduras. I preparativi del presidente Reagan alla prova di forza non solo con 11 Nicaragua, ma anche con Cuba — e indirettamente con l'Urss che le appoggia — sono stati criticati dal leader del gruppo democratico al Senato, Byrd. Byrd ha giudicato preoccupante soprattutto l'invio al largo delle coste nicaraguensi, sul Pacifico, di una squadra navale di otto unità, ivi compresa la portaerei «Ranger..; e di quello imminente, nel Golfo del Messico, dì una identica formazione marinara, con la portaerei «Coral», attualmente nel Mediterraneo. Il senatore ha detto di non potere accettare le argomentazioni della Casa Bianca secondo cui «è i7t gioco la salvezza del Centro America e la sicurezza dei confini statunitensi». Egli ha definito «infondata» la tesi che l'Unione Sovietica, Cuba e Nicaragua stiano tentando la conquista dell'istmo, in modo da portare il comunismo «sulle porte di casa degli Stati Uniti». Si vedrà già questa settimana se Byrd ha torto o ragione nel condannare l'operalo del presidente. La Camera sarà Infatti chiamala nei prossimi giorni a discutere dei finanziamenti al controrivoluzionari nicaraguensi da parte della Cia. Se essa decidesse di diminuirli o dì bloccarli, sarebbe una grave sconfitta per Reagan; d'altra parte, se essa ne accettasse il proseguimen lo, Reagan interpreterebbe certamente il voto come un assenso alla sua strategìa. Al tualmente, 1 sostenitori e gli avversari dell'intervento dei servizi segreti americani sembrano divisi in parti eguali, e un'estrema incertezza grava sul voto. Nonostante le manovre mi litari e i disegni di un con fronto, gli Stati Uniti non ri nunciano alla ricerca della so luzlone pacifica dei conflitti centroamerlcanl. Per la se concia volta in una settimana, Il mediatore Stoncs sta tentando di avere negoziati con i guerriglieri salvadoregni con il regime sandinlsta. Nei giorni scorsi, prima di trasfe rlrsi nel Guatemala, si è incontrato a Città del Messico col ministro degli Esteri nicaraguense D'Escoto, e ha prospettato la possibilità di un colloquio con 1 lcaders conni nisti del Salvador, in un Paese neutrale, probabilmente il Costa Rica. Dal Guatemala, Stones è passato ieri sera a Panama. Le sue prossime lappo saranno la Colombia e il Venezuela. e. c,

Persone citate: Bianca Secondo, Byrd, Kennedy, Puerto Castillo, Reagan