F1, decisiva la guerra delle gomme

FI, decisiva la guerra delle gomme Duello serrato fra Michelin e Goodyear con la Pirelli in fase di studio FI, decisiva la guerra delle gomme Dominio dei pneumatici francesi sui circuiti veloci, più validi quelli americani sui percorsi lenti Nella Formula 1 si sta scatenando una nuova battaglia. Oltre alla lotta per il mondiale fra scuderie e piloti, è infatti in corso una autentica bagarre fra i cos* ruttori di pneumatici. Le gomme sono sempre state importanti, se non decisive nelle corse automobilistiche. Ma mai come quest'anno, negli ultimi tempi, si è assistito a un duello così serrato, con la Michelin e la Goodyear che si affrontano per il titolo e la Pirelli che, nel ruolo di quasi debuttante, cerca di trovare un posto al sole dopo essere diventata ormai da anni protagonista assoluta nel mondo dei rallies. Dall'inizio della stagione, dati alla mano, si è verificato un dominio in gara della casa francese sui circuiti più veloci (ma anche a Long Beach) e di ql quella americana in quelli più lenti. Sino ad ora la Michelin ha ottenuto successi in Brasile. Usa West, Francia, Belgio e Gran Bretagna, mentre la Goodyear si è imposta a San Marino, Montecarlo, Detroit e Montreal. Un cinque a quattro, dunque, segno di equilibrio che fa tuttavia pensare ad un possibile successo finale dei radiali transalpini, visto che le prossime gare si svolgeranno su piste rapide come Hockenheim, Zeltweg, Zandvoort, Monza e Kyalami. Nel campo delle gomme, tuttavia, ogni prova fa storia a sè e la situazione può essere ribaltata ogni quindici giorni, a seconda delle novità tecniche che vengono sfornate con incredibile successione e delle condizioni ambientali in cui si disputano i Grand Prix. La sostzavoditivstesstrasaasrescchscugmne tuanva sofisticazione è tale che bastano pochi gradi di differenza nella temperatura per provocare variazioni incredibili. I costruttori di pneumatici dispongono di dati comparativi per ogni circuito ma questo non è sufficiente. Se per esempio viene rifatto il manto stradale, cambiano tutti i parametri ed i risultati. La stessa macchina con sospensioni, assetti e aerodinamica differenti può essere vincente o rischiare di non qualificarsi anche con gomme simili. Le mescole ed 1 tipi di costruzione uguali non sempre dannno le medesime prestazioni su monoposto con motore aspirato e su quelle con propulsore turbo, per le potenze diverse e anche per l'utilizzazione che varia molto. Assai importante è il dise- gno della pista su cui si gareggia. SI è arrivati al punto estremo, su certi circuiti misti, di montare quattro gomme una dissimile dall'altra. Sulla Williams di Rosberg, ad esemplo, per Silverstonc dove le curve sono tutte a destra, è stato messo un pneumatico anteriore più duro all'esterno e più morbido all'interno. La Goodyear, che dispone solo di gomme convenzionali (la carcassa è costituita da speciali tele incrociate, mentre quella dei radiali Michelin e Pirelli è realizzata da intrecci metallici e sintetici) fornisce alle sue squadre cinque tipi base di mescole che vengono contraddistinte da lettere che vanno dalla A sino alla E. Per le corse vengono utilizzati gli A-B-C, i primi più duri e quindi resistenti all'usura ma con performances meno elevate e minore attrito sulla pista, i secondi intermedi, i terzi tenerissimi. Tanto è vero che la Ferrari sovente non può adoperare i C in quanto si deteriorano prima della metà della gara. Le gomme D-E servono invece per le qualificazioni e, in qualche occasio ne, durano al massimo un giro, poi sono da buttare via. La Pirelli ha lavorato molto sulle dimensioni, sia in altezza che in larghezza, ottenendo a voi te risultati interessanti. • Ora resta da vedere cosa riuscirà a fare la Goodyear per recuperare lo svantaggio registrato nel G. P. d'Inghil¬ terra. I suoi pneumatici convenzionali ad alta velocita, con temperature altissime e senza l'effetto suolo che una volta schiacciava la vettura a terra, perdevano l'aderenza lamentando anche un ano-| malo aumento della pressione interna determinato dal calore e dagli scorrimenti laterali. La Casa americana sta sperimentando da tempo dei radiali che però non sono ancora competitivi. E' una corsa nella corsa per arrivare in tempo: è in ballo il mondiale della Formula 1. Cristiano Chiavegato a lotta per il tìtolo mondiale di Formula 1 coinvolge in modo particolare le gomme: nella foto a sinistra, la Renault con i pneumatici Michelin, a destra, la Ferrari un i convenzionali Goodyear -1 pneumatici radiali della ditta francese si sono ripetutamente dimostrati superiori sulle piste veloci (Telcfoto Ap c Ispi ) La con i

Persone citate: Cristiano Chiavegato, Michelin, Rosberg