Begin arretra le truppe in Libano
Begin arretro le truppe in Ubano Decisione a sorpresa dopo il rinvio del viaggio a Washington Begin arretro le truppe in Ubano Seccati gli Usa: c'è pericolo di una divisione del Paese - Gemayel: è un passo «negativo» NOSTRO SERVIZIO TEL AVIV — La decisione è presa: l'esercito israeliano arretrerà In Libano e procederà a un nuovo schieramento delle sue truppe. Il governo, riunito ieri mattina in seduta straordinaria, ha approvato all'unanimità il piano di .ridispiegamento* che — per essere stato adottato dal Consiglio dei ministri in quanto Commissione ministeriale di difesa — non sarà reso pubblico nei suoi particolari. Il comunicato è brevissimo. Dice che .questo piano di allineamento delle forze armate, presentato dallo stato maggiore, ha ricevuto l'approvazione unanime del governo: i particolari e le tappe del ritiro saranno stabiliti dal premier assieme ai ministri degli Esteri e della Difesa*. Subito dopo la riunione il capo del governo, Begin, ha ricevuto l'ambasciatore americano, Samuel Lewis, al quale ha comunicato la decisione governativa che il diplomatico riferirà a Washington (partirà oggi) dove è atteso .per consultazioni: Il .rtdispiegamento* dell'esercito israeliano era allo studio da tempo: le forze armate dovranno schierarsi lungo il fiume Awali, a Nord di Sidone, e l'operazione avverrà per tappe, dovrebbero terminare in novembre. Non verranno abbandonate, a quanto sembra, le posizioni della Valle della Bekaa che fronteggiano le lineo siriane e che in alcuni punti distano da Damasco poco più di venti chilometri. Nel territori che verranno abbandonati dovranno entrare, quasi certamente, le forze dell'esercito regolare di Beirut e, a quanto sembra, anche alcuni contingenti di Paesi della Forza multinazionale, col compito di prevenire combattimenti tra drusi e falangisti libanesi nel monti dello Chouf e per impedire, d'accordo Israele, LlbaGiorgio Romano (Continua a pagina 2 In nona colonna)
Persone citate: Awali, Begin, Gemayel, Samuel Lewis, Washington Begin
Luoghi citati: Beirut, Damasco, Israele, Libano, Usa, Washington
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