Gli scacchisti russi contrari a un «Mundial» in California

Gli scacchisti russi contrari a un «Mundial» in California Vibrata protesta sovietica con la Fide per la scelta di Pasadena Gli scacchisti russi contrari a un «Mundial» in California DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — E' ormai guerra aperta fra gli scacchi sovietici e il presidente della Federazione internazionale (Fide), Fiorendo Campomanes. al quale il ministro sovietico per 10 Sport, Marat Gramov, ha impartito — stando a quanto ■riferisce l'agenzia Tass — una severa ramanzina, quasi si trattasse di uno scolaro indisciplinato: irritata dalla scelta delle sedi per gli incontri di semifinale del campionato mondiale, Mosca annuncia che i suoi campioni «desiderano giocare e lo faranno, ma mai nei luoghi la cui scelta danneggia i loro interessi». Significa che l'incontro del mese prossimo fra la «grande speranza» Kasparov e il «rinnegato» Korchnoj, e l'altro fra Smyslov e l'ungherese Ribli, sulla via della finalìssima con 11 campione in carica Anatoli) Karpov, rischiano di naufragare? All'incontro con Campomanes hanno partecipato, con il ministro Gramov e con altri funzionari di governo, anche Kasparov e Smyslov. I sovietici, die già avevano protestato per la scelta di Pasadena (Ca lifornia) e di Abu Dhabi per i due incontri, hanno sottolineato la «decisione illegale» del presidente della Fide. Essi sostengono die entrambi i concorrenti della prima semifinale — Kasparov e Korchnoj — avevano indicato la loro preferenza per Rotterdam, ma che Campomanes ha «ignorato» quell'indicazione, contrariamente a quanto prevedono i regolamenti, e ha scelto Pasadena «sebbene nessuno dei concorrenti avesse indicato quella città». La folta delegazione sovietica, a quanto riferisce la Tass in un dispaccio di inaudita durezza, «ha dimostrato in modo convincente l'inconsistenza dei riferimenti che il presidente della Fide ha fatto ai regolamenti», tanto più die le condizioni finanziarie offerte da Rotterdam erano ..pressoché uguali» a quelle di Pasadena. Altrettanto «inconsistente», secondo Mosca, è il «significato di propaganda per gli scacchi» al quale Campomanes si sarebbe appellato per giustificare la sua scelta. Kasparov sostiene che «non ci sono condizioni normali» per affrontare l'avversario a Pasadena, una città in cui «lo Stato non offre garanzie di sicurezza e libero accesso al funzionari e ai diplomatici sovietici». Traspare cosi quello che è forse II vero motivo della polemica: e cioè il timore sovietico di trovarsi in un ambiente (americano) ostile, e proprio per un incontro con l'ex campione sovietico fuggito anni fa in Occidente. La Tass rileva anche die al presidente della Fide è stato contestato «il tono delle sue recenti dichiarazioni nei confronti della Federazione sovietica». Campomanes «è stato costretto ad ammettere, sia pure con qualche riserva», di avere preso affrettatamente la decisione in favore di Pasadena; egli ha tuttavia «cercato di giustificare in ogni modo possibile» la sua posizione. Ma, nonostante «l'assenza di valide argomentazioni», come denuncia l'agenzia, egli ha «rifiutato di accogliere le legittime richieste» degli scacchisti sovietici o talune imprecisate «soluzioni di compromesso». E' stato quindi informato che «la parte sovietica ritiene impossibile disputare incontri in città scelte in violazione dei regolamenti», e ammonito che le sue «azioni illegali» potrebbero «portare a serie conseguenze per la Fide, delle quali egli sarà ritenuto completamente responsabile». Quali? La minaccia, appunto, di un forfait, che getterebbe nel caos l'organizzazione del campionato. f. gal.