Clamoroso scandalo edilizio nell'Urss Una città frana, vice premier silurato di Fabio Galvano

Clamoroso sconcialo edilizio nell'Urss Una città frana, vico premier silurato In pericolo una mega-fabbrica nucleare, dovranno essere rivisti i programmi energetici Clamoroso sconcialo edilizio nell'Urss Una città frana, vico premier silurato DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Il vice premier sovietico Ignatij Novìkov è stato silurato per uno scandalo industriale — forse il più clamoroso nella storia dell'Urss — che coinvolge lo stabilimento Atommash di Volgodonsk, fino a ieri «perla* dell'ingegneria nucleare di questo Paese. L'Atommash è infatti il più grande e più moderno centro di produzione (entrato parzialmente in funzione nel '78, avrebbe dovuto essere completato quest'anno) per i reattori e per tutte le attrezzature da cui dipende la realizzazione dell'ambizioso programma energetico dell'TJrss. Il progetto di raddoppiare entro il 1990 il numero delle centrali nucleari (da 14 a 29) e di portare al 12 per cento la quota atomica dell'energia sovietica dovranno essere rivisti se non abbandonati: un grave smacco per 1 programmi di sviluppo a medio termine. «Per anni — ha scritto la Pravda facendo esplodere un bubbone del quale si era già occupato venerdì scorso scorso il polltbjuro discutendo, nella consueta riunione presieduta da Andropov, gravi violazioni della disciplina statale e "severe punizioni "—sono state sistematicamente violate le norme tecnologiche per la costruzione, non si sono rispettata progetti e sono stati avviati reparti con gravi difetti». Quello che fonti non ufficiali aggiungono in modo più esplicito e che lo stabilimento sarebbe stato costruito su terreni rivelatisi poi instabili, per cui le fondamenta starebbero cedendo e alcune parti del complesso sarebbero addirittura pericolanti. Non solo: anche l'edilizia abitativa — e questo è confermato dalla Pravda — presenta gli stessi problemi. Volgodonsk è una città di circa 60 mila abitanti, cresciuta negli ultimi anni proprio in funzione dell'Atommash: è a circa mille chilometri da Mosca, nella regione di Rostov sul Don, presso 11 Mar Nero. Inevitabile, di fronte a questo disastro, che qualcuno dovesse «pagare». Il capro espiatorio è stato Novlkov (anche se il breve co- munlcato diramato ieri pomeriggio dalla Tass, dopo una giornata di voci e poi conferme ufficiose, parla di «pensionamento su sua richiesta»): 77 anni, gli è stata fatale la carica, accanto a quella di vice premier, di presidente del Comitato statale per l'edilizia. Con lui, ma non è ancora ufficiale, avrebbero perso il posto un ministro e numerosi alti funzionari di Volgodonsk. Novikov ricopriva entrambe le cariche da 21 anni e nel 1980 aveva presieduto il Comitato organizzatore delle Olimpiadi di Mosca, responsabile per la costruzione del villaggio olimpico e di tutti gli impianti sportivi. Particolare curioso: si era laureato, sebbene con tre anni di anticipo, nello stesso istituto metallurgico di Dneprodzerzhinskij dal quale sarebbe poi uscito Breznev. La decisione presa venerdì dal polltbjuro, di istituire una commissione statale con l'incarico di vigilare sulle norme di sicurezza nelle centrali nucleari sovietiche, aveva fatto pensare in un primo tempo che si fosse verificato un inci dente non a Volgodonsk, dove si producono i reattori ma non ci sono impianti in fun zlone, ma forse in qualcuna delle 14 centrali già esistenti in Urss. E' anche possibile, da un'interpretazione ragionata di quanto afferma in modo abbastanza oscuro la Pravda, che i gravi difetti nella costruzione dello stabilimento abbiano avuto conseguenze sulla qualità della produzione, quindi sul funzionamento di una o più centrali. Le autorità sovietiche sostengono che non ci sono mai stati in Urss incidenti nucleari: l'urgenza con cui è stata convocata e si è svolta martedì a Volgodonsk uria riunione straordinaria con la parteci1 pazione di Vladimir Dolgich (membro della segreteria, responsabile di tutta l'attività industriale sovietica) indicherebbe che il problema era da affrontare con estrema urgenza, che se qualcosa di grave non era ancora accaduto perlomeno avrebbe potuto accadere. Nella riunione di Volgodonsk si è parlato anche di problemi «seri e sostanziali» per quanto riguarda il funziona' mento dell'azienda e 11 rispetto dei plani di produzione, Questi prevedevano la forbitura, entro il 1985, di tutti "gli impianti periferici di sei delle 15 centrali attualmente in costruzione, ed entro il 1990 dei reattori per altro sei ò sette di esse. «Bisógna rafforzare la disciplina di pianificazione» scrive la Pravda». Fabio Galvano

Persone citate: Andropov, Breznev, Novikov, Vladimir Dolgich

Luoghi citati: Mosca, Urss