C'è un'ipotesi di soluzione per la cassa dei 1750 Iveco

C'è un'ipotesi di soluzione per la cassa dei 1750 Iveco Proseguita nella notte la trattativa tra Fini e Fiat C'è un'ipotesi di soluzione per la cassa dei 1750 Iveco TORINO — Per i 1750 operai ed impiegati che l'Iveco ha chiesto di mettere in cassa integrazione a «zero ore» a causa della crisi mondiale dei grandi autocarri, si è discusso ieri tutto il giorno e la trattativa è proseguita nella notte, tra la Fiat e la Firn. La delegazione sindacale (guidata dai tre coordinatori nazionali: Monzeglio, Regazzi, Anglisano) ha tenuto una lunghissima riunione, con decine di interventi, per esprimere un giudizio sull'ultima proposta dell'Iveco cosi articolata: un anno di cassa inte¬ grazione per i 1750 (da settembre del 1983 a luglio del 1984); da gennaio del 1984 un certo numero di rientri, circa 150, per sostituire le persone che lasciano l'azienda; dalla fine di luglio 1984 (quindi in pratica dal r settembre, se si tiene conto del mese di ferie) rientro di tutti i cassintegrati e ritorno ai due turni di tarara fino a dicembre del 1984. Eventuale riesame della situazione a dicembre. Nella delegazione sindacale sono emerse due tesi: la proposta non è sufficiente, la proposta può essere negoziata. ottenendo però ulteriori garanzie sulle date dei rientri «effettivamente slegati dal mercato». La trattativa nella notte è dovuta al fatto clic i tempi sono stretti perché la procedura per la cassa dei 1750 dipendenti dell'Iveco deve cominciare entro questa settimana. Intanto un migliaio di cassintegrati dell'auto (la vertenza riguarda 17.500 persone) si sono riuniti ieri al Teatro Nuovo per l'esame dello stato della trattativa che è praticamente stata rinviata a settembre, s. d. v.

Persone citate: Monzeglio, Regazzi

Luoghi citati: Torino